Le Strane di Moto.it: Kawasaki Z400 scrambler
La moda delle Scrambler realizzate risuscitando mezzi d'epoca o comunque del passato non pare avere fine, e siamo sinceramente stupiti dal livello di diverse realizzazioni che troviamo in occasione dei nostri quotidiani controlli sugli annunci inseriti qui su Moto.it.
Stavolta tocca ad una Kawasaki Z400 del 1975, nella versione con freno a disco anteriore, che il proprietario ha profondamente modificato per trasformarla da tranquilla stradale in aggressiva scrambler, partendo ovviamente dallo scarico alto de rigueur per i canoni estetici del genere. Il doppio scarico originale viene profondamente modificato per spostare entrambi i silenziatori sullo stesso lato della moto.
Il portatarga viene accorciato e reso più aggressivo, ed ospita lampeggiatori ridotti ai minimi termini. Chi recita la parte del leone è sicuramente il serbatoio, verniciato in livrea sportiva Kawasaki. Molto belli anche i portanumero in alluminio realizzati ad hoc per la moto che prendono il posto degli anonimi fianchetti originali.
La trovate fra i nostri annunci a 7.800 Euro, cifra non certo banale ma che trova la sua motivazione una volta considerati i lavori di cui è stata oggetto nonché l'iscrizione (evitiamo di commentare l'originalità del mezzo...) al registro ASI che determina tassa di circolazione ed assicurazione a quotazioni fortemente agevolate.
La legalità è un concetto non secondario.
L' utente luna.mune scrive:
"Possono circolare liberamente nonostante le modifiche?
E come mai restano di interesse storico se di storico non ha più nulla? "
La risposta non è immediata, ma dopo un pò qualcuno scrive:
"L' iscrizione all ASI è stata fatta prima delle modifiche!"
A bhe certo! Una trovata interessante! Ma qualcuno prontamente ribatte, citando il sito internet ASI, che effettivamente non si potrebbe fare.
Altri utenti come Ottavio71 invece notano che l' assicurazione in caso di incidente potrebbe rivalersi.
Qualcuno fa notare però :" dai su poche storie sull'omologazione! siamo in italia ed ho detto tutto! questa realizzazione mi fa semplicemente sbavare!"
Tutto ciò mi fa pensare che, si: siamo proprio in Italia e per fortuna qualcuno si accorto che queste: "Strane di moto.it " non possono essere legali. Ma io ancora non ci credo.
Nessuno si permetterebbe di vendere un mezzo fuori regola, specificando addirittura di aver aggirato il sistema del registro storico italiano.
Ci deve essere qualcosa sotto, la moto deve essere effettivamente in regola o deve averla messa in regola in qualche modo, magari facendole fare un collaudo.
Chiedo allora: che procedura si può addotare affinche queste modo siano legali e in regola? Grazie in anticipo!
bella...