Nico Cereghini: "Salutano solo tre su dieci!"
Ciao a tutti! In questi giorni sono in giro sulle mie strade preferite, incrocio giornalmente decine e decine di motociclisti, faccio un cenno di saluto a tutti perché da sempre mi piace farlo. Ma pochi rispondono. Ho fatto un'indagine un po' alla buona: su dieci equipaggi incrociati, solo tre danno segni di vita. Gli altri sette muti: passano, mi vedono di sicuro, neanche mi registrano. Mortificante. Sette indifferenti su dieci sono tanti, mi ero reso conto che l'abitudine del saluto sta purtroppo scomparendo e ne abbiamo parlato anche sul sito, ma qui si rischia l'estinzione.
Già che ci sono, cerco di capire quale sia la tipologia del non-salutante. Qualcuno tra i lettori sostiene che i più freddi siano i guidatori di BMW ed Harley, e circola la teoria che costoro degnino di un cenno soltanto i loro simili. Ma io guido spesso la mia BMW e saluto sempre tutti, rappresento l'eccezione che conferma la regola? Forse.
Ecco i risultati dell'osservazione cominciando dalla nazionalità. I motociclisti tedeschi e austriaci salutano quasi sempre, svizzeri e francesi quando gli garba o sono poco impegnati nella guida, gli italiani pochissimo. E tra gli italiani noto che le categorie sono ben definite. I motociclisti con le supersportive e la tuta di pelle sono i più puntuali nel rispondere al saluto: anche se li incroci tra le curve, vedi alzarsi la V con le due dita della mano sinistra o aprirsi la gamba con il piede sollevato dalla pedana. Minimo sette su dieci di loro mi danno soddisfazione. Poi è generalmente pronto a rispondere anche il turista appassionato, che sia il navigatore solitario con la monocilindrica stracarica oppure la coppia sulla Suzuki SV o la Honda NC. Il lampeggio è frequente. Non ho visto comportamenti diversi tra una marca e l'altra, ma i più freddi sono effettivamente quelli con l'americana e quelli della bavarese. Purtroppo, spiace dirlo, questo è il dato di fatto.
La domanda è: perché? Non voglio pensare che sia una questione di classe. Molti automobilisti sembrano ragionare in funzione del valore dei mezzi, e guai se una vettura da 15.000 euro sta davanti al loro SUV da 60.000 in autostrada: allora diventano matti, si fanno sotto a tre metri, lampeggiano istericamente. Ma di motociclisti così squallidi non ne conosco, e non c'entra nemmeno il discorso della moto di moda che attira i non-motociclisti. No, io credo proprio che sia un fatto di formazione culturale. BMW ed Harley-Davidson organizzano molti incontri, spesso grandiosi, nazionali ed internazionali, riservati ai loro clienti con l'obiettivo di divertirli, di farli sentire importanti e fidelizzarli. Ebbene, alla lunga mi sa che scatta una identificazione un po' eccessiva: tu che hai la stessa moto sei mio fratello e ti saluto cordialmente, tu con la Honda o la Ducati magari mi saresti anche simpatico ma purtroppo non ti conosco. Propongo ai direttori marketing Italia di BMW e Harley di impegnarsi e studiare strategie per correggere il piccolo difetto.
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kevin666, Stazzano (AL)vero e' che il saluto da soddisfazione ed e' una "cultura" che e' un peccato perdere.... sono vere le tesi espresse,sinceramente io cerco di rispondere sempre,ma ormai le moto sono davvero tante...sui passi serve una manina automatizzata per riuscire nel gesto! cosi' io coinvolgo la zavorrina come aiuto saluto....
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Marco Zeta, Pavia (PV)Vero, ormai il "saluto" tra noi popolo di motociclisti sta divenando ormai una cosa rara..e me ne dispiace..io che quando il mio papa salutava gli altri motociclisti gli chiedevo..papa ma li conosci tutti..??