Agguato ai ciclisti: affiancati da un’auto e presi a spinte e schiaffi dal finestrino
“Quando uno di quei ragazzi mi ha colpito al volto mi sono visto la vita passare davanti come quando uno sta per morire. Stavamo percorrendo la Calcesana in fila indiana. Nessuna occupazione della strada. Un’auto ci ha affiancati. Quello seduto dietro ha abbassato il finestrino e ha dato un pugno a quello che era in fondo alla fila. A quelli che erano in mezzo, l’auto ha strusciato le braccia e a me, che ero in testa, quello sul sedile del passeggero ha dato un colpo a un labbro”. È questo l’agghiacciante racconto affidato a IlTirreno da uno dei ciclisti vittima di aggressione sulla Calcesana, tra San Giuliano e Pisa.
Il gruppo è stato infatti affiancato da un’auto e poi bersagliato con calci e pugni, nonostante la paura per l’aggressione e di finire schiacciati dal veicolo il gruppo non si è perso d’animo inseguendo l’auto degli aggressori che si è alla fine ritrovata in un vicolo cieco. 4 dei 6 a bordo sono fuggiti mentre due ragazzi di 19 e 20 anni sono rimasti a disquisire con i ciclisti, i quali non hanno esitato a fermare una volante della municipale che ha provveduto ad identificare i giovani ritrovando nella vettura diverse bottiglie di birra.
Sulla vicenda il ciclista conclude: “Da sabato non faccio che pensare a cosa mi sarebbe successo se fossi caduto per colpa di queste persone. Sono rimasti zitti davanti alla municipale, e uno faceva pure l’arrogante. Il problema è che, senza sanzioni immediate, gente come questa un domani combinerà cose anche più gravi perché si sentirà impunita”.
Il maleducato od i maleducati esistono in quanto persone e non in quanto utilizzatori di un mezzo ci sono maleducati anche a piedi ed anche al P.C. co dimostrato da BECIU alcuni post fa....
Se non ci si mette tutti (tutti) in testa che la strada è pericolosa, notizie così ne sentiremo sempre, e con l'odioso strascico del ragionamento per categorie - che non serve a una beata seç@
La solita dietrologia di merda
Chiunque vada in strada animato da altro che non sia la prudenza, deve essere castigato severamente se fa il pirla, e gli deve essere stracciata la patente a vita quando commette cazzate e uccide o ferisce qualcuno.
Io non posso controllare gli altri ma posso controllare come guido io, e se guido di mer*a, merito che mi venga tolta la patente, e se mi serve per lavoro, ca*i miei, dovevo pensarci prima: si chiama essere adulti.