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Bimota cambia proprietà. Restando in Italia

- Le prime indiscrezioni erano trapelate pochi giorni fa, poi è arrivato un comunicato che anticipa il cambio di proprietà della Bimota. Non si sa ancora chi la stia rilevando, ma si tratta di una società con sede in Svizzera
Bimota cambia proprietà. Restando in Italia

La riminese Bimota passa di mano. Chi prenderà le redini della storica factory artigianale, specializzata in super sportive esclusive, non è ancora noto ufficialmente ma le prime informazioni sono arrivate. Dopo le prime voci circolate nei giorni scorsi, che annunciavano un passaggio di mano a nuovo soggetto da parte dalla proprietà Comini (Farmavenda), quella che che aveva rilevato la Bimota nel 2003 (dopo che la Società Alternativa Moto l'aveva acquistata nel 2002 dall'ultimo fallimento del 2001), parrebbe infatti che il controllo passerebbe a una nuova proprietà svizzera ma con referenti italiani.

Quello che segue è il comunicato arrivato dalla Bimota e firmato da Andrea Bertelegni, responsabile marketing, che si conclude rimandando ai prossimi giorni la diffusione del nome dell'acquirente. Ufficiosamente si afferma che la sede dello stabilimento resterà a Rimini.

Son passati 40 anni da quando il geniale Massimo Tamburini ed il suoi soci Bianchi e Morri fondarono la leggendaria Bimota. 40 anni di successi, di sconfitte, di tenacia messa al servizio di un sogno italiano, sino alle note difficoltà di fine secolo scorso. Nel 2002 un coraggioso imprenditore milanese si mise a capo di questa realtà sartoriale, risollevandola dalle proprie ceneri e donandole vita nuova. Una vita nuova contrassegnata da numerose vittorie e dallo sviluppo di moto sempre all’avanguardia. Ora, nel suo 40° anniversario Bimota fa un ulteriore passo avanti: raccoglie il testimone la nuova proprietà, elvetica per ragione sociale, ma italianissima nelle persone al comando, e si prepara, forte di un entusiasmo fuori dal comune a proseguire il cammino nella storia di Bimota. Bimota, di passaporto italiano, rimarrà cittadina illustre di una nazione conosciuta ed apprezzata per la sua passione e competenza delle due ruote. Tra pochi giorni verrà emesso un comunicato ufficiale dove sarà presentata la nuova proprietà.


 

  • Alberto.Morotti
    Alberto.Morotti, Trescore Balneario (BG)

    Rabbia dentro

    Rabbia, incazzatura, frustrazione, sento di continuo notizie di gruppi o aziende estere che acquistano in italia come nulla fosse, mi passa la poesia per quel poco che e' rimasto del Vero made in italy
  • dcnr.d'acunto
    dcnr.d'acunto, Barano d'Ischia (NA)

    Aziende straniere , vengono in Italia ad acquisire società sull'orlo del fallimento(pagarle poco), ricordate Benelli, Moto Morini, Ducati ed altri prestigiosi marchi che anche in altri ambiti hanno fatto grande il nome del Made in Italy. Oggi la guerra può esser fatta anche dal punto di vista socio-economico, il che vuol dire : acquistare il debito di una nazione , rilevarne le società che la identificano ed imporle regole e tassazioni per renderla molto più povera senza però farla fallire .Comprare il made in Italy nella maggior dei casi vuol dire far lavorare gli italiani facendo arricchire gli stranieri. ---
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