Enduropale del Touquet 2022: Antonio Mancuso 45° al traguardo
Scorri fino al numero 45: Antonio Mancuso. No, non è la classifica di una gara di Supermarecross, anche perché in questo caso sarebbe molto più probabile vedere il pilota messinese in vetta (come negli Internazionali d’Italia Supermarecross EICMA svoltasi a Maccarese pochi giorni fa) ma l'ordine d'arrivo finale dell'Enduropale del Touquet corso il 27 febbraio, la mitica ed estrema gara su sabbia ideata nel 1975 da Thierry Sabine, quest'anno alla 46esima edizione.
Due sole volte “il Touquet” non sì è corso, la prima nel 1991 a causa della Guerra del Golfo, la seconda nel 2021 per la pandemia e forse questa condizione di rilancio dopo un anno di stop ha dato ancora più slancio ai partecipanti di questa edizione, più carica, più determinazione nella schiera di appassionati e amatori che hanno riempito i circa 1200 posti della griglia di partenza.
Antonio è uno di questi per determinazione, anche se non può assolutamente essere definito un amatore, quanto un pilota professionista dal palmares di tutto rispetto che mette da alcuni anni le sue doti di pilota e collaudatore al servizio del Centro di Sperimentazione Pirelli-Metzeler di Giarre (Catania) per il quale lavora. Stesso Centro di Sperimentazione e stessa estrazione di un altro grandissimo fuoriclasse, quel Vincenzo Lombardo – Re del Supermarecross e vera leggenda del cross degli anni '90 – scomparso all'improvviso poche settimane fa. Un adesivo sulla moto di Antonio lo ha ricordato fin sulle spiagge della Normandia.
Mancuso è il primo cognome italiano al traguardo in mezzo a nomi belgi, francesi e olandesi e il primo pilota siciliano a partecipare a questa avventura di endurance su sabbia della durata di circa 3 ore: durissima e selettiva, fin dai giorni delle iscrizioni e poi nel momento della partenza che per il pilota messinese è stata nel gruppo dei secondi 600 partecipanti.
“Nel giro di tre ore le iscrizioni erano chiuse, noi siamo riusciti ad iscriverci dopo due ore di coda e mi è toccato il pettorale numero 1045 (su 1200 n.d.r.). Con questo pettorale, avevo detto al team che sarebbe stato bello arrivare nei primi 100: arrivare 45esimo non era nei nostri piani”, racconta Antonio raggiunto al telefono mentre è sul furgone che lo riporta in Sicilia.
Poi la procedura di partenza: “La partenza viene divisa in due gruppi: i primi 600 e poi il resto dei piloti, ma i cancelli del parco chiuso vengono aperti alle 12:15, in quel momento si va a prendere la moto e ci si mette in fila. Ho cercato di fare il massimo per cercare di passare quanti più piloti possibile già da quei momenti, ma non è stato così semplice. La prima competizione è quella per raggiungere la linea di start, è una gara nella gara, si fa un chilometro dentro il paese, poi si arriva in spiaggia dove dopo 500 metri si trova il vero e proprio cancello di partenza: arrivare fino a lì è un delirio”.
Per scoprire che il primo giro è un inferno: “La partenza poi non è così importante per la vittoria, in una gara così lunga. I primi 600 partono sul lato destro della spiaggia, mentre i secondi 600 partono 40 secondi dopo, quindi (partendo così dietro n.d.r.) hai davanti un inferno di sabbia. Il rettilineo di 6 chilometri sembra non finire mai (nelle vecchie edizioni era addirittura lungo 8 chilometri n.d.r.), viaggi a 130 km/h mentre i primi vanno a 170 km/h ed è la parte più difficile di tutta la pista. Stai 5 minuti appeso alla moto, a tutto gas, già stanco e tutto questo per 14 giri della durata di circa 15 minuti a giro. Ovviamente non lo fai tutto full gas ma parzializzi per non sentire la moto sempre in fuorigiri”.
Già, la moto:”Ho partecipato con una KTM 450 2021 cambiando i rapporti, sospensioni, scarico e montando un serbatoio maggiorato da 13 litri. Per il resto era tutta di serie e tra l'altro era prestata da Celestini: la mia l'ho rotta la settimana scorsa a Maccarese".
"La mia strategia è stata quella di non fare cadute. Il primo giro sono stato molto rallentato lungo la pista dalla numerosissime moto ferme, sono stato molto bravo e fortunato nei primi a non restare impanato e superare più di 100 piloti a giro, lì si è giocato tutto ma ho anche fatto una buona strategia facendo soltanto due soste per il rifornimento della durata di circa 1 minuto e mezzo. Nella pista si è creato un vero e proprio inferno, dopo la prima ora si è riempita di buche nello lo stesso rettilineo e in più la stanchezza, i piloti fermi, le jeep e gli elicotteri di soccorso, moto piantate ovunque... veramente difficile".
Com'era il livello generale?
"Ho trovato amatori che sono venuti a gareggiare con la moto da casa, almeno 200 erano veramente alle prime armi, mentre i primi 100 – le "tabelle gialle" – sono professionsiti che partono avvantaggiati, fanno rifornimento in un'altra zona con meno ressa, così è tutto più facile. Noi abbiamo partecipato con un team di 6 persone ma non avevamo l'esperienza per una gara del genere e sicuramente se parteciperò l'anno prossimo rientrerò pure io all'interno delle “tabelle gialle”. Partire nei primi 100 è veramente un'altra storia. La gara è più difficile di quel che sembra dall'esterno: Il freddo (la gara è partita con zero gradi n.d.r.), la ressa...".
"Avevo pensato di partecipare ad ottobre e una volta riusciti a iscriverci abbiamo inizato a organizzarci per bene. Abbiamo fatto poche prove, dopo la scomparsa di Enzo Lombardo non mi sono più sentito di girare in moto. Enzo aveva intenzione di partecipare nella categoria Epoca, ma mi aveva detto che anche se non fosse riuscito a trovare una moto sarebbe venuto lo stesso per darmi assistenza, stavamo programmando il Touquet insieme.
Dopo quello che è successo, ho lasciato la mia preparazione a metà, ho fatto solamente delle manche da 35 minuti in allenamento ma nulla in confronto allo sforzo necessario per il Touquet. Pensare a Enzo durante la gara mi ha dato motivazione: lui ci teneva a farla con me".
Antonio mercoledi 2 marzo sarà già in sella a Francavilla di Sicilia nel suo ruolo di tester per Pirelli, per partecipare alla gara ha utilizzato le proprie ferie. Nonostante tutto, l'anno prossimo proverà a fare un salto di qualità e arrivare entro i primi 30: sembra poco ma arrivati in vetta guadagnare altre posizioni è complicato, ci sono molti piloti che si allenano soltanto per questa gara su terreni simili, con moto dedicate (forcelloni allungati, perni delle ruote appesantiti per maggiore stabilità, motori da Rally, serbatoi su misura...) e anche soltanto scalzarne uno è difficile. Noi ci accodiamo ai complimenti a tutto il team e ad Antonio per l'ottimo risultato e per la determinazione a raggiungerlo.
Foto d'apertura: Facebook
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MarcoG8661, Bordighera (IM)...PASSIONE....