In moto in salute: L'importanza dello stretching
Cari Motociclisti, sollecitato anche da alcuni lettori nei commenti di precedenti articoli ci occuperemo oggi di stretching, ovvero delle modalità e degli effetti degli esercizi di allungamento muscolare.
La postura sulla moto, essendo una postura fissa a volte mantenuta per lungo tempo, determina l’accorciamento di alcuni gruppi muscolari, mentre altri sono sollecitati in allungamento o sottoposti a sforzo.
Tipicamente i muscoli flessori dell’anca risultano accorciati per la posizione di flessione dell’anca sul tronco che si assume stando seduti a lungo. Altri muscoli accorciati possono essere quelli posteriori della coscia e del ginocchio per via della flessione del ginocchio. A livello di arti superiori possono risultare accorciati i pettorali per la postura in cifosi dorsale e i muscoli dell’avambraccio per la posizione sul manubrio. I muscoli che sostengono la colonna vertebrale dal tratto lombare a quello cervicale sono normalmente induriti per la tensione, così come i muscoli degli arti superiori soprattutto a livello del gomito e delle spalle.
Tutti questi muscoli agiscono sulla postura e possono concorrere nel determinare sovraccarichi in particolare della schiena e del collo. Molti di essi agiscono infatti come “tiranti” obbligando altri distretti muscolari ad un superlavoro per compensare lo squilibrio di forze.
Ecco quindi che alcuni semplici esercizi di allungamento muscolare ci potranno aiutare a ripristinare una normale flessibilità muscolare e con essa ridurre il carico di lavoro articolare. Non consideriamo tuttavia gli esercizi di allungamento muscolare come la panacea, poiché anche se migliorano l’escursione articolare e fanno sentire meglio non necessariamente aiutano a prevenire gli infortuni o a risolvere delle patologie. Per stare in forma e resistere al meglio alle sollecitazioni della moto è altrettanto importante avere un buon tono muscolare, che si ottiene allenandosi con esercizi di rinforzo dei muscoli degli arti inferiori, superiori e del tronco-addome.
Ma come si fa lo stretching e come funziona?
Innanzitutto è bene sapere che lo stretching per determinare un buon allungamento muscolare deve essere fatto staticamente (cioè mantenendo la posizione di allungamento per intenderci “senza molleggiare”) e per un tempo maggiore di 6 secondi, meglio se fra 20 e 30 secondi per ogni ripetizione dell’esercizio. Questo perché la fisiologia ci insegna che se allunghiamo un muscolo nei primi secondi otteniamo una reazione di contrazione riflessa del muscolo stesso per azione di alcuni particolari recettori posti all’interno del muscolo (i fusi neuromuscolari). Ma se la posizione viene mantenuta più a lungo intervengono altri riflessi da recettori posizionati nei tendini (recettori di Golgi) che favoriscono il rilasciamento del muscolo stesso, permettendone l’allungamento. In realtà alcune tecniche di stretching dinamico e di sfruttamento del meccanismo di contrazione-rilasciamento muscolare vengono comunemente utilizzate dai fisioterapisti nei programmi di riabilitazione, ma non ne parleremo per evitare di confonderci le idee.Quindi fate gli esercizi di stretching raggiungendo la posizione suggerita con gradualità, avvertendo tensione ma non dolore, mantenendo la posizione per 20-30 secondi e ripetendo l’esercizio per almeno 5-6 volte per ogni distretto muscolare. Questo richiederà qualche minuto ma vi accorgerete ben presto dell’efficacia dell’esercizio e dopo 10 minuti di esercizi vi sentirete più sciolti e liberi nei movimenti. Dopo essere stati in sella a lungo ricordiamoci quindi di fare un po’ di allungamento. Ecco nella gallery fotografica una rassegna di alcuni esercizi di stretching utili per il motociclista.
Lorenzo Boldrini
perfetto...
ma quando e' bene farlo???