Due punti, due soli punticini e poteva starci il gradino più alto del podio. Ed invece Tony Cairoli, Alex Lupino e Michele Cervellin hanno lasciato la mitica pista di Red Bud martoriata dalla pioggia con un posto d’onore che vale comunque quanto una vittoria visto che è arrivato del tutto inaspettato.

Come infatti spesso succede al Nazioni, le previsioni della vigilia possono subire un repentino dietrofront come è accaduto anche in questa 72ª edizione che ha visto capitolare la maggior parte delle formazioni titolate a favore dell’equipe francese che si è assicurata la vittoria per la quinta volta consecutiva.

Il 2° e 3° posto di Gautier Paulin, il 7° ed 8° di Dylan Ferrandis ed il 15° di Jordi Tixier hanno permesso di spuntarla anche questa volta, anche se lo scarto nei confronti dei portacolori di Maglia Azzurra è stato di sole due lunghezze.

Un margine ristrettissimo, che con un po’ di fortuna poteva essere azzerato visto che dopo la seconda manche gli italiani si trovavano al 3° posto a pari punti col Belgio e ad 8 dagli australiani con la classifica che poi si è rivoluzionata. Lupino è partito in testa ma è arrivato lungo alla prima curva e ne ha approfittato Glenn Coldenhoff rimanendo alle spalle dell’olandese per tre passaggi per poi cedere solo nei confronti di Jeff Herlings, Paulin e Cairoli chiudendo 5° dietro al siciliano che ha chiuso la manche stringendo i denti in quanto a metà si è dovuto sbarazzare degli occhiali.

La somma totale dei loro piazzamenti (4° e 6° Cairoli, 5° e 12° Lupino) e il 14° posto di Michele Cervellin ha lanciato il tricolore a fianco della Francia e dell’Olanda con la soddisfazione di essersi distinti anche nella classifica delle rispettive categorie che ha visto Lupino chiudere 2° assoluto della Open dietro a Coldenhoff, Cervellin 5° della MX2 e Cairoli 3° della MXGP.

Ha deluso l’attesa lotta tra Jeffrey Herlings ed Eli Tomac. Il neo iridato 450 ha sempre fatto gara a sé con la sua solita velocità pazzesca grazie alla quale è stato primo di categoria nelle due manche che ha disputato, così come il compagno di squadra Coldenhoff che ha letteralmente volato sulle lunghe carreggiate della pista di Buchanan vincendo entrambe le manche riservate alla Open. Peccato per loro che Calvin Vlaanderen non ha potuto aggiungere nessun punto utile per l’infortunio ad un occhio nella manche d’apertura che lo ha costretto ad abbandonare definitivamente la gara facendo così saltare un vittoria scontata vista la superiorità del tandem KTM.

Il fuoriclasse statunitense della Kawasaki si è invece dovuto accontentare di un mesto 4° posto, meglio comunque di quello dei compagni di squadra Aaron Plessinger e Justin Barcia terminati rispettivamente 8° della MX2 e 7° della Open, che hanno fatto naufragare il risultato dei piloti di casa sino alla 6ª posizione; poca gloria anche per Ken Roczen, caduto ripetutamente e al traguardo una volta 9° e l’altra 25°.

Nella classifica finale MX2 ha invece svettato Jorge Prado, due volte 3° al traguardo, ma la sua affermazione non è stata supportata dai compagni di squadra Jose Butron e Carlo Campano per cui la formazione iberica si è piazzata 8ª dietro al Belgio.

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