MOTOCROSS

Lenzoni: pronti gli Internazionali d'Italia

- Il manager della Off Road Pro Racing spiega la nuova formula di gara del campionato che parte questo fine settimana in toscana | M. Zanzani
Lenzoni: pronti gli Internazionali d'Italia

Il tracciato pisano di Ponte a Egola è pronto per ospitare la prima delle quattro prove degli Internazionali d'Italia di Motocross. Un avvio particolarmente atteso, perché dopo l'avvio stagionale dello Starcross entrerà nel vivo della stagione 2011 con il debutto di Antonio Cairoli che, dopo la parentesi di allenamenti negli Stati Uniti, è pronto a confrontarsi con gli avversari europei che lo sfideranno al Mondiale.

L'edizione di quest'anno presenta alcune interessanti novità, come ci ha spiegato Alfredo Lenzoni. «Assieme alla Federmoto abbiamo strutturato un nuovo formato di gara che ha come obiettivo la partecipazione dei migliori team e piloti partecipanti al Mondiale tramite l'istituzione di un montepremi di 120.000 euro destinato ai primi cinque team della classifica assoluta. In questo modo saranno incentivati a partecipare a tutte le prove, trovando così anche condizioni simili a quelle dei GP sia come presenza che come tipologia di piste in quanto abbiamo previsto una fresatura fatta a seconda della conformazione del tracciato. Essendo parecchi i Motoclub che richiedono l'organizzazione delle gare, la scelta della Federazione già dall'anno scorso è stata fatta a rotazione. Per cui andremo in piste diverse dalla stagione precedente».

Altre novità? «Nell'ottica di andare incontro alle esigenze dei team abbiamo pensato di mettere la pista a loro disposizione il lunedì dopo la gara, così possono continuare a fare i test su moto, sospensioni, ecc. E' un ulteriore incentivo che a loro dovrebbe far molto comodo per portare avanti la preparazione e lo sviluppo prima dell'avvio iridato, mentre a noi aumenta la possibilità di avere delle belle gare e la soddisfazione di avere molto pubblico considerando che per gli appassionati italiani l'unico appuntamento Mondiale dove vedere i big quest'anno sarà solo a settembre. Inoltre il programma prevede che i piloti MX1 e MX2 facciano le qualifiche e poi corrano assieme per avere più spettacolo, dando la possibilità a chi non rientra nei primi venti della propria categoria di disputare altre manche. Così avremo modo di vedere tutti i migliori piloti scontrarsi assieme, come ad esempio un Roczen in gara con Cairoli o Philippaerts. Dal punto di vista sportivo un passo importante per la crescita dei giovani è stata fatta abbassando il limite di età del campionato italiano Under portato a 17 anni e che si correrà solo con le 125 due tempi. In questo modo i ragazzi che passano dal minicross alla categoria superiore non avranno più quel notevole salto dalle 85 alle 250 quattro tempi».

Anche per quest'anno si è mantenuta la formula della giornata unica. «Sì, in questo momento l'esigenza di contenere i costi è fondamentale e concentrare tutto su un giorno di gare rende il campionato più snello e meno costoso. Anche perché l'attività del sabato prima era quasi nulla».

Altre cose nuove? «Una maggiore presenza della produzione televisiva, con un aumento della copertura con servizi più strutturati che saranno diffusi da RAI, RAI Sport 1, RAI Sport 2, Sportitalia e quelli che avremo nell'arco del campionato su Italia 1. Con il fatto che ora col digitale terrestre sono visibili da tutti si dovrebbe avere un salto di qualità notevole in termini di visibilità perché per gli appassionati non sarà più un problema vedere le nostre gare».

Ci si aspetta comunque una buona presenza di pubblico.
«Già nel 2010 c'è stata una presenza importante di spettatori, quest'anno con le innovazioni che abbiamo portato e con la presenza di piloti che ci aspettiamo pensiamo che sarà ancora più significativa».

Oltre a Cairoli chi ha confermato la partecipazione al campionato? «C'è la KTM con Nagl, Herlings e Van Horebeek a fianco di Tony, la Yamaha Rinaldi e Gariboldi, la TM con i cugini Leok, la Husqvarna che debutterà col nuovo team ufficiale, la Honda con Bobryshev e Goncalves, Strijbos, Guarneri. Questi sono alcuni ai quali non è escluso se ne aggiungano altri famosi, probabilmente mancherà solo Roczen perché ha deciso di rimanere in California».

Conclusi gli Internazionali d'Italia vi metterete a testa bassa con il Supercross? «Sì, noi e la Federazione puntiamo molto su queste gare per la formazione dei giovani. Dai noi non abbiamo la cultura del supercross, ma piano piano si sta formando, dobbiamo solo riuscire ad avere delle piste specifiche per fare in modo che i ragazzi abbiano la possibilità di frequentarle affinché questa specialità possa diventare più naturale possibile. Dopodiché i benefici di questa disciplina saranno evidenti anche nel motocross».

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