GP di Macao, ancora Rutter
Il GP di Macao riservato alle due ruote non richiama più le 500 ufficiali come alla fine degli anni 80, quando la partecipazione dei team ufficiali Yamaha e Suzuki era una consuetudine (basta una ricerca su Youtube con 'Schwantz Macau' per capire...), ma la gara resta una delle più prestigiose nel mondo delle competizioni stradali. E Michael Rutter, pilota ufficiale Honda, dal 1998 è il pilota più temibile sui 6,2km del Circuito Da Guia.
In un weekend di gara funestato da due incidenti mortali sia per le auto - nello stesso fine settimana corrono anche WTCC e Formula 3 - che per le moto, le qualifiche sono state ridotte nella durata. Rutter ha dominato la gara fin dalle prove staccando la pole in 2'27"545. Il nostro Bonetti ha dovuto ritirarsi per una terribile caduta nelle prove di giovedì pomeriggio in cui ha rimediato fratture a quinta e sesta costola, malleolo mediale sinistro, diafisi femorale sinistra, osso tarsale e vertebra L2.
La gara è stata rimandata di 24 ore per maltempo - le condizioni rendevano il già pericoloso tracciato dell'ex colonia portoghese realmente inaffrontabile - e alla partenza ha visto Rutter scattare ed allungare praticamente subito. Solo Martin Jessopp, forte di pneumatici più morbidi, è sembrato in grado di impensierirlo: protagonista di una bella rimonta, coronata da un giro veloce inferiore addirittura alla pole di Rutter, Jessopp e la sua Ducati sembravano lanciati al recupero, ma il veterano della Honda ha tenuto i nervi saldi riuscendo a conquistare l'ottava vittoria nella classica asiatica. “Ottenere la mia ottava vittoria qui è semplicemente incredibile, amo davvero questa competizione" ha raccontato Rutter. "E’ stata una gara difficile e Martin mi è sempre rimasto incollato ma le gomme hanno mantenuto un grande grip per tutta la gara, permettendomi di spingere fino alla fine.”
Pirelli ha messo a disposizione dei suoi piloti le Diablo Superbike in versione specifica per il road racing; Rutter ha scelto per la sua SMT Honda Fireblade una mescola dura al posteriore che è durata per tutta la competizione, unica nel suo genere e che si corre ogni anno nell’ex colonia portoghese. Il secondo classificato Martin Jessopp (Riders Ducati) ha scelto invece l’opzione morbida al posteriore che gli ha fruttato il giro veloce. Pirelli ha così staccato una splendida doppietta (a completare il podio è stato Simon Andrews dopo una lotta durata quasi tutta la gara con la leggenda del TT John McGuinness) arricchita dal best lap. Curiosità: il record dalla pista appartiene a Stuart Easton (Kawasaki) con 2'23"616 e risale al 2010. La casa milanese festeggia la quinta vittoria consecutiva - le prime tre erano state ottenute con Easton, appunto - che la consacra dominatrice del GP di Macau.
peccato per Stefano!