Supercross. Musquin: "Parto per vincere"
«In generale è stato un buon anno – ha spiegato a Moto.it il due volte iridato francese ripercorrendo il 2012 – visto che l’anno prima al mio debutto negli Stati Uniti a causa di un infortunio ho potuto disputare solo il National mentre la stagione scorsa ho corso anche tutte le prove Supercross terminando terzo assoluto. Sono abbastanza contento, considerati i due ritiri di Los Angel e San Diego e che ho fatto un paio di ottime gare il cui miglior risultato è stato il secondo posto. Prima del via del campionato Motocross però ho subito un intervento chirurgico perché mi sono rotto di nuovo la stessa mano che mi ero infortunato l'anno prima, e l'inizio della stagione outdoor è stato molto duro per me perché l’articolazione mi procurava molto dolore. Ho fatto del mio meglio e sono finito quinto assoluto, vincendo a Unadilla e ottenendo anche un secondo e un terzo posto. Non sono soddisfatto al 100% della mia stagione, ma va bene ugualmente».
Come reputi il ritmo di gara in Usa rispetto a quello dei GP?
«Negli Stati Uniti ci sono più piloti aggressivi e in buone condizioni fisiche, che lottano fino all'ultimo giro. Specialmente nel National c’è stata una concorrenza spietata tra Barcia, Baggett, Tomac, Roczen e io, è stato un bel campionato con un ritmo altissimo perché c’è una quantità maggiore di fuoriclasse rispetto all'Europa. Ad esempio credo che Herlings possa venire qui e vincere o restare almeno nei primi tre, ma oltre a lui non vedo nessun altro che potrebbe competere per il podio».
Hai fatto comunque una buona esperienza in previsione di questa stagione.
«Sì, un paio di gare di motocross alla fine del 2011 e l'anno scorso a tempo pieno mi hanno permesso di sapere cosa dover fare per puntare alla vittoria. Ora conosco le piste e gli altri piloti, ho più esperienza e mi sento più pronto».
In questi due anni hai cambiato il tuo modo di allenarti?
«Non ho cambiato quasi niente, faccio tutto più o meno allo stesso modo, forse qui mi alleno di più in sella alla moto».
Hai invece dovuto adattare il tuo stile molto fluido e scorrevole per essere competitivo coi tuoi colleghi americani?
«Sicuramente qui devi essere più aggressivo rispetto all'Europa, ma cerco comunque di mantenere la mia tecnica e il mio stile fluido abbinando una dose maggiore di irruenza nella prima parte di gara».
Quest'anno corri nella East Coast, per quale motivo?
«Ne ho parlato con il team e tutti abbiamo pensato che per me era meglio correre quel campionato perché tutte le piste dell’Est sono più sabbiose e morbide, quindi più adatte al mio stile di guida».
Cosa hai cambiato nella tua KTM SX-250 F per adattarla alla tua guida?
«Il modello 2013 va già molto bene di suo e mi piace molto anche nella versione standard. Il motore è più potente, mentre il nuovo telaio ti permette di tenere sulla moto una posizione che per me è ideale, quindi ci siamo concentrati sul lavoro delle sospensioni e sull’ottimizzare l’erogazione».
E’ iniziato il tuo terzo anno negli Usa, come ti trovi?
«Bene, sia io che la mia fidanzata Mathilde siamo felici di essere qui, nel team Red Bull KTM sono tutte brave persone, il mio meccanico Frankie si prende molto cura di me, tutti nella squadra sono molto gentili così come gli americani in generale lo sono con noi. In più il tempo è bello, la vita passa bene, ho quello che mi serve per allenarmi bene, ho una buona moto. Praticamente ho tutto, da poco anche una nuova casa di mia proprietà, le cose non potrebbero andare meglio e ora voglio fare tutto il possibile per vincere qualche gara».
Ti manca qualcosa dell’Europa?
«Sicuramente la mia famiglia e i miei amici. Per fortuna il mio miglior amico ha passato tutto il mese di gennaio con me, siamo andati in moto insieme, in palestra, al ristorante, ed è stato molto divertente. Lui è francese, e sono stato contento anche di parlare un po' francese. Il cibo qui non è un problema, perché io e Matilde cuciniamo molto, facciamo la spesa, compriamo dei buoni prodotti e così ci sentiamo un po' come essere a casa in Francia».
Ovviamente il tuo obiettivo è vincere il titolo.
«Certo, voglio vincere. Ci sono andato vicino l'anno scorso, ora mi sento meglio, ho più esperienza e sento che adesso posso farcela».
Pensi di avere le stesse possibilità nel supercross e nel motocross?
«Direi che ho più possibilità nel supercross, ma poi mi preparerò bene anche per il motocross».
Quali sono i tuoi piani per il futuro?
«Per ora ho un contratto di altri due anni con Red Bull KTM, posso fare la 250 anche nel 2014 e poi passare alla 450. Altro è difficile dirlo, non si mai cosa può succedere, non è escluso che se tutto va bene possa anche restare qui per sempre».