"Lupe de Roma": nel nome di Elena, vernice spray segnala le buche
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Si muovono di notte, con gli occhi ben aperti e la mano pronta a segnare con lo spray l’ennesima buca, i dossi anomali o la radice assassina sull’asfalto romano; arrivano in moto, compiono la loro missione ed in moto ripartono, alla ricerca della prossima trappola da segnare.
Tutte ragazze, motocicliste per passione verace, che da un episodio crudele hanno trovato la forza di reagire, senza farsi abbattere dal dolore.
Perché, come dicono loro, «Non si ripeta più».
Meno di tre mesi fa, Elena, anch’essa motociclista romana di soli 26 anni, fu sbalzata di sella mentre era su via Ostiense, in un tratto di strada deformato da radici affioranti, morendo sul colpo: da allora, in suo nome, ed unendosi alla battaglia di mamma Graziella (altra persona che meriterebbe di essere conosciuta per il suo coraggio indomito), hanno iniziato la battaglia contro le strade killer.
«Usando la vernice gialla per segnalare le buche sulle strade - ci dice Ilaria - in qualche modo esercitiamo, visto l’immobilismo delle Istituzioni preposte al servizio, il diritto dei cittadini all’autodifesa, per noi stesse e per tutti gli altri».
Oggi la loro è una missione, che si allarga a macchia d’olio: buche cerchiate in giallo compaiono in tutti i quadranti della Città, da Ponte Milvio alla Garbatella, dalla Tiburtina all’Aurelia.
Un'idea subito sposata da tanti motociclisti ed utenti romani delle due ruote, ma che nelle “Lupe“ ha trovato gli esecutori più implacabili e costanti nell’azione, al punto che sono arrivate a realizzare delle t-shirt con il simbolo della loro opera.
«La nostra iniziativa - continua Ilaria - ha suscitato interesse e curiosità ovunque, in Italia ma anche all’estero, per esempio in Giappone e Inghilterra. Purtroppo non qui a Roma, dove, malgrado le nostre richieste di incontro, non c’è stata alcuna risposta da parte dell’Amministrazione Comunale. Anzi, a volte c’è stata una reazione quasi di fastidio, mentre invece spesso, da parte della Polizia Municipale e dalla Stradale, sono arrivate parole di incoraggiamento ed apprezzamento».
Le “Lupe de Roma“, che orgogliosamente difendono la loro scelta “100% women“, contano su una ventina di associate e sono un gruppo in continua crescita: a settembre si iscriveranno alla Federazione come Motoclub, e quasi ogni settimana organizzano escursioni nei dintorni della Capitale, quando non in pista.
Perché queste sono “Lupe“ davvero toste: Teresa guida una R6, e nella vita di ogni giorno gestisce (nel senso che… comanda!) un’officina per moto ad Acilia; Mara invece si diverte con le motard, e infatti si è presentata all’incontro in sella ad una fiammante Husqvarna Vitpilen, una delle primissime a domare le strade della Capitale.
Epigone moderne della leggendaria lupa che nutrì Romolo e Remo, quelle di oggi ci sono sembrate il volto più autentico e bello di chi va in moto: finché ci saranno persone capaci di tale generosità, sarà possibile pensare in positivo.
Nonostante tutto non credo alle radici o buche assassine, si muore perchè non si adegua la velocità al fondo stradale e perchè non si hanno capacità di guida sufficienti e magari in condizioni particolari la lucidità sufficiente.
La moto E' pericolosa.
Un esempio commovente per tutti noi, che dobbiamo risvegliare il senso Civico e fare in prima persona, senza aspettare le cose dall'alto.