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Harley-Davidson: critiche in USA su tasse e investimenti

- Harley-Davidson beneficia dei tagli fiscali, ma decide anche di tagliare posti di lavoro e di produrre di più all’estero. Solo pochi mesi fa era stata scelta dall’amministrazione USA come buon esempio di industria nazionale...
Harley-Davidson: critiche in USA su tasse e investimenti

Lo scorso mese di settembre il portavoce della Casa Bianca Paul Ryan aveva scelto lo stabilimento Harley-Davidson di Menomonee Falls, nel Wisconsin, per promuovere la riforma fiscale voluta dal Presidente Donald Trump.
E lo stesso Trump aveva incontrato a febbraio i vertici di Harley-Davidson spendendo parole di elogio per l’icona americana della motocicletta, e ringraziando per il fatto di costruire in patria. Il tutto nel solco del suo programma elettorale America First.

 

Paul Ryan parla nello stabilimento Harley-Davidson di Menomonee Falls
Paul Ryan parla nello stabilimento Harley-Davidson di Menomonee Falls

Ora sulle scelte operate da Milwaukee piovono critiche da parte dei media americani.
Come le altre aziende statunitensi, infatti, Harley-Davidson sta beneficiando del taglio delle tasse sulle imprese dal 35 al 21%: però, quattro mesi dopo la visita di Ryan, ha comunicato che 800 lavoratori della fabbrica di Kansas City (Missouri) sarebbero stati licenziati a causa del calo delle vendite, mentre pochi giorni fa ha deciso di distribuire dividendi agli azionisti e parlato dell’apertura di un nuovo stabilimento in Thailandia. Una decisione presa anche per evitare gli effetti degli aumenti dei costi generati dalle sanzioni americane sull’importazione di alluminio e acciaio.

 

Matt Levatich, CEO di H-D, e Donald Trump il febbraio scorso alla Casa Bianca
Matt Levatich, CEO di H-D, e Donald Trump il febbraio scorso alla Casa Bianca

E’ pur vero che il taglio di personale negli USA sarà in parte compensato da 350 nuove assunzioni nell’impianto di York, in Pennsylvania: ma resta il fatto di aver trovato 696 milioni di dollari per l’aumento dei dividenti, e per un’operazione di riacquisto di 15 milioni di azioni H-D subito dopo la ristrutturazione dell’impianto di Kansas City.
Negli USA c'è chi osserva che non è la prima volta, da quando è stato introdotto lo sgravio fiscale, che ci sono società che ne hanno tratto profitto e azionisti che hanno avuto benefici, ma che poco è andato altrove.

Delocalizzare in Asia non è certo un’invenzione del marchio motociclistico americano, ne abbiamo scritto più diffusamente qui, ed anche se è sempre più difficile per un costruttore occidentale trovare un equilibrio tra produrre in patria ed essere competitivi, resta il fatto che i recenti annunci fatti dai vertici di Harley - viene osservato ancora - peccano quantomeno di tempismo, oltre che di patriottismo.

m.g.

  • Fabio Ricci1
    Fabio Ricci1, Gambassi Terme (FI)

    Ne compri una usata di almeno 18/20 anni fa così sei sicuro che è stata fatta tutta o quasi negli states (o almeno spero )...cone ho fatto io 😁
  • Gibix
    Gibix, Casnate con Bernate (CO)

    credere che icone nazionali vengano ancora prodotte in patria é da ingenui. vergognoso che vengano licenziati lavoratori con la scusa di perdite per costi di manodopera elevati e poi si trovino milioni di utili per gli azionisti. tutto il mondo é paese, piú o meno..
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