Autovelox Cadoneghe, è ufficiale: multe annullate. Al comune costerà caro
L'autovelox di Cadoneghe, dopo quello del Passo Giau (abbattuto da Fleximan), è stato per molto al centro della cronaca. Il motivo? Una valanga di multe, il numero certo non è mai stato svelato ma secondo le fonti in rete sono state superate tranquillamente le 50.000 multe. Un numero da capogiro, se consideriamo che l'autovelox che le ha "stampate" era irregolare.
L'atto di vandalismo nei confronti di quel determinato autovelox a Cadoneghe attirò l'attenzione delle forze dell'ordine che scoprirono che il rilevatore in questione non era a norma. A rimanere coinvolti in un procedimento penale il Comandante dei vigili e un agente.
Ora si è finalmente messo un punto alla vicenda. Ecco com'è andata a finire.
L'epilogo della vicenda
Per mettere un punto alle vicende dell'autovelox di Cadoneghe il giudice ha confermato l'annullamento di due sanzioni emesse nei confronti di una residente di Ballò (multata dall'autovelox irregolare) e ha condannato l'amministrazione del comune padovano al pagamento delle spese processuali. Dopo la sospensione del pagamento delle sanzioni ottenuta precedentemente, l'automobilista di Mirano non dovrà più pagare le multe ricevute sulla strada provinciale 307 a Cadoneghe, in direzione Castelfranco-Padova. "É sempre stato evidente per noi che fosse un dispositivo posizionato senza consentire agli utenti adeguata informazione" spiega l'avvocato Stefano Tigani che, insieme al collega Piero Coluccio, ha seguito il caso.
"Il giudice, prima di decidere nel merito, aveva chiesto la sospensione del provvedimento e quindi del pagamento, in modo da poter valutare al meglio la questione. Se non fosse stata approvata la sospensione la signora avrebbe dovuto comunque pagare la multa, ma la sentenza ha confermato l'annullamento di tutte e due sanzioni dando pienamente ragione a noi". La sentenza è andata però ben oltre: il Comune di Cadoneghe, infatti, aveva deciso di costituirsi parte civile sostenendo che le multe fossero regolari "ma la tesi da loro avanzata non è stata accolta e il Comune sarà dunque costretto a pagare anche le spese processuali - sottolinea l'avvocato Tigani -. Se non si fossero costituiti in giudizio sostenendo la bontà della multa, non avrebbero dovuto pagare. E invece ora dovranno anche sostenere le spese. Siamo quindi molto soddisfatti di come sia andata a finire, devo dire che comunque era talmente evidente l'irregolarità che non lasciava spazio ad altra soluzione".
L'ultimo capitolo che non risulta concluso è quello che riguarda le sorti del comandante dei vigili e dell'agente, entrambi dovranno presentarsi davanti al Giudice di pace del Tribunale di Padova. "In quella sede ho ricevuto mandato da alcune persone per costituirsi parte civile in quanto ci sono alcuni automobilisti che, non avendo fatto ricorso, avevano già pagato la multa - conclude Tigani -. Io credo, ad oggi, che si potranno chiedere i danni".
Immagine generata da AI
Poi ci si chiede del perchè...Fleximan...
Il nuovo CDS dovrebbe proibire per legge ai Comuni (e affini) l'installazione di velox fissi in tratti con limite inferiore ai 70 km/h.
Fine della commedia.
Ma ci vuole coraggio politico.