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KAWASAKI 2003: KX125 e KX250
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KAWASAKI 2003: KX125 e KX250
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Nella più che originale cornice della Caserma Santa Barbara di Milano, sede del Reggimento Artiglieria a cavallo dell' esercito italiano, si è tenuta la presentazione della gamma 2003 dei modelli Kawasaki cross e enduro.
Punte di diamante della manifestazione i due modelli più attesi: la KX 125 e la KX 250.
Alla presenza del Cav. Antonio Leggerini, presidente di KL, è stato descritto l'enorme lavoro che ha portato alla definizione delle due KX 2003 che riassumiamo qui di seguito.
KX 125
- La quarto di litro della casa di Akashi è una moto totalmente nuova dalla a alla z.
- Le sovrastrutture, vedi serbatoio - fiancatine - parafango sono state ridisegnate, come anche gli adesivi (ora più robusti) hanno una nuova veste grafica.
- Il telaio perimetrale è stato modificato, reso più rigido e con nuove geometrie.Tutto questo ha portato ad un abbassamento del baricentro ed anche del peso.
- Completamente riprogettato anche il forcellone posteriore in alluminio scatolato, come ridisegnati sono i suoi leveraggi.
- La forcella Kayaba da 48 mm, montata su piastre avanzate di 3 mm è stata rivista per migliorare le qualità di guida, sia a livello di pompanti che per quanto riguarda le caratteristiche di affondamento (sostituito il metodo idraulico con uno a tamponi in gomma).
- Risparmio di peso anche per il motore, riprogettato da cima a fondo per migliorarne le doti di erogazione e affidabilità. Nuovi sono testa pistone e cilindro, quest'ultimo con riporto superficiale al cromo. Modificate anche la valvola allo scarico KIPS e il carburatore TMX38X con valvola concava (era piatta).
- Rivisti anche la frizione ed il cambio nelle loro varie componenti
KX 250
- Come nella 125 ci sono nuove sovrastrutture e adesivi.
- Il motore sembra identico, ma in realtà è stato ampiamente modificato rivedendo i carter, la valvola lamellare, camera di combustione, marmitta , accensione (non più twin spark) e cilindro. Questo come nella 125 è rivestito con una lega di cromo
- Rivisto il cambio in tutte le sue componenti, diminuito il gioco tra gli ingranaggi e le scanalature, con i rapporti della seconda e terza marcia modificati per un migliore sfruttamento della potenza del motore.
- Il supporto motore sulla testa del cilindro è stato spostato posteriormente, aumentando la rigidità del gruppo telaio-motore.
- Il radiatore è stato irrobustito ed è aumentata la sua capacità.
- Il telaio perimetrale in acciaio, è più rigido e leggero del precedente, come più rigido e leggero è il nuovo forcellone scatolato, realizzato per idroformatura.
- Il manubrio è stato modificato per renderlo più ergonomico
- Le forcelle da 48 hanno piastre avanzate di 25mm (prima 22mm) per ottenere un comportamento in curva.
- Pompa freno posteriore monoblocco più compatta e leggera.
Il lavoro di alleggerimento svolto dalla Kawasaki ha riguardato tutte le componenti delle due KX che rispetto ai modelli precedenti hanno fatto un notevole passo in avanti sotto tutti gli aspetti.
Nella prova dinamica, svoltasi al Motodromo di Castelletto di Branduzzo (impianto molto interessante al quale dedicheremo presto un servizio) la 125 ha messo in mostra un netto incremento della potenza su tutto l'arco di erogazione, senza manifestare buchi o irregolarità nel mettere a terra tutti i cavalli.
Le sospensioni sono apparse un filo morbide, ma la possibilità di regolazione è veramente ampia. Ottima la maneggevolezza e la precisione direzionale come ottimi sono risultati cambio e freni.
La KX 250 ha mantenuto i pregi del modello precedente , come la proverbiale stabilità direzionale seguita da un netto miglioramento nell'inserimento in curva. Ottima la maneggevolezza, come la reattività del motore, sopratutto in uscita di curva.
Motore che ha un discreto tiro in basso, seguito da una erogazione molto lineare per finire con un allungo notevole.
Nessun problema con frizione e cambio.
Complimenti alla Kawasaki che, grazie a questi modelli recupera quel gap che si era venuto a creare con i diretti concorrenti.
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