Città a 30 km/h: solo a Bologna si va piano? No, ecco gli esempi in Europa e in Italia
Ultimamente si sta discutendo molto sul rallentamento del traffico a Bologna. Da luglio 2023 la città emiliana ha visto cambiare la viabilità con una riduzione del limite di velocità a 30 km/h, limite che si è concretizzato pochi giorni fa - il 16 gennaio 2024 - quando la Polizia locale ha iniziato a controllare effettivamente la velocità di motociclisti e automobilisti. Il risultato? Sette multe nel primo giorno, tante proteste e chi ha pensato già al referendum. Gli eventuali effetti benefici di questa manovra si vedranno sul lungo periodo quindi, per ora, sono molte le critiche.
Polemiche a parte va notato che diverse organizzazioni internazionali, iniziando dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno sostenuto la necessità di un nuovo approccio per ridurre le vittime della strada. L'OMS stima che il rallentamento dei flussi di traffico possa salvare fino a 25.000 vite umane entro il 2035, e le Nazioni Unite hanno esortato i comuni a considerare seriamente questo provvedimento. Da evidenziare anche la Dichiarazione di Stoccolma del febbraio 2020, dove si auspica a un 2050 dove le vittime sulla strada sono azzerate. L'obiettivo e questo.
Alla luce di tutte le polemiche: Bologna è l'unica città italiana dove si guida a 30 km/h? E in Europa? Scopriamolo insieme.
In Italia
Sebbene Bologna rimanga la città dove il limite dei 30 km/h è applicato nella maggior parte delle vie, anche altri capoluoghi - e anche città più piccole - adottano il limite dei 30 km/h. L'amministrazione di Milano aveva previsto l'implementazione del limite di velocità a 30 km/h in tutta la città, fissando ufficialmente l'entrata in vigore per il 1º gennaio 2024. Nonostante questo volere il Sindaco di Milano Giuseppe Sala ha dichiarato che "il modello Bologna non è applicabile a Milano".
Un altro esempio è rappresentato da Torino, dove durante il consiglio comunale del 14 novembre 2022 è stata approvata la misura con 27 voti favorevoli. Tale iniziativa, applicabile a tutte le strade senza diritto di precedenza nel capoluogo piemontese, è stata oggetto di tre studi presentati nel settembre 2023 da altrettante società: Decisio, Cititec e Sertec. Questi studi mirano a implementare nuove Zone 30, nonché ad estendere le Zone a Traffico Limitato (ZTL) di San Salvario e Vanchiglia, coprendo le aree delle Zone Ovest, Nord e Sud del capoluogo piemontese.
Curiosità, il primo centro urbano a introdurre un limite di 30 chilometri orari in tutte le strade è stato quello di Olbia, misura adottata dal 1 giugno 2021. Mentre la prima strada con il limite fissato a 30 km/h è a Cesena, la decisione risale al 1998.
In Europa: Graz la prima
In Europa le città che adottano il limite dei 30 km/h sono molte. La prima in assoluto è stata Graz, in Austria, dove sull'80% delle strade si viaggia a 30 km/h. La popolazione è di circa 300.000 abitanti.
I primi sforzi risalgono addirittura al 1986 e i dati evidenziano una significativa diminuzione degli incidenti stradali, con una riduzione del 50% sia nei casi mortali che nei feriti. Inizialmente, anche in quel contesto, l'introduzione della "zona 30" era oggetto di resistenza da parte dei cittadini: solo il 44% (con il 29% tra gli automobilisti) approvava il nuovo approccio. Dopo due anni di sperimentazione, l'approvazione era salita al 77%, mantenendosi poi costantemente sopra l'80%.
In Spagna
In Spagna, a partire da maggio 2021, tutte le strade con una sola corsia per senso di marcia, rappresentanti il 70% di tutte le strade nel paese, sono soggette a un limite di velocità di 30 chilometri orari. La misura è stata adottata anche da Madrid, Barcellona, Bilbao e Valencia.
In Francia
In Francia, dove, oltre a Parigi, città come Grenoble, Lille, Nantes, Nizza, Montpellier e altre 200 città di medie e piccole dimensioni hanno adottato il limite di velocità di 30 chilometri orari, i risultati sembrano aver portato a una riduzione della mortalità stradale del circa il 70%
A Bruxelles
Il capoluogo belga ha introdotto il limite di velocità ridotta nel 2021 e, a sei mesi dall'implementazione, ha registrato una diminuzione del 20% negli incidenti stradali e del 25% nei casi di decessi e feriti gravi.
L'inquinamento acustico è calato, un po' per la velocità ridotta ma anche perché in tanti hanno deciso di abbandonare i mezzi a propulsione endotermica o elettrica, spostandosi e affidandosi alla forza delle proprie gambe. Il dato quindi non potrebbe rispecchiare il reale volere dei cittadini, bensì una reazione a una situazione che - volente o nolente - hanno dovuto accettare.
La Gran Bretagna
Edimburgo ha adottato un limite leggermente superiore per conciliare i valori tra i due sistemi di misura: il limite è quindi di 20 miglia orarie, equivalente a 32 km/h.
La situazione ancora non è chiara in Italia, soprattutto se controllando le vie a scorrimento "lento" si trascurano le vie a scorriemento "veloce". Inoltre a luglio, quando venne annunciata la notizia che Bologna avrebbe rallentato a 30 km/h, non ci furono così tante polemiche come quelle di questi giorni. La minaccia multa ha fatto scaldare gli animi?
Fonte: Wired, TG LA 7
"Sembra" un articolo atto a convincere le persone. Voi che scrivete siete già convinti?