Fiocco rosso sulla moto per dire no ai guardrail
L’Ancma scende in campo e si unisce al coro di protesta del popolo delle due ruote, perché sicurezza vuol dire anche infrastrutture in grado di tutelare chi sta in sella. L’associazione appoggia l’iniziativa spontanea di una motociclista, il cui nick name su Facebook è “Bimba Monella”, e che consiste nel mettere un fiocco rosso sulla propria moto, domenica 10 luglio. Questo dimostra anche che i social network possono essere uno strumento valido per diffondere iniziative intelligenti.
Gli ostacoli fissi rappresentano un pericolo anche quando non sono causa di incidente. In particolare, i guardrail non sono pensati per assorbire l’urto del corpo di un motociclista, ma solo per impedire che le auto escano di strada. La verità è che queste sbarre in lamiera si trasformano in veri e propri killer e non è un caso che siano state ribattezzate anche ghigliottine, in grado di produrre situazioni drammatiche. Televisione, internet e giornali ci propongono quotidianamente immagini cruente che testimoniano come un elemento che può definirsi di sicurezza passiva, non tenga conto di centauri e ciclisti, per natura più esposti al pericolo. La strada, invece, deve essere in grado di tutelare qualunque tipo di utente.
servirebbe una cura radicale
Siamo stati talmente condizionati a considerare ovvia la gestione pubblica delle strade che l’alternativa della proprietà e gestione privata sembra assurda a molti, ma solo se non si sono mai approfonditi gli aspetti concettuali e applicativi.
Un consiglio a tutti per una buona lettura: Walter Block - The Privatization of Roads and Highways. Human and Economic Factors. Mises Institute, 2009.