storie vere

Un incidente non è mai un incidente

- Così recita la nuova campagna di sensibilizzazione francese, perchè dietro 9 incidenti su 10 c'è sempre un errore umano
Un incidente non è mai un incidente


Riportiamo l'approfondimento del nostro collega  e amico Lorenzo Borselli, Sovrintendente della Polizia Stradale e caporedattore de "Il Centauro" e del sito ASAPS, da sempre attento alle problematiche legate alla nostra sicurezza.  Lorenzo ci rende partecipi della grande opera di sensibilizzazione portata avanti  in Francia dalle reti televisive nazionali: ogni giorno vanno in onda spot basati su storie vere, che spiegano come una semplice "distrazione" possa comportare conseguenze drammatiche.
Quanti di noi, sovrappensiero o spinti dalla fretta, commettono le stesse imprudenze?


Francia, un successo gli spot nazionali sulla Violenza Stradale

di Lorenzo Borselli


Una collezione impressionante di filmati e immagini choc, che il dipartimento interministeriale francese della Sécurité Routière ha predisposto nell’ambito di una nuova campagna di sensibilizzazione che porta un titolo inequivocabile: “un incidente non è mai un incidente”.
In tutto ci sono ben 20 filmati, tutti inediti, della durata di un minuto ciascuno, dedicato alle trasgressioni dei francesi che, come purtroppo accade in tutto il mondo, finiscono spesso in dramma. La serie di cortometraggi è stata diffusa sui canali di France Télévisions, tutti i giorni per sei settimane, ma il proposito è quello di disporne una programmazione più lunga.
I film raccontano le storie, tra gli altri, di Thibault, 15 anni, grande tifoso del Lens, di Laurent, 39 anni, gestore di un magazzino a Orleans e di Jocelyne, 68 anni, sarto in pensione. Tutti e tre restano vittime di diversi incidenti stradali: alcuni di loro, come gli altri protagonisti delle storie, moriranno, altri resteranno gravemente feriti.
La particolarità comune alla produzione, consiste nel fatto che tutti i filmati sono ispirati a storie realmente accadute, si snodano in base ai risultati delle inchieste giudiziarie scaturite dagli eventi infortunistici. Si parte dalla violazione della norma, più o meno banale, per arrivare alle conseguenze drammatiche che tutti conosciamo. 

Si parte dalla violazione della norma, più o meno banale, per arrivare alle conseguenze drammatiche che tutti conosciamo

Il risultato è che da ogni file, da ogni dossier, scaturiscono 60 secondi di scorticante realtà: uno degli elementi chiave della campagna, quello che dà forza alla storia, è la dovizia di particolari, apparentemente secondari, che ne corredano la trama: così un quadro appeso ad un muro, un oggetto su un tavolo o una finestra luminosa diventano i componenti di un puzzle, il punto di partenza che spinge il telespettatore ad avvincersi all’intrigo. La voce fuori campo recita piano il titolo della campagna, alla quale segue la descrizione della regola trasgredita. Per Thibault, per esempio, è costituita da un’accelerazione repentina, dimenticando quanto occorra per reagire all’imprevisto: almeno un secondo, nel quale, a 50 km/h, si percorrono 14 metri prima di cominciare a frenare.
Dimenticare di rallentare in prossimità di un incrocio, di azionare la freccia, di allacciare la cintura o di chiudere il casco; arrogarsi il diritto di superare, anche solo per una volta, la striscia bianca, di bere “un altro” bicchiere di bevanda alcolica o di imboccare contromano una strada, magari anche solo in bici.
Quasi tutti i fascicoli di polizia giudiziaria, redatti in Francia dalla Polizia Nazionale e da quella Locale o dalla Gendarmeria, riconducono a queste manchevolezze, alle quali seguono, purtroppo, conseguenze irreversibili. Alla fine, dunque, il messaggio pedagogico che se ne trae è che la prima protezione dagli incidenti stradali è il rispetto delle regole.
È la prima volta che il dipartimento della Sécurité Routière produce un appuntamento televisivo quotidiano, ma il gioco vale senz’altro la candela: dietro 9 incidenti stradali su 10 c’è un’infrazione al Codice Stradale.

Per vedere la campagna,  cliccate qui.

(ASAPS)

  • pesso03
    pesso03, Nonantola (MO)

    brividi

    Ho guardato solo un paio di spot a caso ..sono storie pesanti , purtroppo quando viaggiamo commettiamo tutti qualche imprudenza senza pensare che basta veramente 1 secondo per rovinare la nostra o l'altrui vita
  • mixsil01
    mixsil01, magnago (MI)

    final destination...

    se tutto fosse sempre controllabile e gestibile,FORSE non ci sarebbero piu incidenti,ma forse saremmo tutti chiusi in una stanza al riparo da tutto e da tutti.... mancano la coscienza ed il senso della misura, ma è vero che a volte, quando possiamo o per farci vedere ci viene il "frizzo" della velocià:non ci si puo fare niente. certo, morire si deve morire, ma per colpa di altri, magari bevuti e dementi, che fanno a gara a chi è piu "FESSO" fa schifo. per certi reati, ci vorrebbe la pena capitale.
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