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Mini inchiesta di Motocivismo sui mezzi elettrici
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Mini inchiesta di Motocivismo sui mezzi elettrici
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Mezzi elettrici: dov’è l’alternativa?
Negli ultimi anni sono state numerose le dichiarazioni di intenti che i politici hanno espresso sul problema dell’inquinamento, ma che continuano a non trasformarsi in azioni concrete: Motocivismo intende iniziare ad esplorare le aree oggetto di queste dichiarazioni, che aiuterebbero a ridurre il problema dell’inquinamento. Primo argomento: i mezzi elettrici.
In occasione del Moto Market Show di Monza svoltosi il 10 e 11 Marzo scorsi, il rappresentante di un'azienda di veicoli elettrici ci ha raccontato che l'alternativa elettrica stenta a decollare in Italia a causa degli effetti negativi e della diffidenza generati da prodotti di scarsa qualità provenienti dal mercato cinese, ma anche a causa della scarsa
diffusione di punti di rifornimento pubblici nelle città.
In Emilia molte città hanno punti di ricarica sparsi sul territorio, alimentati anche da pannelli solari, mentre ciò non accade nelle grandi città, come ad esempio Milano.
Senza considerare l’aspetto economico – che rappresenta un fattore importante per l’imprenditore, ma che a noi non interessa - abbiamo deciso di esplorare quali siano effettivamente le alternative alle fonti di energia classiche di cui tanto si parla, mediante ricerche sul web e richieste di informazioni via e-mail.
Su internet abbiamo trovato un articolo che riferisce:
“grazie all'assessorato alla Mobilità, Trasporti e Ambiente del comune, ad Aem e Zincar, saranno dunque posizionate, entro aprile 2007, una ventina di colonnine di ricarica in città, per tutti i veicoli elettrici, auto o moto."
Abbiamo scritto al Comune di Milano citando l’articolo e chiedendo di conoscere l'ubicazione delle colonnine di rifornimento per i mezzi elettrici, in vista dell'acquisto di uno scooter elettrico. Di seguito la risposta:
"Al momento purtroppo non si sono ancora conclusi gli accertamenti tecnici che consentiranno la decisione stabile sulla collocazione delle colonnine di ricarica sul territorio cittadino, è possibile quindi uno slittamento del termine, anche se si farà tutto il possibile per evitare tale differimento. Distinti Saluti. La Redazione del Settore Pianificazione Mobilità Trasporti e Ambiente".
A Milano, città soffocata dal traffico, in cui si vieta la circolazione di mezzi a basso impatto ambientale come quelli a due ruote, si parla tanto di mezzi di trasporto alternativi e non inquinanti ma in pratica ne è impossibile l'utilizzo. Pensiamo infatti a chi non possiede un box o uno spazio in cui ricoverare un mezzo elettrico da ricaricare, o ancora ai pendolari, costretti a recarsi in città con mezzi propri per la mancanza di una rete capilare di trasporto pubblico, che correrebbero il rischio di esaurire l'autonomia del mezzo senza poterlo ricaricare.
Ma Milano non è l'unica città che ricorre abitualmente a limitazioni o blocchi del traffico. Ci sono anche, ad esempio, Bergamo, Pavia e Cremona.
Al Comune di Cremona abbiamo scritto chiedendo se ci fossero dei punti di ricarica in città, in particolare nella zona dell'ospedale:
"Buongiorno, sono un pendolare, prevedendo l'acquisto di uno scooter elettrico, vorrei sapere se in città ci sono dei punti di ricarica pubblici, soprattutto nella zona di Viale Concordia. Grazie."
Immaginate la risposta?
"Buongiorno, in evasione alla sua mail devo comunicarle che non
esistono a Cremona posti pubblici per la ricarica di mezzi elettrici. Cordialmente. URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico."
I Comuni di Bergamo e Pavia non hanno risposto, cosa possa significare questo è molto semplice: le amministrazioni bloccano il traffico, chiedono la collaborazione dei cittadini, anche se è più corretto dire che obbligano i cittadini a collaborare, chiedendo tanto e offrendo niente.
E' da verificare anche la disponibilità di incentivi all'acquisto, oltre all'esenzione dalla tassa di proprietà per i primi anni e tariffe assicurative agevolate, questo sarà l'oggetto di una prossima mini-inchiesta.
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