MXGP. Cairoli così così, Van Horebeek KO
Subito suspense nella tappa più attesa della stagione, che per Antonio Cairoli potrebbe valere il suo ottavo di titolo iridato. Non è stato tanto la partenza a metà gruppo a mettere il bastone tra le ruote dell’ufficiale KTM, piuttosto i problemi che gli ha dato la lente dell’occhiale a costringerlo a rallentare la sua rimonta che si è fermata in undicesima posizione.
«L’inconveniente mi ha costretto a rallentare – ha spiegato Tony – perché non volevo rischiare di finire a terra, per cui sono rimasto dietro a Goncalves e verso la fine ho ceduto anche una posizione a Frossard perché è arrivato molto aggressivo. La pista è una delle più belle dell’anno, ci sono tati salti ed è spettacolare, peccato solo l’innaffiatura un po’ eccessiva. L’importante comunque sono le due manche di domani, punto a chiudere il campionato e quindi mi va bene qualsiasi risultato pur di arrivarci».
Il suo contrattempo è stato niente rispetto a quello di Jeremy Van Horebeek, che dopo aver segnato il migliore tempo nelle prove cronometrate ed essere rimasto secondo per oltre metà della qualifica ha preso male una serie di cunette ed è arrivato corto nell’ultima col risultato di finire a terra. Nella caduta ha battuto male la caviglia destra, procurandosi la sospetta distorsione dei legamenti che mette in forse la sua presenza al via della prima manche, il che equivarrebbe dire che Cairoli diventa automaticamente campione ancora prima della gara.
La qualifica è stata dominata da Max Nagl, neo acquisto Husqvarna per il 2015, che al traguardo ha preceduto Gautier Paulin e un determinato Shaun Simpson rinvenuto dalla settima piazza. Bella gara anche per Davide Guarneri, quinto al primo giro e poi terzo sino a tre giri dalla fine quando si è dovuto togliere gli occhiali ed è indietreggiato al settimo posto. Undicesimo invece David Philippaerts che ha recuperato due posizioni.
Colpi di scena anche nella MX2, che ha visto la caduta al primo giro e l’immediato ritiro di Tim Gajser e la partenza nelle retrovie di Jordi Tixier da dove è rinvenuto a suon di miglior tempo sul giro fino all’11ª posizione nonostante l’intermezzo di una caduta. Dopo una tentata fuga di Julien Lieber, al debutto con la KTM Standing Construct dopo aver lasciato la Suzuki, la qualifica ha avuto in Romain Febvre l’unico protagonista che ha tagliato per primo il traguardo dopo essere rimasto sempre comando davanti a Lieber e a Tonkov.
Nel frattempo le possibilità che il leader Jeffrey Herlings riesca a portarsi al via del GP del Messico sono praticamente azzerate. «Ci vuole un miracolo – ha detto a Moto.it il team manager KTM Stefan Everts – perché l’infezione che lo ha colpito ha peggiorato ulteriormente la situazione e lo ha debilitato anche mentalmente». Un vero peccato per l’olandese, che senza ripresentarsi in gara molto difficilmente riuscirà a mantenere la sua posizione al vertice del campionato e quindi a far suo il terzo titolo Mondiale.