Husqvarna Cross 2017
La pista di Ottobiano è il teatro del lancio stampa della nuova gamma Husqvarna Cross 2017, profondamente rinnovata con importanti innovazioni sulle quattro tempi e una nuova, esplosiva 250 a due tempi.
Paolo Carrubba, Head of Media and PR del marchio, ci presenta le nuove cross: “il 2014, anno della ripartenza del marchio sotto la direzione Austriaca, segnava già un record di vendite per Husqvarna con più 16.000 moto vendute. A seguire i numeri sono stati ancora più impressionanti con un 2015 che ha chiuso con 21.500 unità vendute, indicatore che la nuova strada intrapresa è quella giusta.”
Daniele Giacometti, direttore di Husqvarna Italia ci conferma il medesimo feeling sul mercato italiano: “Dal 1998 i risultati ottenuti con la nuova gestione sono sorprendenti. In Italia abbiamo venduto più di 1.000 moto nel primo anno e siamo sempre in crescita, non vediamo l’ora dell’aumento della gamma per poter essere ancora più presenti e competitivi. Sul motocross avevamo tante domande in quanto Husqvarna è sempre stata abbinata prevalentemente all’enduro, ma stiamo avendo ottimi risultati anche sul fronte non targato. Ci aspettiamo di superare le 3.000 moto nei prossimi due anni e le prospettive di crescita sono più che attendibili.”
La storica ditta di motociclette, la seconda più anziana a livello mondiale (come recita il loro claim: “Pioneering since 1903”) non si ferma ai risultati di mercato in quanto è ben consapevole dell’impatto positivo che portano i riconoscimenti in ambito competitivo. Infatti, già al secondo anno di reingresso nelle corse è sul podio del Supercross americano, uno dei campionati più impegnativi e mediatici del mondo ad ulteriore conferma della validità ed efficacia del prodotto.
Cosa c'è di nuovo?
Le novità comuni a tutta la gamma sono:
- L’introduzione della forcella ad aria: steli da 48mm aria da una parte, idraulica dall’altra. Ottime le opportunità di setting con pompa dell’aria fornita già di serie. La nuova forcella risparmia 1,66 kg di peso ed aumenta la corsa da 300 a 310mm. Claudio Benevelli, responsabile WP, ci spiega le caratteristiche specifiche del nuovo prodotto: “il prodotto deriva dal modello KTM ma con importanti sviluppi come il nuovo disegno del fodero che ottimizza le resistenze alle torsioni, viene modificato il pistone mid-valve che ora è in plastica.” Dal punto di vista del funzionamento è semplice ed intuitiva in quanto, con una valvola dell’aria posta sopra allo stelo sinistro, possiamo modificare il sostengo grazie ad un by-pass che equalizza la pressione. Sempre per la nuova gamma Husky, vengono introdotti nuovi setting personalizzati per ogni cilindrata. In caso di perdita dell’aria interna, è presente un sistema di sicurezza che ne previene la fuoriuscita e si percepisce che qualcosa non va se la forcella diventa più dura. Il problema può venire a verificarsi, ma ad ogni modo non si incorre nel pericolo di avere una forcella che cede. Per quanto concerne il mono, al di là dell’estetica rivista, viene confermata la base del 2016, ma viene diminuita di 3 Newton la rigidità della molla.
- La piastra di sterzo superiore creata al tornio a controllo numerico: si abbina alla nuova forcella un piastra di sterzo ricavata dal pieno al fine di ottimizzare le sensazioni di guida e le rigidità torsionali. Essa ospita anche un nuovo sistema di fissaggio del manubrio che ora è a ponte.
- Nuovo selettore delle mappature e traction control: troviamo al manubrio una piccola pulsantiera nera che permette di gestire le mappe, il Lauch control ed il traction control, tutto da un unico punto. Mappa 1 è standard con led bianco, mappa 2 led arancione, dedicata a maggiore potenza. Il Launch control viene attivato a seguito di un riavvio, con il motore al minimo e cambio in folle, si premono entrambe i bottoni TC e MAP e si accende la spia FI dietro alla tabella portanumero anteriore. Il Traction Control infine, viene introdotto per la prima volta di serie sulla gamma 4T e riduce l’erogazione della potenza per garantire la migliore trazione. Il sistema elettronico tiene in memoria l’ultima impostazione selezionata e la ripropone al riavvio successivo.
- Supporti testata: Sui 4T vengono sostituiti i supporti che collegano la testata al telaio che diventano in alluminio anziché acciaio. Questo aspetto ottimizza sia la rigidità del telaio che il peso complessivo delle moto.
- Alimentazione due tempi: entrambe le due tempi ricevono il nuovo carburatore Mikuni TMX da 38mm che va a sostituire lo storico Kehnin. Questo a vantaggio di una maggiore precisone nella carburazione, unitamente ad una minor sensibilità alle temperature esterne.
- Risparmio di peso: tra le più leggere della categoria, le nuove Husky dimagriscono di ulteriori 1,5 kg medi e diventano ancora più agili e scattanti.
- Componentistica di pregio: confermati gli allestimenti di alto livello. Comando frizione di fornitura tedesca Magura, dischi freno GSK, manubrio Pro Taper, radiatori WP, cerchi marchiati DID in lega anodizzati con mozzi lavorati dal pieno e nuovi pneumatici sempre della casa Dunlop, ma gli MX-3S.
- Nuove grafiche: update minimal ed elegante su tutta la gamma per un look sempre più aggressivo.
TC 250: la rivoluzione
Già per il modelli 2016 c’è stata una completa rivoluzione, e mancava la TC 250 che ora è arrivata completamente rinnovata. I numeri in termini di vendite sono ridotti rispetto alla gamma 4T, ma la 250 a miscela resta nel cuore del pubblico e piace per la facilità di utilizzo e per l’economicità della manutenzione, davvero apprezzata dal pilota amatore. Il telaio viene completamente rinnovato ed eredita le medesime impostazioni della gamma 4T con un peso totale di 95,8 kg, quasi 2 kg di meno rispetto alla passata edizione.
Obiettivo del progetto è stato quello di ottimizzare il bilanciamento delle masse e questo è stato pienamente raggiunto alzando l’albero motore di 19,5 mm e la frizione di 4mm. Viene inoltre introdotto un contralbero che riduce del 50% le vibrazioni ed una valvola di scarico con diverse molle di carico fornite già di serie. Sulle nuove TC 250 troviamo il carburatore Mikuni TMX da 38mm che permette un’ottimizzazione e minor sensibilità della carburazione, nuovo cilindro, nuova testata e novo pistone (disponibile anche la versione da 300cc dal catalogo Husky Power).
Linea mini
Anche per il line up 2017 viene confermata la moto dedicata ai piccoli campioni, ovvero la TC 85, ruote già presentata lo scorso anno con un upgrade dal punto di vista grafico.
Come vanno?
La linea delle nuove Husky, benché filante, può sembrare un po’ ingombrante come primo impatto. In realtà, una volta che sali in sella, scopri che quelle fiancatine sono tutt’altro che ingombranti in quanto ti offrono un punto di contatto tra moto e pilota davvero unico. La superficie liscia delle fiancatine combacia e si rastrema perfettamente con i convogliatori laterali e la sella, per offrire al pilota uno spazio di manovra immenso e privo di sporgenze.
Il nuovo pacchetto sospensioni torna verso un’impostazione più morbida rispetto allo scorso anno, tanto che al posteriore è stato diminuito il K della molla ed anche le nuove forcelle ad aria escono di serie settate più morbide. Con Claudio Benevelli di WP abbiamo provato, durante la giornata di test, ad aumentare progressivamente la pressione interna grazie alla pompa fornita di serie ed, in poco tempo, siamo arrivati ad un bilanciamento ottimale per la nostra statura e peso.
Le quattro tempi
FC 250 e 350: le performances di questi modelli sono già al top della categoria e le novità introdotte per il nuovo anno hanno aumentato ulteriormente la guidabilità. La forcella ad aria alleggerisce l’avantreno di oltre un chilo e mezzo e questo si sente notevolmente in inserimento e nei cambi di traiettoria. Il sostegno dell’aria è ottimo e può essere personalizzato a piacere con grande velocità, ma il grande vantaggio è che stanca meno le braccia e non te le fa diventare dure. Il mono ora risulta un po’ seduto, cosa che complica le percorrenze ad ampio raggio, ma ottimo per la guida in piedi carica sulle pedane. I motori sono sempre pieni, pronti a spingere ed anche la 250, che solitamente è meno corposa ai bassi, ora si difende egregiamente dalla sorella maggiore che al contrario, si avvicina sempre di più alle potenze della 450. Tanto è cresciuta la 250 quanto è diventata mansueta la cilindrata più grossa tanto che ora la 350 appare quasi schiacciata, lì nel mezzo.
Fantastica la semplicità d’utilizzo dell’elettronica in quanto si può passare da una mappatura all’altra anche in volo, si può inserire o togliere il traction control quando si vuole e l’insieme delle due cose permette una personalizzazione dell’erogazione millimetrica. Il TC infatti limita la derapata della ruota posteriore laddove riscontra un eccessivo pattinamento e, in particolare sui motori potenti, permette di essere estremamente precisi con il trasferimento della potenza a terra.
FC 450: I 63 cavalli disponibili sono imbarazzanti se si pensa al dato assoluto, ma la modalità con la quale vengono distribuiti e trasmessi da questo propulsore li rendono altamente efficaci. Si sente che la potenza c’è, altrettanto che il motore è più pesante, in particolare quando si vuole cambiare velocemente traiettoria, ma pennellando le curve a dovere e dando gas nei punti giusti, si raggiungono in poco spazio velocità sconvolgenti. Non ci si accorge di quanto si vada veloci, basta poco gas dato a dovere per saltare fuori dalle curve o buttarsi al di là di un panettone in un attimo.
Le due tempi
TC 125: La piccola 125 era già agile e leggera ed ora, con la forcella ad aria è ancora più reattiva. Certo, va fatta cantare e tenuta sempre su di giri, ma imparando a puntare il gas già all’inserimento si scopre anche un ottimo spunto nella prima fase di coppia, che aiuta anche i meno esperti ad uscire dalle curve. Bisogna lavorare tanto con le marce in quanto il range di utilizzo è limitato, ma una volta presa la mano diventa un gesto automatico.
TC 250: Tutta nuova la 250 due tempi, che riceve il telaio delle sorelle e dunque si allinea in termini di maneggevolezza e stabilità. Davvero notevole il propulsore che grazie alla ridistribuzione dei pesi ed alla riduzione importante delle vibrazioni ora ha un feeling ancora più leggero. Dai gas ed è subito pronta, non si riempie mai, quasi come se avesse la carburazione magra, senza diventare eccessivamente nervosa. Leggera come nessun’altra permette ancora una guida all’attacco senza stancare come una quattro tempi e, per questo, è senza dubbio una delle più divertenti da guidare.
Husqvarna dopo nemmeno un anno dalla presentazione di una gamma cross interamente rinnovata si migliora ulteriormente, con interventi di rilievo che rendono le Husky cross ancora più facili e divertenti da utilizzare.
La nuova gamma motocross Husqvarna MY17 è già disponibile presso i rivenditori autorizzati. Prezzi a seguire: TC 85 € 5.480; TC 125 € 8.100; TC 250 € 8.460; FC 250 € 9.380; FC 350 € 9.700; FC 450 €10.020
Sono stati utilizzati:
- Casco: Acerbis
- Occhiali : Ariete
- Maglia: Acerbis
- Pantaloni: Acerbis
- Guanti: Acerbis
- Stivali: Acerbis
Maggiori informazioni su:
Moto: Gamma Husqvarna Cross MY 2017
Data pubblicazione: 27 maggio 2016
Luogo: Ottobiano
Meteo: Sole, 26 gradi
Terreno: campo cross Ottobiano, pista piccola
Foto: Marco Campelli
Video: Eros Girotti
ktm sta proponendo le stesse moto con colori diversi, siate onesti !!!
triste è poi vedere come ktm stìa cercando di cancellare la storia husqvarna/cagiva con tutti i successi e le innovazioni che hanno portato...basta guardare il sito !!!
revisione storica da regime stalinista...
no comment
ktm ha già ucciso il marchio husaberg dopo averne prosciugato il know out.
per loro husqvarna è solo marketing !!!!
ktm nel mercato americano non è mai stata in grado di sfondare con risorse autonome, così ha pensato bene di vestire le proprie moto con un marchio dal blasone indiscusso anche oltreoceano...
La husky italiana si sarebbe salvata, e con lei molti posti di lavoro tra azienda ed indotto, ma al governo abbiamo un inetto a cui delle aziende italiane e degli italiani che lavorano non interessa nulla...bmw aveva cercato un accordo con il governo per investire in husqvarna senza riscontro alcuno....e bmw affiancata alla chracing di azzalin stava introducendo novità interssanti !!!
ciao
Carlo
A mio avviso, l'errore strategico della ex gestione Italiana (Cagiva e MV) fu proprio quello di trattare il marchio Husqvarna come uno fra tanti, e di fare mercato con moto "stradali" di dubbia qualità. La breve gestione BMW è riuscita a fare anche peggio, con un paio di clamorosi aborti su base F800GS.
Le Husky sono macchine da corsa, e meritano di meglio. Speriamo negli Austriaci...