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Il manager di Dovizioso: “Ducati nel 2021? Abbiamo parlato con altri team”

- Simone Battistella, manager di Andrea Dovizioso e ospite del podcast SembraMoto.it, parla del documentario Undauted, del futuro del suo pilota e del rapporto che ha con Gigi Dall’Igna e Claudio Domenicali.
Il manager di Dovizioso: “Ducati nel 2021? Abbiamo parlato con altri team”

Ai microfoni di Alberto Capra e Moreno Pisto, il manager di Andrea Dovizioso ha detto la sua sul futuro del pilota Ducati e sulle scelte della scuderia di Borgo Panigale: “Il 2020 ultimo anno di Andrea in Ducati? Diciamo che non ci stiamo pensando in maniera ossessiva. Vogliamo vedere gli sviluppi del progetto di quest’anno e iniziare la stagione il prima possibile”. E poi ammette: "Abbiamo parlato con altri team". Alla domanda 'quali sono questi team' ha risposto: "Non posso dirlo, ma noi parliamo con tutti...".

Che Ducati si sia guardata intorno in previsione del mercato piloti 2021 non è certo un segreto, considerando che la competizione tra scuderie ha portato Yamaha ad accelerare i tempi e mettere sotto contratto Viñales e Quartararò con un anno di anticipo. 

“Non è una situazione frustrante – commenta Battistella – le scuderie si guardano intorno, e questo non vuol dire che noi non abbiamo parlato con altri team durante l’inverno. Yamaha da parte sua ha fatto bene ad accelerare i tempi e bloccare i due piloti che stanno interpretando al meglio le potenzialità della moto”. 

Un 2021 quindi tutto da definire per Dovizioso che potrebbe pensare a un futuro in un’altra scuderia ma che, prima di qualsiasi scelta, non si fa aspettative sulle altre moto. 

“Non vuole fare l’errore del passato – commenta Battistella – e sa benissimo che serve salire su una moto per dire se può essere affine a te, al tuo modo di guidare”.  Anche se spende parole molto buone su Suzuki: "Sta crescendo davvero bene".

Undaunted

Battistella ha detto la sua su Undaunted, il docufilm su Andrea Dovizioso, in cui traspare il carattere del pilota, la sua sofferenza e la sua costante voglia di migliorarsi. 

Un documentario in cui c’è tutto il carattere di Andrea, il suo bisogno di sapere, di conoscere i dettagli di quello che succede intorno a lui e quel suo essere “coach di se stesso” che potrebbe trasformarsi in un’arma a doppio taglio. 

“Avere sicurezza in se stessi è un fattore comune a quasi tutti i piloti – commenta Battistella – se non fosse così non farebbero i piloti. È difficilissimo che ti dicano “ah si, scusa ho sbagliato” se non gli porti le prove di quello che dici, però questa è la loro forza”. 

Una forza che nel documentario viene a patti con la sofferenza, con l’insoddisfazione e con le critiche all’interno del team

Si vede il rapporto con Dall’Igna, il confronto e le critiche non sono censurate, perché anche questo fa parte della storia del pilota”. 

Vanzini e la situazione Ferrari

Il secondo ospite della puntata di Sembra Moto.it è stato Carlo Vanzini, voce della Formula 1 di Sky, con cui si è parlato della monoposto Ferrari vista durante i test invernali a Barcellona e di un possibile slittamento della stagione a causa dell’emergenza coronavirus. 

  • gdn1963
    gdn1963, Casale Monferrato (AL)

    Se Ducati molla Dovizioso, chi gli resta? Petrucci? Forse Miller ufficiale?

    Ma chi dei top driver vorrebbe andare in Ducati con l'ATTUALE MANAGEMENT?

    Secondo me nessuno,solo ripieghi
  • Vintagetech
    Vintagetech, Torino (TO)

    Avrebbe potuto essere trattato meglio. Più considerazione, più stimoli. Non è digeribile il trattamento dell'epoca Lorenzo. Penso che abbia dato molto in Ducati, che abbia dato un bel peso sulla bilancia... Poi tanti saputelli dei forum danno fiato a vanvera o stile stadio, ma a conti fatti era lui a fare i risultati sul Librone e a tirare bene il cordino.

    (Per i più moderni, il cordino sarebbe il sano vecchio cavo del gas, ben teso a fondo corsa sforzando e cercando di trovare ancora un decimo di millimetro di probabile apertura perché non si sà mai....)

    Ma tanti dicono che è uno senza palle, (intanto quando ha quasi vinto il Mondiale c'era lui corpo a corpo con Marquez) che non è un campione, ecc. Chissà quanti di loro hanno fatto qualcosa in pista, sapendo che vuol dire tutto quello, e non su strada a rischiare per vincere il gran premio della bistecca domenicale al bar dello zozzone. Dovizioso merita molto, ma lo si dice poi dopo, come è successo per Pedrosa.
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