Dopo una settimana di gare il sipario è calato sulla prima serie i tre GP disputati sulla sabbia di Kegums che hanno riaperto il campionato dopo la lunga pausa dalla tappa della Gran Bretagna e quella dei Paesi Bassi. E quello conclusivo non è stato meno avvincente dei due precedenti, con continui colpi di scena scaturiti dal pazzesco ritmo di gara unito alla imprevedibilità e difficoltà del tracciato lettone. Unite ad altre impensabili situazioni come la battuta a vuoto nella seconda manche di Tim Gajser, splendido mattatore della prima frazione ma uscito di scena da quella successiva per un guasto tecnico della sua Honda a quattro giro dal termine mentre era in 4ª posizione.

O come la caduta alla partenza di Tony Cairoli, replica di quella di cui è stato involontario protagonista il mercoledì precedente nel Gran Premio di Riga dovuta anche questa volta alla caduta di un avversario, che lo ha costretto a rimontare dall’ultima alla 9ª posizione, per poi dare il meglio di se in quella seguente dove è terminato al posto d’onore dopo aver piegato il compagno di squadra Jorge Prado e nonostante le energie spese in precedenza.

Ancor peggio è andato al velocissimo Jeremy Seewer, anche lui finito a terra nelle prime battute di Gara 1, che è stato urtato da un avversario procurandogli un forte dolore alla cassa toracica che lo ha costretto ad abbandonare la gara e ad accontentarsi del 7° in quella di chiusura conclusa stringendo i denti per gli acciacchi riportati. Anche Jeffrey Herlings non è stato esente da problemi, visto che la prima manche l’ha disputata con le braccia indurite non riuscendo quindi a fare meglio di 4°, rifacendosi successivamente con la vittoria della seconda che gli ha permesso di aggiudicarsi il gradino più alto del podio e altri punti preziosi per il suo ruolo di capoclassifica della classe regina.

Alle sue spalle ha concluso il lituano Arminas Jasikonis con un 2° ed un 3° posto che hanno confermato la sua costante crescita nella 450, il quale ha preceduto il grintoso Prado il cui primo podio MXGP ha avuto un sapore particolarmente emozionante considerato le sofferenze a cui ha dovuto far fronte quest’Inverno prima con la frattura del femore e poi della clavicola.

Le posizioni retrostanti sono state piuttosto regolari, con Romain Febvre sempre 5° che ha preceduto Glenn Coldenhoff, Gautier Paulin e Gajser che ora si trova staccato di ben 46 punti da Herlings. 12° assoluto Ivo Monticelli, autore della pole al via della frazione iniziale ma che ha poi concluso 11° per un calo fisico, per poi ripetersi anche nella batteria di chiusura. Michele Cervellin ha invece bissato il risultato di Riga, ottenendo un 16° posto finale di tutto rispetto considerando il suo forte imbarazzo di stomaco e il conseguente calo fisico che lo hanno relegato prima in 18ª e poi in 14ª posizione.

La MX2 è vissuta ancora una volta nello scontro tra i due contendenti al titolo Tom Vialle e Jago Geerts che si sono spartiti una vittoria ed un posto d’onore a testa e con l’ufficiale Yamaha che si è aggiudicato il GP in virtù della affermazione in Gara 2. La 3ª piazza è andata all’olandese della Kawasaki F&H Road de Moosdijk che si è assicurato il terzo podio consecutivo, questa volta davanti a Ben Watson, Maxime Renaux e Conrad Mewse.

Sfortunato Alberto Forato, uscito di scena a due giri dal traguardo della seconda manche mentre era 9° dopo la bella rimonta di cui è stato autore in quella iniziale che lo aveva portato a tagliare la bandiera a scacchi 7°. ​​​​​​​

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