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Motoys Italo: nuova giovinezza per Ducati SuperSport

- Basata su una Ducati SuperSport 750 del 2002, di cui rimangono solo motore, serbatoio e poco altro, la Motoys Italo rappresenta un esempio di quel che la creatività può fare per combattere gli effetti del tempo
Motoys Italo: nuova giovinezza per Ducati SuperSport


A volte ritornano. Dopo averci stupito lo scorso anno con la prima special da lui realizzata, la Motoys MP 01, Alessandro Pelosio ci ritenta partendo da una Ducati SuperSport 750 per dare alla luce la Motoys Italo.

Questa realizzazione ha portato a rivedere in maniera sostanziale una moto che in origine era integralmente carenata. Quindi sono state eliminate tutte le sovrastrutture originali mantenendo solo: serbatoio, telaio, motore e poco altro.

Il problema nella realizzazione di questa special è stato il riposizionamento delle bobine che nell'originale sono vincolate alla carenatura. E' stato quindi necessario ricollocarle in altri punti della moto: una ad esempio è stata  all’interno del puntale caratterizzato da un disegno a freccia negativa.
Numerose le componenti modificate e di provenienza esterna al fine di trasformare una Ducati SuperSport 750 del 2002 in qualcosa di unico. Il codino proviene da un’Aprilia RSV4, mentre la ciclistica è sostanzialmente rimasta inalterata, sia per mantenere il buon equilibrio dinamico della moto che per non incidere eccessivamente sui costi di trasformazione.

La sospensione posteriore è stata lievemente rivisitata nel posizionamento, mentre l’impianto di scarico è stato realizzato in titanio e carbonio e presenta una sezione posteriore che richiama la conformazione della coda. Anche qui le modifiche non mancano, soprattutto per poterla adattare al telaio posteriore, anch'esso rivisitato.
 

Il codone posteriore
Il codone posteriore

Per realizzare questa moto sono stati necessari un paio di mesi e al momento non è ancora stata definitivamente completata: mancano ancora alcune componenti come la strumentazione, che dovrà essere di stampo minimalistico, e il portatarga posteriore, che verrà vincolato al forcellone.

I semimanubri sono della WP Racing, mentre il gruppo ottico anteriore è stato mutuato da un bobber americano e conferisce all’avantreno un aspetto più “muscoloso”, obiettivo a cui concorrono le cover in fibra di carbonio con decalcomania “Italo” impiegate per rivestire la forcella. Di serie invece le pedane, che sono però state riverniciate e alleggerite nei paratacchi con un’operazione di foratura, mentre la sella è stata sostituita con una in gel, più comoda dell'originale.

 


Alessandro Colombo

  • ecalzo
    ecalzo, Ferrara (FE)

    bella concept

    bella... le coperture in carbonio della fork anteriore a me non piacciono.. pero' dipende dai gusti.. l'unico appunto e' che e' usabile solo in pista.. mancano frecce, specchi, stop e portatarga...
  • alfalf55
    alfalf55, Vaprio d'Adda (MI)

    Per carità

    tanto di rispetto per chi ha lavorato con tanto impegno, ho guardato bene anche tutte le foto, ma cos'è sta roba?
    E' la moto più brutta che io abbia mai visto, ammesso che si possa chiamare moto.
    Mah probabilmente sono troppo vecchio e non posso capire.
    Scusatemi.
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