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Ducati: 2017 in crescita per vendite e fatturato

- Ottimo risultato per la Casa bolognese nonostante la contrazione del mercato mondiale di riferimento
Ducati: 2017 in crescita per vendite e fatturato

Il 2017 conferma il percorso di costante crescita per Ducati Motor Holding, che da otto anni fa registrare il segno positivo nel suo bilancio. Un risultato di grande spessore, che valida con l’evidenza del mercato le scelte strategiche compiute da Ducati in questo periodo, con particolare riferimento alla nuova gestione targata Audi AG, alla guida del marchio bolognese dal 2012, anche in un periodo antecedente alla ripresa del mercato italiano ed europeo degli ultimi tre anni.

Il bilancio 2017, presentato durante la conferenza stampa annuale di Audi, parla di 55.871 moto vendute, con un miglioramento dello 0,8% rispetto ai 55.451 esemplari del 2016. Un risultato forse minore rispetto ai valori degli ultimi anni, che avevano fatto registrare un +1,2% nel 2016 e l'eccezionale +22% del 2015 – dovuto per lo più all’introduzione del brand Scrambler, capace di ben 16.000 moto vendute – ma che va contestualizzato.

Va infatti tenuta in considerazione la contrazione a livello mondiale del mercato di riferimento Ducati – quello delle moto oltre i 500 cc, che ha fatto registrare un -3,5% – a fronte del quale la Casa di Borgo Panigale è stata protagonista di una tendenza di segno opposto, che ha quindi comportato un aumento della quota di mercato a conferma di una Casa sempre più globale: 1.570 i dipendenti a fine 2017, con una rete vendita composta di più di 780 concessionari in oltre 90 paesi.

Bene le vendite in Europa, con un 4% di crescita generale e il mercato spagnolo grande protagonista (+28,3%); e un ottimo risultato anche in Italia (+12%, pari a 8.806 moto, che pesano per un 38% sul totale europeo di 31.123 esemplari immatricolati). Gli Stati Uniti, che rimangono il primo mercato per Ducati, fanno registrare un +1,3%, battendo di poco quello interno con 8.898 moto vendute. Bene anche la Cina, protagonista di un raddoppio della rete vendite (da 9 a 18 concessionari) e di una conseguente crescita del 31%.

Da un punto di vista finanziario, l’esercizio 2017 vede la chiusura del bilancio con un fatturato di 736 milioni di euro (+5 milioni rispetto al 2016) e un margine operativo del 7%, che determina un risultato operativo stabile sui 51 milioni di euro.

Soddisfazione naturalmente espressa dal CEO Claudio Domenicali (che abbiamo intervistato al Salone di Ginevra, nella foto d’apertura): «Questa importante performance conferma la validità della strategia di sviluppo prodotto intrapresa negli ultimi anni. Nel 2017 sono state gettate le basi per l’ulteriore sviluppo futuro dell’Azienda. Abbiamo lanciato sette nuovi modelli sul mercato e abbiamo presentato la Panigale V4, la prima moto Ducati prodotta in serie equipaggiata con un motore a 4 cilindri, frutto del più alto investimento nella storia di Ducati destinato ad un singolo prodotto. Il 2017 è stato anche l’anno in cui la gamma Scrambler ha visto il maggiore sviluppo. Ad EICMA è stata presentata la prima moto completamente nuova dalla nascita del brand Scrambler: la Scrambler 1100, che aggiunge una dimensione totalmente inedita al mondo Scrambler, fatta di tecnologia, prestazioni, altissima qualità delle finiture, dimensioni e comfort da maximoto».

Andre Stoffels, CFO Ducati
Andre Stoffels, CFO Ducati

«La qualità del risultato sottolinea l’alta profittabilità e la resilienza finanziaria di Ducati», ha commentato André Stoffels, CFO Ducati Motor Holding. «Tenendo in considerazione l’importante aumento degli investimenti destinati all’innovazione dei prodotti, all’espansione globale della rete vendita Ducati, alla digitalizzazione della nostra offerta e dei nostri processi e, non ultimo, il grande impegno nelle competizioni, abbiamo raggiunto un margine operativo del 7%».

E.L.
 

  • daemon999
    daemon999, Ardea (RM)

    ma i tedeschi non li possiamo chiamare a gestire tutta l’italia? poi una volta messa a posto ce la ridanno
  • Korean
    Korean, Villaricca (NA)

    Sarebbe interessante conoscere i ricavi dei ricambi, del merchandising, e quello degli sponsor nei vari campionati, perché 763 milioni con 55.000 moto sono impossibili da realizzare.
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