E’ partito con un programma ridotto a causa dell’arrivo in ritardo di alcune casse contenenti le moto del GP d’Argentina, ma la tappa messicana ha subito riscaldato gli animi del pubblico locale.

Le qualifiche della MXGP sono vissute sulle posizioni alle spalle di Tim Gajser, che non ha avuto problemi a mantenere il ruolo di battistrada dal primo all’ultimo giro. Fino a metà gara, infatti, la seconda piazza è stata mantenuta da Tommy Searle, che ha poi consegnato il passo a Evgeny Bobryshev il quale a sua volta, a due tornate dalla fine, ha fatto un passo falso ed è stato superato da Tony Cairoli e Max Nagl, che hanno poi tagliato il traguardo nell’ordine alle spalle del leader

Solo 5° Romain Febvre, il quale, visto l’infido terreno di gara, ha preferito correre senza rischi; 12° Alex Lupino, partito nelle retrovie.

La MX2 una volta tanto ha visto Jeffrey Herlings doversi rimboccare le maniche per recuperare la sua mediocre partenza, ma gli è bastata metà gara per indossare il ruolo di apripista, che ha mantenuto per tutto il restante tempo di gara. Alle sue spalle Pauls Jonass, Jeremy Seewer ed il russo ingaggiato quest’anno da Steve Dixon, Vsevolod Brylyakov.

Se non fosse stato per un paio di errori, c’è da giurare che Samuele Bernardini avrebbe ottenuto una posizione da podio, visto che prima di perdere il controllo della situazione è rimasto stabilmente 3° sino a metà del tempo regolamentare, per chiudere comunque con una promettente 7ª posizione.