«Dopo gli stupidi errori che ho fatto negli ultimi due GP questa volta mi sono concentrato solo a divertirmi, così facendo mi sono tolto la pressione di torno e sono ritornato a guidare bene come ad inizio stagione». Le parole di Tim Gajser spiegano in modo chiaro ed efficace come il pilota della Honda sia riuscito a conquistare la sua meritata seconda doppia affermazione stagionale che, grazie anche alla giornata sottotono dei suoi avversari, gli ha permesso di consolidare ulteriormente il suo ruolo di leader MXGP.

La sua è stata una giornata da dominatore: la prima manche l’ha definita al secondo giro dopo aver scavalcato Max Nagl, perché da quel momento in poi si è involato verso la bandiera a scacchi dove ha preceduto il tedesco di sette secondi, l’altra già nelle prime battute di gara che sono state il suo trampolino di lancio per la sua seconda vittoria, ancora una volta davanti al tedesco della Husqvarna.

La sua giornata trionfale è coincisa con quella più difficile di Romain Febvre, che in seguito alla lussazione del gomito sinistro dovuto alla caduta e relativo contatto con Tony Cairoli è riuscito a correre solo grazie agli antidolorifici e ad una robusta fasciatura che non gli hanno comunque dato la piena funzionalità dell’avambraccio. La forte tempra dell’ufficiale Yamaha gli ha permesso comunque di mandare in porto entrambe le manche, la prima chiusa al 9° posto e l’altra addirittura al 4°, così da contenere i danni in classifica che ora lo vede sempre al posto d’onore ma a 24 punti dal capoclassifica.

Tappa impegnativa anche per Cairoli, rimasto 5° per tutta la prima manche che non lo ha visto trovare il modo di migliorare la sua posizione complice anche il limitato numero di traiettorie a disposizione per i sorpassi, e protagonista nell’altra di una caduta che ha condizionato il suo rendimento e che non gli ha permesso di fare meglio di 9°.

Il terzo gradino del podio è così andato al ritrovato Gautier Paulin, che ha preceduto il coriaceo Clement Desalle e il compagno di scuderia Evgeny Bobryshev.

MX2

Dopo la sconfitta del GP del Trentino, Jeffrey Herlings ha ritrovato il bandolo della matassa e ha subito ribadito le sue credenziali centrando la sua ottava doppietta dell’anno, con una iniziale affermazione conquistata a denti stretti dopo aver scavalcato Dylan Ferrandis al quarto passaggio ed una successiva decisa nel corso del secondo passaggio quando ha scavalcato Benoit Paturel.

Ferrandis questa volta ha invece mancato il podio a causa della caduta nella seconda manche che lo ha relegato a metà gruppo da dove è rinvenuto sino alla quinta piazza. La seconda posizione assoluta è quindi andata al francese della Yamaha, 4° e 2° di manche, che ha preceduto Pauls Jonass e Ferrandis; bravissimi anche gli azzurri Samuele Bernardini e Michele Cervellin, terminati rispettivamente all’8° e 9° posto.

La giornata tricolore ha avuto però lustro grazie alla vittoria del 16enne bergamasco Gianluca Facchetti, che si è aggiudicato la terza prova dell’Europeo 125 con due posti d’onore e grazie alla penalizzazione del francese Stephen Rubini per non aver rispettato le bandiere gialle in pista.

CLASSIFICHE