In Cina si vendono meno moto: 2022 l'anno peggiore degli ultimi venti
Negli ultimi anni abbiamo imparato a guardare sempre di più al mercato cinese, un tempo periferia dell'impero, quindi fucina e da tempo osservato speciale anche per la rapida transizione ai veicoli elettrici. Dopo un periodo di grande dinamismo nelle vendite delle due ruote, il 2022 segna una battuta d'arresto. Ad ottobre le vendite sono calate del 20,1 percento e a novembre addirittura del 33,7%. La perdita negli ultimi undici mesi è del 9,1 percento con 15,1 milioni di immatricolazioni. Se negli ultimi anni a spingere sull'acceleratore erano stati i sostegni governativi ai produttori di veicoli elettrici e l'aggressiva politica dei prezzi che ha portato gli elettrici a costare poco più di una due ruote tradizionale (si stimano divari del 10% contro il 40-60% nei mercati occidentali) a pesare su questo 2022 è stata la strategia "zero-covid" che ha blindato per mesi vaste regioni tra cui Pechino e Shanghai. La domanda interna è di conseguenza crollata non solo per le due ruote e non solo per le endotermiche: anche l'elettrico cede un pesante venti percento. Nell'ultimo trimestre, a dispetto di previsioni più ottimiste, la situazione non è migliorata ed è proseguita la flessione delle vendite portando al calo più profondo registrato negli ultimi vent'anni.