Gli innovativi veicoli per “l'Ultimo Miglio” nelle Tesi di IED Milano per BMW
Con la discussione delle tesi di diploma si è concluso il percorso di sei gruppi di studenti del corso di Product Design IED Milano che ha portato alla definizione di un innovativo veicolo urbano: era questo il brief ricevuto dalla filiale italiana di BMW Motorrad.
La sfida è stata importante e difficile perché si è trattato di concepire non soltanto un nuovo motoveicolo, a due o tre ruote, adatto alle specificità delle smart city europee ma di integrarlo in uno scenario futuro rispettoso delle esigenze ambientali, di condivisione e di interconnessione, che apra a nuove offerte di servizi e che rispetti i valori BMW.
Hanno insomma dovuto ripensare la mobilità urbana del futuro in maniera credibile, risolvendo tanti aspetti molto diversi in maniera organica, fornendo un’interessante analisi sugli scenari che ci attendono e questo oltre il semplice design dei veicoli o l’approccio alla user experience.
Nel terzo anno di corso, gli studenti impegnati nel progetto di tesi “Last Mile Vehicle” hanno avuto modo di ricevere utili indicazioni da Edgar Heinrich, responsabile del design BMW moto di Monaco, e di incontrare in diverse occasioni Andrea Ferrari (marketing manager), Alberto Marazzini (communication & product manager motorbikes) e Andrea Frignani (PR & communication coordinator Motorrad) di BMW Motorrad Italia, ad esempio nel debriefing di progetto di cui vi abbiamo raccontato qui.
I tesisti sono stati seguiti dai docenti Cristiano Oliva e Luca Loschi, dagli assistenti Marcello Marino e Guglielmo Urso, e dalle correlatrici Antigone Acconci e Silvia Roth.
Il tutto con la supervisione di Giacomo Bertolazzi, coordinatore del corso di product design IED a Milano.
Secondo il brief di progetto i veicoli dovevano essere a trazione non inquinante, adatti a utenti di tutte le età ed esperienza, pensati per chi cerca un mezzo semplice da usare, sicuro, protettivo, confortevole, connesso e compatibile con i livelli di traffico attuali. Dovevano essere utile a residenti come a turisti, adatti alla condivisione e con un “design for all” utile ad allargare il bacino d’utenza.
DOUBLE
Progetto di Mattia Zaccara, Francesco Barberini, Olivia De Sury e Marco Miozzi, Double è un tre ruote – due anteriori e la posteruore motrice - pensato per le smart city del 2025.
E' caratterizzato dai due posti affiancati, da un’estesa protezione dalle intemperie e dalla guida gestita tramite un semplice joystick che all’occorrenza può essere azionato da entrambi i passeggeri. Double raggiunge l'utente dopo la prenotazione e parcheggia alla fine del noleggio in maniera autonoma.
E-MIGLIO
Un altro veicolo a tre ruote, sempre due anteriori, ma monoposto è E-Miglio, progetto di Kostantinos Charilaou, Pasquale Fazio, Emma Griva e Gabriele Bonacina.
E’ sviluppato su tre "strati": umano (il più interno), phigital e digitale (il più esterno). Nasce dal bisogno di mantenere con il mezzo un rapporto umano e sicuro tramite una guida analogica. Contemporaneamente vive in un contesto di iperconnessione digitale che permette un continuo scambio di informazioni tese a migliorare la mobilità.
CI-FLOW
CI-Flow è un scooter elettrico, ancora a tre ruote, molto compatto nelle dimensioni, monoposto e pensato per i turisti che visitano le città e quindi in aree con una forte presenza di percorsi pedonali.
CI-Flow è disponibile in Station Point strategici e gestibile tramite app. Si distingue per la posizione di guida che da seduta diventa in piedi, per migliorare la visuale, una volta entrati nel flusso pedonale; nello stesso tempo viene ridotta la velocità di marcia.
L’equilibrio è garantito dalle tre ruote e le batterie sono ospitate sotto la pedana.
BORA
Guida autonoma (è il mezzo che raggiunge l’utente e non il contrario) e auto bilanciamento a bassa velocità sono due delle caratteristiche di Bora, veicolo progettato da Giulio Vescovi, Michela Piccolo e Marco Miotti.
In questo caso si tratta di un due ruote elettrico munito di sistema di ricarica wireless, tramite antenne, realizzato nelle città per la ricarica di qualsiasi device.
Originale anche il doppio layout del mezzo: all’interno delle piste ciclabili il passo si allunga e la seduta si abbassa per trovare maggiore comodità e visuale dell’ambiente circostante. Nel traffico l’assetto privilegia invece la dinamicità di comportamento del mezzo che raggiunge i 45 km/h.
E-SCAPE
E’ invece articolato in tre parti, fra loro integrate, il progetto e-Scape di Harshita Agrawal, Filippo Berton, Samarth Sudhir Kirloskar e Alexandra Silva.
Lifering è un dispositivo che sostituisce il casco (adotta il principio di funzionamento degli air-bag) ospitando microfono e altoparlanti per la connessione.
E-Revolution è invece il nome del veicolo, uno scooter a trazione elettrica con una particolare batteria intercambiabile alloggiata sotto la pedana, munito di telecamere per registrare il viaggio e di un sistema di purificazione dell’aria a valle del parabrezza.
Il terzo concept è il Pit Stop, una moderna stazione di servizio che offre prodotti dedicati e nella quale la batteria del veicolo viene sostituita automaticamente.
SEAM
Mobilità simbiotica, empatica e adattiva.
E’ l’acronimo di S.E.A.M., un progetto proiettato nei decenni futuri concepito da Louis Aymonod, Marco Quattrocchi Febles, Massimiliano Russo e Ferrante Schinardi che proietta nella mobilità i concetti di empatia e biologia.
Come il Next 100 di BMW ha il telaio flessibile e qui la verniciatura è autoriparante, ma il centro dell’idea è la lettura emotiva dell’utente che avviene attraverso alcuni sensori e che è in grado di intervenire sui parametri del veicolo come sulla scelta più adatta del percorso.
Dotato di guida autonoma e autobilanciamento, SEAM condivide con gli altri utenti lo stato della strada – attraverso il lavoro delle sospensioni ad esempio - e i pericoli imminenti, riconosce il sopraggiungere di altri veicoli negli incroci o che si immettono nel traffico e si relaziona con gli altri SEAM in circolazione.
Anzi, questi competenze tecniche manco ne hanno, non son mica del Politecnico...