E' morto Riccardo “Rocky” Agusta
E' morto mercoledì scorso a St. Moritz Riccardo “Rocky” Agusta, nato a Milano il 21 ottobre 1950, aveva 67 anni. Figlio del conte Corrado Agusta, è stato anche pilota automobilistico (ultimi risultati nel FIA GT del 2004) e proprietario di un team di auto da corsa (Agusta Racing Team) attivo nel corse Turismo ed Endurance.
Ma nel mondo del motociclismo la sua figura era nota per i sui trascorsi in MV Agusta negli anni Settanta. Fu quando, scomparso il conte Domenico nel 1971, il fratello Corrado assunse la guida dell'azienda per guidarla negli ultimi anni di attività industriale e agonistica. Prima di chiuderla nel 1977 e dedicarsi unicamente a quella produzione di elicotteri che nel frattempo era in espansione.
L'allora ventunenne Riccardo entrò in quel reparto corse di Cascina Costa che aveva vinto a mani basse nei gran premi della velocità sotto la guida di Arturo Magni. Ricoprì anche il ruolo di direttore sportivo, vedendo conquistare gli ultimi titoli iridati MV con Phil Read (1973 e 1974 in 500) e Giacomo Agostini (1972 in 500, 1972 e1973 nella classe 350).
Riccardo Agusta era ancora presidente dell'archivio storico MV. Viveva fra l'Engadina e il Sudafrica, dove possedeva una vasta tenuta agricola, ed ha voluto che il suo necrologio fosse pubblicato in prima persona:
“Da oggi io, Riccardo (Rocky) Agusta, non sono più tra voi su questa terra. Sono in ogni caso vicino al dolore dei miei figli Corrado, Giovanni e Butch, di Valerie, di Monica e dei miei parenti ed amici. Non siate tristi perché la tristezza non mi è mai piaciuta, così ricordatemi con gioia. Io da parte mia cercherò con molta discrezione di starvi vicino e proteggervi.”
Una messa di suffragio sarà celebrata a Cascina Costa di Samarate giovedì 18 gennaio alle ore 11. Seguirà la tumulazione a Gallarate nella cappella di famiglia.
m.g.
(foto Varesenews)
Qui invece, ci troviamo davanti ad un'agnello bianco.
Serio e schivo a tutte le esposizioni mediali, e presente a tutti gli sport motoristici.
Il Suo ultimo pensiero ne è la riprova.
Condoglianze a tutta la famiglia.
Mauro