Anche i record di velocità possono essere "petrolhead" vs "last generation"?
Curiose a volte le coincidenze con cui le notizie possono incrociarsi sotto il nostro sguardo o il tavolo di una redazione. Proprio mentre stavamo leggendo di un tentativo di record di velocità eccone che ne spunta un altro. Così uguali nella passione e nell'intento, così romantici come solo la caccia di un record di velocità su due ruote sa essere eppure così lontani da essere letteralmente due mondi paralleli. Di cosa stiamo parlando? Di una piccola moto elettrica che si ispira agli stilemi del passato e di una grossa moto "endotermica" che invece sembra un missile del futuro. Di una piccola azienda svedese e di un costoso progetto americano. Satana e l'acqua santa. Certo che ognuno poi può scegliere chi sia l'uno e chi sia l'altro...
L'Aurora del lago ghiacciato
RGNT è una startup svedese che ha attirato da subito l'attenzione con la sua n.1 Classic SE, una moto elettrica compatta, con prestazioni da cittadina ma soprattutto con un design ispirato agli anni Sessanta. Una versione modificata della stessa, ribattezzata progetto Aurora, e guidata dal suo stesso ingegnere Timmy Eriksson gareggerà questo fine settimana allo Speed Weekend di SMA Svenska Motorsport, manifestazione che si svolge su un lago ghiacciato. Qui l'ingegner Eriksson e la sua piccola Aurora cercheranno di stabilire il record di velocità su ghiaccio per una moto elettrica, una specialità talmente di nicchia che non ci sorprenderebbe scoprire che si tratti del primo tentativo in assoluto. Ad ogni modo l'idea è nata da un piccolo team di dipendenti RGNT che ha iniziato a preparare una moto nei fine settimana e mano a mano che ci si avvicinava al debutto ha contagiato con l'entusiasmo l'intera azienda. Così la trovata del record di velocità è diventata presto una missione per tutti e quaranta i dipendenti di RGNT che, radunati sulle sponde del lago di Arsunda con tutta la famiglia, questo week-end faranno il tifo e festa in ogni caso.
Il missile del lago salato
A tutt'altra latitudine, temperatura e con tutt'altri investimenti sta invece lavorando il team Ack Attack che il prossimo agosto tenterà nuovamente di battere il proprio precedente record di 605,698 km/h fissato nell'ormai lontano 2010 con lo specialista Rocky Robinson. Il tentativo del 2017 non andò a buon fine, ma il magnate Mike Akatiff proprietario della Ack Technologies non è intenzionato a rinunciare o a lasciare che sia qualcun altro a strappargli il record di velocità su terra per una moto. E sul lago salato di Uyuni in Bolivia, a 3.600 metri sul livello del mare, cercherà di essere la prima moto della storia a sfondare il muro delle 400 miglia orarie (643,740 km/h)! Certo che chiamarla moto viene un po' difficile in quanto si tratta di un vero e proprio razzo e non solo nel senso della forma aerodinamica che pure è quella balistica, ma della propulsione. Per sapere come andrà a finire dovremo aspettare il prossimo agosto, di certo il risultato sarà stupefacente.
E cosa ci racconta questa coincidenza? Che sia elettrica o a scoppio, la passione che ci lega si alimenta dello stesso spirito romantico di abbracciare un cavallo meccanico in grado di spingerci un po' più in là dei nostri limiti siano essi di velocità più o meno assurda, come in questi casi, o di chilometri percorsi, paesi visti, nuovi amici incontrati. E quando leggiamo queste storie siamo una volta in più certi che elettroni o benzina alla fine la nostra passione rimarrà sempre uguale a sé stessa.