Kiska Design: KTM, Husqvarna e molto altro
Il nome di Kiska è noto nell'ambiente motociclistico perché firma le estetiche, ma non soltanto quelle, di tutte le KTM dal 1992 a oggi. Ammirato oppure ferocemente criticato per le linee tese e gli spigoli che caratterizzano il design delle KTM, soprattutto di quelle stradali, Gerald Kiska ha indubbiamente il merito di aver creato uno stile inconfondibile per le moto austriache e di aver in un certo senso anticipato certe tendenze riprese poi da altri.
La sua storia e quella di KTM sono fittamente intrecciate a partire dal 1991 e la fortuna di uno è stata quella dell'altra. Perché in 25 anni di attività, quella che era partita in maniera molto agile è diventata una delle più importanti aziende indipendenti di design in Europa e la maggiore in Austria.
Kiska Designing Desire, così si chiama la società di design, consulenza e comunicazione integrata, si trova alle porte di Salisburgo. Non troppo distante da Mattighofen che è la storica sede di KTM. Siamo andati a visitarla dopo essere entrati nei reparti di Ricerca & Sviluppo di KTM. Un ulteriore tour che ci ha permesso di conoscere questa realtà, cresciuta in fretta proprio come è successo alla marca austriaca di moto che, è giusto ricordare, è diventata la prima casa motociclistica europea.
La nuova sede di Kiska Designing Desire, inaugurata nel 2009, è una costruzione lineare e squadrata costruita in cemento e vetro, verniciata di bianco all'esterno come all'interno. Dalle luminose finestre si scorgono i prati, ora innevati, e il monte Untersberg. Negli uffici e nei reparti modellazione che occupano in totale cinquemila metri quadrati lavorano 150 creativi, in maggioranza austriaci, provenienti da 28 differenti Paesi del mondo.
Qui ci si occupa di product e transportation design, ma non solo. Perché nel tempo l'iniziale attività di Kiska, il design puro, si è estesa alla consulenza e alla comunicazione. Che significa fornire ai clienti supporto strategico e di pianificazione, ricerche, analisi e innovazione. E poi ancora comunicazione del prodotto, corporate design, video, fotografie e contenuti digital media. Avete presente i video di lancio della Super Duke? Oppure quello di Robbie Maddison che fa surf con una KTM sulle mitiche onde di Teahupoo? Sono stati tutti ideadi e curati qui a Salisburgo.
Mille progetti e l'arancione "K"
Quasi un terzo delle risorse produttive sono assorbite da KTM, ma nel suo primo quarto di secolo di attività sono stati un migliaio i progetti curati da Kiska. Un'azienda che fra i sui clienti annovera marchi internazionali quali Adidas, AKG, Audi, Atomic, Bajaj, Daimler-Chrysler, Kastle, Hilti, Honda Japan ed Europa, Opel, Mercedes Benz, Zeiss e che in passato ha lavorato anche per Piaggio e Benelli tanto per citare due casi motociclistici. Il fatturato 2014, l'ultimo disponibile, è stato di 14 milioni di euro.
Cinquantasette anni e un passato in Germania alla Porsche Design, Gerald Kiska si è messo in proprio nel 1990 aprendo il suo studio a Salisburgo. Un anno dopo ha incontrato Stefan Pierer, da poco alla guida di KTM. Kiska era già in contatto con KTM per aver vinto un concorso di progettazione di un nuovo modello (da farsi su base LC4) lanciato dalla precedente proprietà KTM.
Nel 1992 la casa austriaca sfiorò la bancarotta, ma quando finalmente l'attività riprese - lentamente ma con una crescita costante e poi con una forte accelerazione - il percorso della marca austriaca di moto e il suo studio, che all'epoca contava quattro collaboratori, si legò a doppio filo.
E' stato Kiska a disegnare la prima Duke. Nel 1994 ha cambiato il logo KTM, che perdeva l'ovale di sfondo, ha iniziato a occuparsi anche di come comunicare il marchio nelle campagne pubblicitarie. E soprattutto ha scelto il colore arancione (il codice Pantone 021C: altri colori erano già simboli riconosciuti di altre marche...) per caratterizzare tutte le future KTM.
Il designer austriaco non è un sostenitore integralista delle linee spigolose, ma le ha adottate di concerto con Pierer come simbolo stilistico di KTM. Una caratteristica diventata ancora più marcata con l'arrivo dei modelli stradali a partire dalla maxi sportiva RC8.
Nel 2007, grazie alla prima automobile KTM - la roadster X-Bow progettata da Dallara - Kiska vince il premio IF assegnato dall'International Forum Design.
Su di un mezzo tecnico qual è la moto, forma e funzione sono l'essenza del design e la definizione di ogni singolo dettaglio deve tenere conto degli aspetti estetici come di quelli strutturali e funzionali. Anche le moto da cross, nella loro apparente semplicità, nascondono una cura maniacale del dettaglio laddove serve offrire la presa al pilota oppure evitare che il fango si depositi dove non deve.
Non basta disegnare
«In passato – ricorda Gerald Kiska - il focus dato dalle aziende era: design, design e ancora design. Ora occuparsi di un marchio vuol dire seguirne tanti aspetti integrati, oltre allo stile, comprendendo anche svariate forme di consulenza e di supporto alla comunicazione».
La 1290 Super Duke R lanciata nel 2014 (nota anche come “The Beast”) è forse la sintesi migliore del lavoro di Kiska Designing Desire per KTM, perché su questo modello si trova tutto il contributo creativo fornito dalla società. Dalla ideazione del modello al concept, dalla rifinitura dell'idea al supporto industriale, dalle strategie di business al mock-up, dal prototipo in clay alla campagna di lancio, dalla realizzazione di video alle immagini e poi ancora i contenuti multimediali, fino alla creazione del minisito web dedicato. Un supporto e un coinvolgimento che ha superato il normale concetto di design del prodotto per diventare un'attività globale e coordinata.
Lo stesso metodo di lavoro si ritrova nella Super Duke GT, moto che arriverà a breve in vendita, e che è stata sviluppata proprio evolvendo il concetto Super Duke miscelando le qualità touring con l'anima Ready to Race tipica dei modelli sportivi arancioni.
Con Husqvarna l'approccio stilistico è stato diverso, perché il posizionamento del marchio nella sua fase due – quella iniziata con i concept Svartpilen e Vitpilen visti a Eicma 2014 e 2015 – ha com'era prevedibile previsto la minore sovrapposizione possibile con KTM e poi un importante allargamento a maggiori segmenti stradali. Sulle future Husqvarna le forme saranno meno aggressive, più dolci e minimaliste, sempre attente alle tendenza extra mondo moto ma anche tecniche. All'interno di Kiska Designing Desire ci sono team distinti che operano sui due marchi in ogni fase del progetto, ma che si interfacciano e beneficiano di strutture ed esperienze comuni.
Ciò che colpisce girando all'interno della struttura di Kiska, con alcune aree off limits per i visitatori che non abbiamo potuto vedere, è la curiosa miscela fra rigore formale e libertà creativa. E poi colpiscono i tanti volti giovani che si incrociano, i tratti somatici che ne testimoniano la provenienza dai quattro angoli del mondo, il lavoro di ricerca che anticipa e completa la componente puramente creativa di un designer.
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frisco02, Imola (BO)per me lui è un grande!
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luciopx, Trento (TN)A me le linee tese delle ktm piacciono parecchio,sono veramente piene di personalità,difficile confonderle con altre moto...l'unica che vista dal vivo all'eicma mi ha lasciato perplesso è stata la sd 1290gt.Il frontale con quel muso bassissimo proprio non riesco a digerirlo,mentre per la sd1290r...ucciderei:-)))).Il giorno che mi stuferò(difficile però..) quella sarà la sostituta.