MXGP: Antonio Cairoli stop? Datemi un pizzicotto! Il “Testimone”
Roma, 14 Settembre 2021. L’ annuncio dello stop alla carriera di Antonio Cairoli è stato un trauma. Per quanto potessimo immaginare o per quanto ci si potesse pensare, magari in associazione ad un altro “caso” di 9-volte-campione-del-mondo-che-smette, è qualcosa cui, sul momento, è stato difficile credere. Contestualizzando meglio sotto il cielo di Roma, nun ce se crede! Se alla fine della serata Stefan Pierer si fosse alzato da tavola e ci avesse detto: “Scusate, un’ultima cosa: è stato uno scherzo!” avremmo potuto, con la stessa flemma, e tirando un sospiro di sollievo, dire: lo sapevamo.
Così a un certo punto la brutta-bella notizia ha cominciato ad andare in metabolismo, ad intermittenza come per un boccone difficile da mandar giù. Eravamo già in disparte a lanciare la news, agitati, e a un certo momento siamo tornati indietro sulla scena del delitto.
Un’ultima cosa, come il tenente Colombo. Vogliamo una testimonianza diretta, la sua “parola”, e allo stesso tempo vogliamo essere testimoni, essere sicuri che è la verità, che “il caso è chiuso”. Per la verità avevamo voglia anche di parlare più con Cairoli vicini, più intimamente con il più grande Antonio di tutti i tempi, di personalizzare l’emozione nel rapporto con un Atleta che è considerato una delle più belle Persone dell’ambiente, e non solo lì. Così, sebbene di darvi la mia faccia e la mia erremoscia (che poi è un segno distintivo della nostra migliore redazione”) non mi interessi affatto, è nata la video-intervista. È venuta istintiva e doverosa, pensata anche come l’introduzione ad una serie di altre “verità” che ci piacerebbe raccogliere con il Campione in un altro clima, in un’atmosfera meno urgente e più rilassata.
Ugualmente ci piacerebbe parlare con Claudio De Carli, e con Pit Beirer, protagonisti e “soci”, ma ormai fratelli, di questa grande storia. Già dal Nazioni?
Di nuovo e più forte: grazie Antonio!
Ps: Niente di nuovo, questa è solo la “testimonianza”, il sigillo all’esperienza.
Grazie per le emozioni che ci ha dato Antonio CAIROLI.
Di commenti sui social ne sono già stati scritti molti.
Io credo che Tony in qualche modo abbia contribuito ad aiutare mio fratello Luigi a guarire da una brutta malattia.
Mio fratello appassionato di Motocross era diventato malato nel 2014.
Un malattia brutta; certe malattie per essere curate richiedono anche una condizione psicologica positiva spensierata, piena di belle emozioni.
Sicuro sono stati i medici e le cure che lo hanno guarito, ma io penso che le gare di MXGP viste dal vivo (Ottobiano, Maggiora, Trento, Imola ecc....)in particolar modo, Ottobiano 2017 quando Tony è passato davanti al pubblico (tra quel pubblico c'era mio fratello) col braccio alzato, sicuro della vittora ed il successivo selfie fatto con mio fratello dopo la gara, abbiano contribuito, anche se in piccola parte alla guarigione.
Ora mio fratello (ultracinquantenne) va in pista con una KTM SXF 450.
Grazie Tony
Enrico