"The greasy hands preachers", documentario sul mondo custom
Chi ha mai detto che una motocicletta non può essere un pezzo d'arte? “The greasy hands preachers” parte da questa premessa, descrivendo, tramite cinque capitoli, la storia e la “fede”, che anima alcuni dei più famosi customizzatori, veri artisti e predicatori: Shinya Kimura (Chabott Engineering), Rolan Sands, David Boras meglio noto come El Solitario, i californiani Michael “Woolie” Woolaway di Deus ex Machina e Shannon Sweeney di SS Classics, Fred Jourden e Hugo Jezegabel di Blitz Motorcycles.
Insieme alla cinepresa, li seguiamo nella loro vita di tutti i giorni, nei loro viaggi, nelle loro sfide. L'obiettivo diventa un confidente davanti al quale raccontare il proprio percorso, le proprie paure e le proprie scelte. Scopriamo così la forte motivazione che li spinge, ma soprattutto la grandissima passione che li ha portati a sconvolgere le loro vite: El Solitario ha abbandonato un lavoro prestigioso presso nel mondo della finanza, così come i parigini di Blitz Motorcycles, che hanno lasciato occupazioni sicure, mettendo in discussione gli stereotipi e gli agi delle loro radici borghesi, per non dimenticare Shinya Kimura destinato a diventare un entomologo. Come dicono gli stessi protagonisti con un certo orgoglio“from white collar to blue collar” ( dall'essere colletti bianchi al diventare colletti blu), perchè la soddisfazione nello sporcarsi le mani dando forma a quella che era inizialmente un'idea, è qualcosa di unico.
Un confronto fra artisti che diventa anche un confronto culturale: l'idealismo e il “sangue” degli europei si scontra con la razionalità e il freddo controllo del giapponese senza tralasciare la teatralità e la competitività che contraddistingue gli americani. Atteggiamenti totalmente diversi che si traducono anche nelle loro creazioni, distinguibili e uniche.
Se Kimura è alla disperata ricerca di un mezzo meccanicamente impeccabile e dal design unico, El Solitario imprime sulle sue creazioni la propria filosofia di vita indipendentemente dalle critiche che spesso ne conseguono. I Blitz Motorycles creano motociclette dallo stile metropolitano e minimale, che loro usano, sorprendentemente, anche per lunghi viaggi, celebrando la filosofia dei lowriders. Roland Sands predilige un design meno ribelle e più appariscente, spesso legato anche alle richieste dei clienti dello star system hollywoodiano; mentre, invece, sfruttando accordi stabiliti con le varie case, Deus Ex Machina esalta lo stile di vita californiano, andando controcorrente a Shannon Sweeney, un idealista delle vecchie Honda.
“The greasy hands preachers” è il frutto di Clement Beauvais e Arthur De Kersauson, che da anni animano Vimeo con i loro piccoli corti motoclistici, tra cui «Riding in semptember» e «Long live the kings». Un percorso travagliato che è stato reso possibile grazie a BMW Motorrad, Belstaff e Motul e a un appassionato d'eccezione come Orlando Bloom, senza trascurare comunque gli oltre mille finanziatori che, tramite la piattaforma Kickstarter, sono riusciti a rendere il documentario anche un po' loro. Come ogni loro lavoro, anche questo si contraddistingue per una fotografia curatissima, la presenza di paesaggi spettacolari, una musica ricercata e una cinepresa quasi mai statica a sottolineare la vicinanza con i personaggi. Il risultato è che sembra di essere lì in loro compagnia. Un documentario interessante per motociclisti e non solo che racconta personaggi unici e curiosi.
Il film è stato presentato in anteprima al San Sebastian Film Festival lo scorso settembre che, per l'occasione, è stata invasa da un'onda motociclistica non indifferente, guidata dagli stessi protagonisti. La versione definitiva è stata direttamente caricata su Vimeo, dov'è possibile comprare o noleggiare il film senza sottotitoli.
La distribuzione italina è stata curata dalla Rodaggio Film che, dopo "Best Bar in America", è riuscita a portare sul grande schermo con sottotitoli in italiano anche questo documentario. Le prossime proiezioni in programma saranno il 25 maggio presso l’Europa Cinema/Kinodromo di Bologna e il 20 giugno al Cinema Massimo di Torino. Per restare sempre aggiornati sulle successive date potete seguire la pagina Facebook della Rodaggio Film: www.facebook.com/rodaggiofilm.
Recensione di: Giulia Guastoni