SHANGAI - Giusto in tempo, come per dire, quest’anno è andata così ma preparatevi perché la prossima stagione dovrete fare i conti ancora con me. Per Jeffrey Herlings chiudere la sua sfortunata e mesta annata aggiudicandosi la 18a ed ultima gara è stato il modo per ribadire che tutte le sofferenze ed il tempo speso lontano dalla moto, causa i suoi ripetuti infortuni, non hanno minimamente scalfito la sua motivazione.

La sua classe, ovviamente, non poteva averne risentito, ma dopo la vittoria della tappa turca per l’ufficiale KTM era importante ribadire che quello del GP precedente non era venuto a caso, bensì al fatto che Re Herlings è tornato e tutti devono fare i conti con lui.

Quello che ha sconcertato, ma non è la prima volta, è la sua lucidità di gara, riuscendo come ha fatto sul circuito di Shangai a giocare con l’elastico in modo perfetto, ovvero attaccando quando era necessario e lasciando correre quando le condizioni lo necessitavano.

Proprio per questo nella prima manche ha deciso di accontentarsi del posto d’onore dietro a Glenn Coldenhoff, in quanto il suo connazionale aveva un passo troppo veloce per andare a cercare beghe nel tentativo di superarlo, considerando oltretutto che sarebbe stato comunque discriminante il risultato della seconda manche.

Scelta estremamente oculata, visto che poi nella seconda dal 4° posto si è messo a testa bassa alla ricerca dell’aggancio di Coldenhoff, di nuovo capogruppo, riuscendo nel suo intento a due giri dalla fine, quando lo ha scavalcato fuggendo verso la sua seconda vittoria assoluta consecutiva.

Grande onore comunque anche per Coldenhoff, pilota di grande spessore ma anche atleta esemplare per il fantastico rispetto che ha per gli avversari, il cui notevole impegno nel capovolgere una stagione anche per lui iniziata col peso sulle spalle di un infortunio invernale è stato ripagato dall’aver soffiato la 3a posizione finale di campionato a Gautier Paulin grazie al posto d’onore ottenuto proprio sull’inedito circuito cinese.

Il 3° gradino del podio è andato a Jeremy Seewer, anche lui battutosi come un leone persino incurante della pietra che lo ha colpito in viso nella prima manche inondandogli gli occhiali di sangue tanto da essere poi vittima di una caduta. Fatto sta che lo svizzero ha comunque ripreso il cammino piazzandosi addirittura 4°, per poi confermarsi nella successiva con un 3° posto di notevole prestigio, giusto per sottolineare la sua 2a piazza finale nella graduatoria Mondiale, dietro a Gajser.

Lo sloveno ha mandato in porto una buona manche iniziale, conclusa in scia al tandem di testa, ma al 6° giro di quella di chiusura, mentre era 4°, è finito fuori pista investendo le protezioni esterne con la conseguenza di perdere alcune posizioni ed il contatto dai primi, finendo comunque 4° dopo aver recuperato alcune posizioni.

Nella classifica di giornata l’ufficiale HRC ha concluso davanti all’inossidabile Jeremy Van Horebeek, a Pauls Jonass e a Paulin, mentre Ivo Monticelli ha chiuso in bellezza la sua stagione tutta in crescendo al 9° posto.

La MX2 è vissuta ancora una volta tutta sulla classe di Jorge Prado che ha siglato la sua 14a doppietta stagionale giusto in tempo di sugellare la sua brillante carriera in sella alla KTM 250, che negli ultimi due anni lo ha portato letteralmente a dominare le scene senza lasciare nessuna speranza agli avversari, visto che per regolamento il prossimo anno sarà al via della classe regina.

Anche il GP della Cina è infatti stato una passerella dedicata allo spagnolo, che solo nella seconda frazione ha dovuto forzare un po’ il passo per tenere a bada la voglia di emergere di Tom Vialle che ha cercato di fargli pressione, ma tutto è rimasto sotto controllo e al salto dell’arrivo lo aspettava per l’ennesima volta il gradino più alto del podio dove ha preceduto il compagno di squadra francese e il sudafricano Calvin Vlaanderen.

4° assoluto Jago Geerts, che ha così chiuso la stagione con la medaglia di bronzo dietro a Thomas Olsen, che questa volta si è dovuto accontentare della 5a posizione davanti a Maxime Renaux.

Nei top ten è terminato anche Alberto Forato, inizialmente solo 12° non riuscendo a trovare il passo giusto per migliorarsi, cosa che ha poi fatto nella successiva manche nella quale ha chiuso 9° garantendosi lo stesso risultato anche nella classifica di giornata, due posizioni meglio del campione europeo 125 Mattia Guadagnini, che ha così chiuso più che onorevolmente il suo debutto nella MX2 iniziato in Turchia.

MXGP - La classifica della prima manche

MX2 - La classifica della prima manche

MXGP - La classifica della seconda manche

MX2 - La classifica della seconda manche

MXGP - La classifica del Mondiale dopo il GP della Cina

MX2 - La classifica del Mondiale dopo il GP della Cina