Hard Enduro. Tris di Lettenbichler all’ErzbergRodeo [GALLERY]
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Eisenerz, Stiria, Austria, 2 Giugno 2024. Red Bull ErzbergRodeo, seconda prova del Mondiale Hard Enduro, semplicemente, terrificantemente, Erzberg, dal 1995 un mito del fuoristrada, dell’Enduro, il riferimento dell’Estremo. Nel 2015 Karl Katoch, il creatore dell’evento, incluse nel percorso un passaggio che si chiamava semplicemente Downtown. L’Erzberg era già famoso per essere durissimo, sempre al limite delle possibilità “umane”, e quell’anno l’amico di Heinz Kinigadner decise di renderlo impossibile. Uno dopo l’altro, 4 Piloti arrivarono al Downtown e si fermarono lì. Impossibile passare. Quell’anno nessuno avrebbe vinto, si pensò. Così la Competizione uno contro tutti cambiò paradigma. Graham Jarvis, Jonny Walker, Andreas Lettenbichler e Alfredo Gomez decisero di aiutarsi tra loro, insieme riuscirono ad attraversare l’impossibile e si presentarono, poco dopo, perfettamente allineati al passaggio sotto il traguardo. Quell’anno vinsero in quattro!
È solo uno degli aneddoti, dei capitoli di una leggenda da subito, da quel 1995 quando Karl decise di sfruttare la miniera a cielo aperto di Eisenerz, cittadina austriaca dimenticata dai più, per dar vita alla festa dell’Enduro che richiama oggi centinaia di migliaia di appassionati e 1.500 partecipanti, per molti dei quali l’obiettivo è solo quello di esserci, di prendere il via, di provarci. L’ErzberRodeo l’hanno vinto nomi da brivido. Cyril Despres, Gio’ Sala, Juha Salminen, e altri nomi sono diventati da brivido sull’impossibile dell’estremo austriaco. David Knight, due vittorie, Tadeusz Blazusiak, 5, Graham Jarvis, 5. Nell’edizione 2014 a porre il proprio nome per la terza volta consecutiva nell’albo d’oro dell’ErzbergRodeo è Manuel Lettenbichler, figlio si quell’Andreas dei 4 del 2015, e dall’inizio del millennio l’uomo (quasi impossibile) da battere in ogni circostanza. Sono gli anni caratterizzati dai duelli epici tra il tedesco e Billy Bolt, l’inglese Campione del Mondo Super Enduro assente all’Erzberg perché operato.
La corsa del 2024, inclusa da tre stagioni nel Campionato del Mondo Hard Enduro, è la festa del motociclismo fuoristrada che tutti conoscono, ormai. Una settimana corta di parossismo della competizione, della birra, della musica, dei campi tendati e dei funamboli. Eisenerz al centro del mondo per una settimana. Cento eventi collaterali, folcloristici e particolari, due giorni di prologo, per scremare i 1.500 iscritti e portarli ai 500 che parteciperanno alla finalissima, al main event della domenica. Il prologo è di per sé un evento nell’evento. Spesso vi partecipano le star delle discipline collaterali, o campioni di Sport al limite. Bene, quest’anno il Prologo lo vince Josep Garcia, l’ufficiale Red Bull KTM Factory che guida il Mondiale EnduroGP. Ma nella loro classe di pertinenza ci sono anche Antoine Meo con la Ducati bicilindrica, Pol Tarres con la Yamaha del Deserto, Johnny Aubert con una KTM prototipo che ha incendiato la fantasia degli appassionati.
La Corsa. 4 ore di tempo per superare le 27 “stazioni”, i controlli di passaggio disseminati sui circa 35 chilometri del tracciato. Dire 35 chilometri è dire niente, ci sono tratti, soprattutto all’inizio del tracciato, dove si vola a 160 all’ora, e purgatori, come il Carl’s Dinner, che a dispetto del nome è un inferno di tre chilometri e mezzo dove si corre alla velocità della scalata della roccia a mani nude. E poi salite da nausea e discese da vertigine sui gironi della miniera, sentieri di pietra nella foresta, picchi impossibili da raggiungere senza un po’ di fortuna e un’esagerazione di bravura. È così, all’Erzberg si vede chiaramente che quelli bravi sono degli dei dell’Enduro. Il cielo è sempre plumbeo, la roccia bagnata, persino la spianata centrale del “catino” della miniera, la vastissima area di partenza dove i 500 si lanciano in dieci linee di 50 Piloti, è parzialmente allagata, tanto per rendere l’idea.
Il lancio, il via dalla bandiera a scacchi di Karl Katoch, è un’emozione da pelle d’oca. D’improvviso si è nel vivo della battaglia. Sono le 13:00 in punto. 4 ore per venire a capo dell’estremo dell’Erzberg. L’holeshot è di Will Hoare, Rieju Factory Racing, immediatamente superato dal tedesco Chris Gunderman (KTM). È il tratto più veloce della corsa. Problemi alla prima per Trystan Hart (KTM), caduto, e per i coinvolti Teodor Kabakchiev, Sherco Factory Racing e Wade Young, Red Bull Leader Tread.
Manuel Lettenbichler passa Hoare e Gunderman al passaggio della 24MX Wasserleitung, e prende il comando. I tre si scambiano le posizioni del tratto dentro la foresta, poi Lettenbichler prende di nuovo la testa, questa volta definitivamente, al checkpoint numero 8, il Repository.
Il famigerato Carl's Dinner è stato spostato all'inizio della gara, in modo che tutti, non solo i “sopravvissuti” del finale, possano apprezzarne le perfide qualità infernali, Lettenbichler inizia lì a creare il vuoto alle sue spalle. Spuntando uno dopo l’altro i restanti 13 checkpoint, “Mani” conclude la sua gara vittoriosa in due ore e 47 minuti. È la terza vittoria consecutiva del tedesco all’Erzbergrodeo, la seconda su due prove del Mondiale 2024 (ma nel 2023 Lettenbichler ha vinto tutte le gare del calendario).
Dietro Lettenbichler le posizioni cambiano continuamente. Prima Kabakchiev, ma poi il bulgaro sbaglia più volte, poi Hart che, dopo la caduta alla prima curva, risale fino alla seconda posizione correndo metà corsa praticamente da solo. La battaglia per il terzo coinvolge Mario Roman, Sherco Factory Racing, e Graham Jarvis, Jarvis Racing. Al checkpoint 23 MOTOREX Highway, ad avere la meglio è Mario Roman, non prima tuttavia di aver ricevuto l’aiuto di Jarvis, mito dell’Erzberg con 5 vittorie ormai alla soglia dei cinquant’anni, che deve “accontentarsi” del quarto posto. Lo seguono Young e Kabakchiev, il quale però viene retrocesso (insieme a Hoare) per aver saltato un checkpoint.
Lettenbichler ha vinto in due ore e 47 minuti, ma la verità è che allo scadere della quattro ore di Gara a terminare sotto lo striscione d’arrivo finale sono solo in 8. Gli altri vedranno congelata la propria posizione all’ultimo checkpoint raggiunto. Mitch Brightmore, TTR Squadra Corse, è settimo e primo del FIM Hard Enduro Junior World Championship supportato da KLIM, e un sensazionale Matthew Green è ottavo assoluto. Il Pilota di Rigo Racing conclude a meno di quattro minuti dalla chiusura della “saracinesca”, è l'ultimo finisher della Red Bull Erzbergrodeo di quest'anno, ed entra definitivamente nell’élite di uno Sport decisamente per pochi.
Sandra Gomez, Zona Paddock, vince il trofeo FIM Hard Enduro Women's Performance Award supportato da 24MX, 111esima al checkpoint 11. Al checkpoint 21, Udo’s Playground, sono fermati i migliori italiani, nell’ordine Davide Paganoni, 21°, Michele Bosi, 24° e Diego Nicoletti, 25°.
Il FIM Hard Enduro World Championship va ora alla terza tappa, l'epico Xross Hard Enduro Rally in Serbia, dal 19 al 22 giugno.
© Immagini Red Bull Content Pool - Future7Media - HEWC – KTM – Husqvarna – GASGAS
Results: Round 2 - Red Bull Erzbergrodeo
1. Manuel Lettenbichler (KTM) 2:47:23.277
2. Trystan Hart (KTM) 3:07:40.648
3. Mario Roman (Sherco) 3:21:47.03
4. Graham Jarvis (Husqvarna) 3:23:39.296
5. Wade Young (GASGAS) 3:39:48.824
6. Jonny Walker (Beta) 3:40:28.735
7. Mitch Brightmore (Husqvarna) 3:48:32.153
8. Matthew Green (KTM) 3:56:31.455
Championship Standings (After round 2)
FIM HEWC
1. Manuel Lettenbichler (KTM) 45pts
2. Mario Roman (Sherco) 32pts
3. Wade Young (GASGAS) 29pts
4. Mitch Brightmore (Husqvarna) 24pts
5. Teodor Kabakchiev (Sherco) 20pts
6. Francesc Moret (Sherco) 18pts
7. Marc Riba (KTM) 17pts
8. Matthew Green (KTM) 17pts
9. Will Hoare (RIEJU) 13pts
10. Vaclav Nedved (KTM) 12pts
FIM HEJWC supported by KLIM
1. Mitch Brightmore (Husqvarna) 42pts
2. Ashton Brightmore (GASGAS) 37pts
3. Richard Moorhouse (Beta) 28pts
4. Robert Crayston (KTM) 27pts
5. Barnabas Csizmazia (Husqvarna) 20pts