Motocross
L'attesa per il Nazioni descritta da CT Bartolini
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L'attesa per il Nazioni descritta da CT Bartolini
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Nel tranquilla cittadina di La Plata (Maryland), dove alloggia la spedizione italiana, abbiamo incontrato il CT della Nazionale Maglia Azzurra FMI, Andea Bartolini che ci ha raccontato l’attesa per l’evento più importante dell’anno: il Motocross delle Nazioni (Budds Creek, USA, domenica 23 settembre)
Abbiamo chiesto a Bartolini com’è stata questa prima settimana di preparazione. “Sono molto soddisfatto – esordisce il CT – questi giorni passati insieme hanno creato un clima sereno tra tutti. Il feeling tra i piloti è sorprendente: dal lavoro fisico alle ore di relax, tutto avviene in squadra. Grosso segno di maturità”.
Anche quando correva Lei, l’intesa era simile?
“Per la prima volta posso dire che non c’è alcun tipo di tensione tra i ragazzi. Nelle edizioni passate qualche frizione c’è stata ed anche quando correvo io è capitato qualche contrasto. Tutto legato alla tensione della gara: una volta che si sale in sella conta solo il risultato della squadra”.
Il suo compito da CT cosa prevede?
“I piloti arrivano dopo sei, sette mesi di attività e qualcuno potrebbe pensare che sono scarichi. Si ha sempre la paura che la competizione non venga affrontata con lo spirito giusto, ma nessuno dei ragazzi è giù di tono, anzi. Questo facilita il mio compito: fisicamente sono a posto, bisogna tenere alta la tensione ma, come già detto, nessuno ha mollato appena terminati gli impegni nel Mondiale”.
Facciamo un passo indietro e ci racconti per Lei cos’era da pilota il Cross delle Nazioni.
“Per me resta la gara più bella – con un pizzico di malinconia racconta il CT – Vincere il Nazioni è più bello che vincere un Mondiale: si corre per la Nazionale, si corre in squadra e ci si batte con i piloti migliori”.
Ed ora, la gara ha conservato inalterato il fascino?
“Resta la massima competizione per Nazionali, il meglio che si possa vedere sui campi da cross. Essere convocati per difendere i colori dell’Italia rimane il massimo per un pilota. Lo si vede dalla voglia che ci mettono i ragazzi”.
E correre qui negli USA, la “patria” del Cross, com’è?
“Sulla pista di Budds Creek ci ho corso due volte ed è stata sempre una emozione particolare. Gli Stati Uniti restano la scuola del Motocross ed il pubblico segue in massa gli eventi. Per i piloti della Maglia Azzurra sarà uno stimolo in più misurarsi sui terreni dei maestri del fuoristrada”.
Ritorniamo all’attualità. Mancano 5 giorni: come li passeranno i piloti?
“Come detto, la condizione psicofisica è buona, bisogna gestire al meglio la tensione. Cairoli che ha forzato di più si allenerà solo martedì. Philippaerts, Guarneri e Salvini anche mercoledì. Giovedì invece si va a Budds Creeck per saggiare la pista del Nazioni”. Proprio sulla nuova pista il CT Bartolini ci racconta un aneddoto. “Tony Cairoli non ha voluto vederla per scaramanzia, e gli altri piloti quando lo hanno saputo non sono partiti per il sopralluogo. Anche questo, sotto un certo aspetto è spirito di squadra!”.
Solo dopo l’ultimo allenamento di mercoledì, il CT scioglierà le riserve sul terzetto che si schiererà ai cancelletti di partenza. “Il quarto – assicura Bartolini – sarà a bordo pista a dare il suo contributo come se corresse. Sarà una scelta difficile.”
Per chiudere chiediamo al CT un pronostico. “Salire sul podio sarebbe una bella soddisfazione. Potremmo riscattare il quarto posto dello scorso anno in Inghilterra.”
Poi nel cross tutto può accadere, aggiungiamo noi: un’ottima prestazione ed un po’ di fortuna potrebbero riservare alla Maglia Azzurra il massimo risultato. Sognare non è proibito da queste parti.
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