Motocross. Cervellin: Che botta!
«E’ un buon inizio anno - ha spiegato a Moto.it Michele Cervellin, capoclassifica della classe 250 dopo le prime due prove degli Internazionali d’Italia - durante l'inverno sono stato seguito da Alex Zanni sia in Belgio che per un mese in Sardegna, e mi sento a buon punto. Abbiamo lavorato bene anche assieme al team e la moto è perfetta».
Come è cambiata la preparazione rispetto all'anno scorso?
«Alex mi ha seguito continuamente, sia negli allenamenti che fuori dalla pista dalla mattina presto alla sera. Andiamo in bici, fa i video e li discutiamo assieme, studia dove posso migliorare e varia il programma da giorno a giorno. Avere una guida come lui cambia tutto».
Invece la moto come è migliorata?
«Abbiamo lavorato molto sul motore che ora va più forte, e abbiamo fatto progressi anche per quanto riguarda le sospensioni».
Tutto va quindi a gonfie vele, manca solo una prova e sei in testa al campionato con un largo margine di punteggio: sei soddisfatto?
«Direi proprio di sì, anche perché se vincessi il titolo sarebbe proprio inaspettato. Poi gli accordi con il team sono di fare tutte le prove in Europa del Mondiale MX2».
Un debutto stagionale più che positivo, che ti sta dando soddisfazione. Nella seconda tappa degli Internazionali hai però rischiato di mandate tutto a rotoli con una paurosa caduta in puro stile freestyle nella manche Elite: cosa è successo?
«Era un po' di giri che prendevo male un canale allo stacco dei un panettone, avrei dovuto pensarci che dovevo cambiare un po' traiettoria e a un certo punto ho toccato col piede sulla cresta e praticamente mi sembra di ricordare che ero in aria con le mani attaccate e i piedi fuori dalla moto. Ho fatto un bel volo, e quando sono atterrato e ho rotolato per un po', per fortuna non mi sono fatto niente. E' andata bene, ma quanto spavento!».
Dopo non sei più riuscito a continuare?
«La moto è finita in uno di quei fiumiciattoli che c’erano intorno alla pista. Ho provato a ripartire, ma nella ruota dietro ci si era anche infilato un cavo della televisione e dopo un paio di tentativi ho dovuto lasciar perdere e ho dovuto fermarmi».
Lanciare la moto ha un senso se c'è il rischio che questa possa piroettare e colpire il pilota, come in una cappottata sia avanti che indietro, negli altri casi le sospensioni e l'inerzia della ruota dietro che fa trazione possono essere d'aiuto a limitare il contraccolpo.
non capisco perchè little cerve non molli il manubrio e preferisca pericolosamente accompagnarsi alla moto