Guardrail salvamotociclisti: via libera della Commissione Europea
Sarà installato a Roma, circostanza niente affatto causale: il primo guardrail salvamotociclisti (vedi qui) verrà montato sulle strade della Capitale, grazie alla tenacia ed alla costanza di una “mamma coraggio“ che conosciamo molto bene.
Dando seguito ad un impegno preso solo poco tempo fa (vedi qui), il ministro Toninelli ha convocato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti Graziella Viviano, la mamma di Elena Aubry, per cominciare le notizia dell’approvazione da parte di Bruxelles del decreto sui guardrail salvamotociclisti; e la prima città a recepirlo è proprio la Capitale, con una specifica direttiva.
Ma la battaglia intrapresa da Graziella a favore della massima sicurezza per chi in strada si muove su due ruote, e non solo a motore, non finisce certo qui: ci sono altre urgenze da risolvere, ad iniziare dai suggerimenti raccolti al convegno del 23 febbraio, frutto del lavoro di tecnici, amministratori e soccorritori che lavorano ogni giorno in strada, oltre che di tante associazioni di motociclisti.
Tra le modifiche suggerite, forse la principale riguarda il concetto stesso di pericolosità stradale: il decreto, ad esempio, prevede interventi sulle strade con raggio di curvatura inferiore ai 250 metri, una limitazione anacronistica perché non è detto che strade con curve più larghe non siano pericolose.
Altro punto che impone modifiche è quello relativo all'obbligatorietà d'intervento per strade dove si siano registratio incidenti con almeno cinque morti in tre anni: «È un dato troppo alto - riflette Graziella -: bisogna trovare altri parametri e intervenire prima che su una strada muoiano cinque persone. Sul tratto in cui è morta Elena in quindici giorni sono caduti altri due motociclisti: non ci deve per forza essere un decesso per attivare i lavori di messa in sicurezza».
Sarà necessario attivare una banca-dati unica e dettagliata sulle criticità di ogni arteria stradale per definirne gli interventi necessari: è allo studio un questionario a disposizione dei soccorritori che intervengono in caso di incidente, un agile modello a crocetta che riporti non solo i danni subiti dalle persone, ma anche le cause del sinistro e la presenza di elementi ulteriori di pericolo, come buche, macchie d'olio, segnaletica non a norma o guardrail danneggiati o vetusti.
a parte che metterne uno lungo 50 metri in una strada di una città a caso, roma o altre, serve a pochino tranne che a farsi belli con i video su youtube.
a parte che puoi avere tutti i regolamenti ed i via libera che vuoi ma se poi non fai i controlli e non prevedi sanzioni per le amministrazioni che non si adeguano resta tutto lettera morta.
a parte tutto questo, considerato che non ci sono nemmeno i fondi che servirebbero per la manutenzione ordinaria e straordinaria, per tappare le buche e tenere i ponti in piedi, con che soldi e di chi si pensa di mettere protezioni di questo tipo su tutta la rete stradale nazionale?