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Le sorti della Moto Morini. Il giorno dell’asta

- Oggi, mercoledì 13 aprile, si terrà la prima asta giudiziaria per l’eventuale vendita della Moto Morini. Tra i possibili compratori, fino a poco tempo fa, c’era anche la coreana Hyosung
Le sorti della Moto Morini. Il giorno dell’asta

 

Un paio di mesi fa, i coreani della Hyosung avevano preso contatti, tramite un manager milanese che li aveva coinvolti, con lo studio del curatore fallimentare della Moto Morini. Avevano visitato l’azienda bolognese, si erano informati molto dettagliatamente, e successivamente avevano anche presentato un’idea di piano industriale - comprendente un investimento di circa 3 milioni di euro in tre anni, il restyling dei modelli esistenti e nuovi progetti - che i sindacati avevano giudicato “convincente”. A tutt’oggi, però, pare che la cosa sia rimasta, come si suol dire, in stand-by. Come mai?


Ce lo ha spiegato Cristina Pattarozzi, della FIOM-CGIL bolognese. In pratica, la richiesta primaria del curatore fallimentare, che ammonta a 5,5 milioni di euro, prevede la vendita del complesso aziendale, immobile compreso. Tale richiesta è stata giudicata troppo elevata da tutti gli interlocutori. “Anche perché” racconta la signora Pattarozzi “qualunque grossa azienda o multinazionale estera nicchia davanti all’obbligo di acquisto comprendente anche l’immobile, per non rimanere troppo legata al territorio di produzione. Questo è sempre stato l’ostacolo primario al buon fine della trattativa, mentre non lo è stato il vincolo al mantenimento dell’attuale forza lavorativa. Che, anzi, qualcuno aveva giudicato anche sottodimensionata.
Tra l’altro, lo stabilimento andrebbe anche sensibilmente ristrutturato, quindi il prezzo globale richiesto è stato ritenuto a maggior ragione elevato, e l’interesse di Hyosung e di altri interlocutori si è raffreddato. Tra l’altro, viene da pensare che con l’eventuale acquisizione della Morini da parte di Hyosung avremmo potuto magari vedere anche delle Moto Morini 650, equipaggiate con il noto bicilindrico ad L coreano…
La seconda opzione di vendita dell’azienda bolognese, ovviamente, è invece quella che prevede la cessione disgiunta del complesso aziendale dall’immobile, per un importo di circa 2,6 milioni di euro, comprendenti l’affitto dell’immobile stesso per un periodo di due anni, garantito dal curatore fallimentare, dottor Aicardi. Solo che il limite ultimo, per gli eventuali offerenti, di versare a titolo di deposito cauzionale il 20% dell’importo richiesto è scaduto alle ore 12 di oggi, martedì 12 aprile 2011…


Quanto all’interessamento dimostrato per la Moto Morini da parte dell’industriale austriaco Thomas Bleiner e dal suo socio italiano Gianni Farneda (che prevedeva l’allestimento di un potente impianto fotovoltaico sul tetto dello stabilimento di Casalecchio di Reno, per vendere l’energia elettrica e finanziare in parte il riavvio della produzione motociclistica: leggi l'articolo), Cristina Pattarozzi ci ha rivelato che le garanzie offerte sono state giudicate insufficienti, anche perché Bleiner non ha mai presentato un vero piano industriale.

Insomma, al momento pare che la situazione non sia rosea per la nostra cara Moto Morini. Tuttavia, se l’asta di oggi si rivelerà inconcludente, certamente ne verrà fissata una più avanti. Nel frattempo, qualcosa di positivo potrebbe anche succedere. O perlomeno ce lo auguriamo vivamente, come lo auguriamo di cuore anche a tutte le maestranze della Casa bolognese. Incrociamo le dita!

  • DocAndrea
    DocAndrea, Roma (RM)

    spero!!

    possiedo moto,tutte italiane eccetto una la sasch 800!Presa straniera perche' molto rara...
    Sono orgoglioso di guidare tecnologia,ingegno estro tutto italiano invidiato nel mondo,tant'e' che le nostre moto sono apprezzate all'estero e non in Italia!!Questo e' uno dei gravi problemi alla base della crisi dei nostri prodotti.Pensate alla Malaguti che produce scooter meravigliosi ma, a Roma(dove io vivo)si compra solo Honda SH,perche'!!Perche' siamo un popolo di imbecilli.La moto piu' venduta e' la Bmw RS1200(l'enduro stradale non ricordo il nome tanto la odio)ma non viene comprata una meraviglia come la Guzzi Stelvio.Questa la dice lunga sul perche' del fallimento delle nostre aziende.
    Ho una Benellli TNT,un mostro meraviglioso,ITALIANO,ovvero comprato quando era della ditta Merloni.Ora Benelli e' sempre un prodotto progettato e costruito con componenti italiane,ma di fatto parla cinese. Molto venduta in Cina dove e' marchio ITALIANO lanciatissimo,venduto all'estero ma non in ITALIA.Quante ne vedete in giro?E gli appassionati quando ti vedono in sella a tale meraviglia ti chiedono se e' cinese o italiana....
    Possiedo una moto ancor piu' bella che si chiama Moto Morini 1200 Sport parla ancora italiano,mi piacerebbe che continuasse a farlo!Io ce l'ho italiana,chissa' se in futuro chi la comprera' l'avra' coreana....Non ci siamo,le moto le auto sono parte del tessuto sociale e culturale di un Paese,quando questo viene a mancare si perde gran parte dell'essenza di cio' per il quale si e' creduto,e si e' speso soldi!E' importante,percio' che un prodotto che ha una storia come quella che appartiene ai marchi italiani rimanga tale.Viene a mancare,una volta venduto il marchio a ditte straniere,quella liberta' intellettuale che rende uniche le nostre idee,che tradutte in prodotti reali fa materialmente oggetto di culto,espressione di genialita' copiato invidiato,esposto,voluto,rubato,come vengono rubate costantemente le nostre idee proprio de questi che oggi comprano il mondo!!!
    Concludo ricordando,purtroppo,che oggi Morini e' in queste condizioni,non solo per colpa della passata amministrazione che a mio avviso non ha saputo neanche pubblicizzare bene il prodotto(infatti molto spesso ai semafori "colleghi motociclisti"stupiti me la guardano dicendo "ma la Morini che fa ancora moto??" e che moto cari signori)ma e' anche colpa dei sindacati FIOM che hanno BOCCIATO passate proposte,in combutta con la provincia e il comune di Bologna,inorriditi dal fatto che un Berlusconi potesse risolvere il problema.Senza vergogna si deve ricordare che investitori stranieri,molto difficilmente investono per paura di cozzare con i nostri sindacati.Senza voler male a queste istituzioni,e' bene senza vergogna sottolineare che costoro sono ancora arroccati a retoriche staliniste obsolete che si ritorcono contro di loro.E cosi' e' successo!!!Certo la FIOM non e' i sindacati Americani,1000000 volte piu' potenti e non comunisti come loro, oggi cooprprietari di Chrysler,ma e' capace comunque di mandare a monte progetti magari fastidiosi ma forse unicamente possibili finalizzati ad un mantenimento di un progetto industriale.
    Chiedete ai signori FIOM quali furono i commenti della provincia di Bologna quando Paolo Berlusconi propose:"un altro Berlusconi in mezzo... non e' tollerabile".Certo meglio tutti a casa!!E cosi' e' stato.Allora con questi presupposti chi e' il folle che investe in Italia,in quell'Italia che sa fare eccellenze ma che poi se la deve vedere con queste follie.Garelli avrebbe voluto fare i motorini a Bologna?E allora???Avrebbe voluto una moto 600 0 650 per il rilancio?E allora?Che pensate farebbero i coreani?RIassunzione di 26 operai per poi,riaccesi in motori a pieno regime,riassunzione di tutti gli altri piu' altra manodopera proponeva Paolo Berlusconi.No tutti o nessuno!!!Gridava la FIOM che ovviamente e' laureata in economia alla Bocconi o in qualche ateneo Americano o Britannico.TUTTI A CASA!!!Grazie FIOM per aver dato il colpo finale alla MOrini.
    E' evidente che suona assurdo che ancora oggi sono loro che dettano le regole,insieme all'establishment sovietico bolognese,per le trattative economiche,e' normale che gli investitori scappano!!!!Lasciamo da parte la politica,se prima dell'estate la Fiom avesse PERMESSO l'acquisizione,oggi Morini sarebbe esistita e quantomeno una parte degli operai,anche fiom,portavano pane a casa.Certo avrebbero portato pane berlusconiano,quale sacrilegio!!! quindi meglio non mangiare ma eventualmente sperare che un italo canadese,che ha detto picche',che i coreani,o austro italiani e chi ne ha piu' ne metta illudino,gli stessi operai,i motociclisti,i rivenditori ecc pur di NON vedersi assicurato un futuro con un Berlusconi,che sia ben inteso non parlava di spostare produzione in Cina ma di produrre Garelli anche in Italia insieme a Morini.Grazie FIOM,per fortuna non vivo in un Paese comunista come voi avreste auspicato,ma in un Paese libero democratico dove posso urlare la mia VERGOGNA verso di voi!!!Rischio di guidare una moto senza pezzi di ricambi anche grazie a voi!!Chi e' possessore di Morini abbia il coraggio di urlare questa pazzia.
    Buona Domenica!!
  • Taz25
    Taz25, Milano (MI)

    motore 650

    Pardon,

    scrivendo di fretta mi sono espresso male. Il motore 650 non è lo stesso, ma è costruito su tecnologia Suzuki. Avendo poi guidato sia Comet che Raptor, ho forse trovato un po' più di ruvidità sulla prima, ma queste grandi differenze no.

    Queste sono le informazioni in mio possesso. Sarei ben lieto di sapere se sono sbagliate. Non ho trovato corsa e rapporti del cambio, nè prove di Hyosung digitando sull'archivio di Moto.it.

    Il nostro solerte giornalista ci puo' informare al riguardo? Sarebbe interessante, grazie.
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