gran premio di francia

MXGP 2015 Francia. Cairoli alla caccia della tripletta

- Paulin non è certo dell’idea perché migliore occasione di bissare la vittoria olandese non può che essere il GP di casa, ma il messinese ha ritrovato il suo stato di grazia e non sarà facile frenare la sua avanzata
MXGP 2015 Francia. Cairoli alla caccia della tripletta

La prima ci poteva stare, la seconda raggiunta sul pratone britannico ha confermato che Tony Cairoli c’è, e gli avversari non hanno potuto fare altro che accusare il colpo. Le sue due affermazioni consecutive hanno dato un bello scossone all’ambiente che sembrava quasi rassegnato a continuare a vedere l’ufficiale KTM in continua difesa, ma Claudio De Carli e chi lo conosce bene sapeva che era solo questione di tempo per rivedere il Cairoli condottiero come ci ha abituato nella sua lunga e schiacciante rincorsa ai suoi otto titoli iridati.

Ora si passa al tracciato francese di lunga storia che accoglie di nuovo un GP dal lontano 1998 anno in cui Stefan Everts si impose nella classe 250, caratterizzato da un notevole dislivello tra parte alta e bassa. Le premesse sono solide, anche se i piloti di casa a partire da Gautier Paulin e Romain Febvre hanno il coltello tra i denti, specie l’ufficiale Yamaha che proprio una settimana fa ha centrato la sua prima vittoria di manche in carriera.

Ancora nutrita la lista degli assenti alimentata dai problemi fisici, comprendente tra gli altri Ryan Villopoto, Kevin Strijbos e Tommy Searle, che per il GP di Francia si amplia con la defezione di Davide Guarneri protagonista della paurosa caduta in Gran Bretagna che lo ha lasciato tramortito a terra e che ha costretto gli organizzatori a sospendere la manche per favorire i soccorsi al pilota lombardo.
«A parte la lussazione del pollice non mi sento male - ha spiegato il Pota a Moto.it - ma prima di tornare in sella devo sottopormi a degli esami approfonditi nel centro specializzato di neurologia sportiva di Roma per capire quale sono le conseguenze dei due traumi cranici che ho subito nell’arco di un mese. Peccato perché prima dell’ultimo GP nonostante tutto ero 10° in campionato».

Dal versante d’oltreoceano è nel frattempo giunta notizia che i piloti del team ufficiale Rockstar Energy Husqvarna e quelli KTM Dungey e Musquin (oltre ai portacolori delle squadre satelliti BTO Sports e Troy Lee/Lucas Oil) parteciperanno alla 17ª ed ultima prova iridata che si corre nella pista californiana di Glen Helen. Una notizia che sottolinea una volta di più il salto di qualità fatto quest’anno dal campionato del mondo di motocross.

Intanto la vigila del GP è stata funestata dall’intossicazione di tre meccanici Honda durante la notte causata dalla fuoriuscita di ossido di carbonio dal generatore del proprio van, che ha richiesto il ricovero in ospedale dove sono tenuti in coma farmacologico.

  • Deepjoe
    Deepjoe, Monghidoro (BO)

    Si...gran pista sempre Old Style ma che avrà tutti i lanci e sequenza in chiave moderna! Febrve (ma anche Paulin) alla carica, a Tony piacerebbe vincere in casa dei cugini d'oltralpe...ma è durissima. Per lui l'importante sarebbe tenere dietro Nagl e Desalle.
    Dico questo perchè in classifica i francesi sono indietro, c'è da controllare altro, bisogna essere concreti in un campionato come questo.
    Zanzani non se la prenderà se penso che Cairoli non sia in stato di grazia...non è ancora al top della forma (come vorrebbe lui) per domare la 450, in Inghilterra l'ho visto più morbido e sciolto...deve tenere duro, se la forma piena arriva di qui in avanti per lui è solo un bene!
  • TheBerronespolo
    TheBerronespolo, Rosignano Monferrato (AL)

    Se Tony potesse tornare alla sua amata 350 2014 darebbe mezzo giro al secondo come al solito, invece con questa 450/350 2015 è sempre competitivo ma non va più come prima. A volte la migliore moto per la serie non è quella migliore per un campione. Honda ha sempre corso con dei prototipi molto diversi dalle versioni di serie dell'anno dopo. Comunque spero sia un bel campionato e che Tony alla fine ce la faccia. E magari anche qualche sorriso e qualche stretta di mano più convinta tra i protagonisti del podio sarebbe gradita, in fondo è uno sport, non una guerra. Non dico di fare le pagliacciate dei piloti della motoGP dopo il traguardo però...il motocross è uno sport vero.
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