Novità moto: tutto il meglio (anzi il peggio) dal CIMA, l'"EICMA cinese"
Noi in Cina non ci siamo stati, ma, a giudicare dalle foto, di cose interessanti al CIMA Motor (l'equivalente del nostro EICMA) ce n'erano tante. Sì perché diciamo la verità: quello che in Cina manca in fatto di originalità viene colmato con uno spiccato senso dell'eccesso e una flessibilità, a dir poco liquida, nei confronti degli stilemi dei vari brand. E allora capita di vedere una Woyang con sulla fiancata una bella scritta DOATI e una bella livrea verde Kawasaki. Chi preferisce un look più corsaiolo può cadere in tentazione vedendo la livrea racing, sempre Woyang, liberamente ispirata a quella BMW, con tanto di sponsor "Pridgesport".
Altri marchi invece puntano tutto sull'originalità, non lasciando che sobrietà e buon gusto limitino i loro orizzonti stilistici. Cerchi dagli innominabili diametri vestiti da pneumatici che implorano pietà e asfalti piatti come lavagne. Ma, scherzi a parte, in Cina si sono visti anche diversi concept e tanti mezzi elettrici. Come dire: c'è chi al futuro - magari anche maldestramente - ci pensa.
Non me ne voglia moto.it, ma a parer mio anche quella moto qui ci stava alla perfezione....
Nello stesso tempo pero' mi fa incazzare che le aziende definite occidentali si fanno produrre tutto in Cina ma mantengono comunque margini altissimi di guadagno sui prodotti che distribuiscono alla vendita e questo si chiama principio di avidita'.
Ho smesso di comprare da diverso tempo nelle normali distribuzioni e compro online dall'Asia ho verificato qualita' correttezza e prezzi bassissimi.
Se questi mettono mano alle moto non ci sara' da stupirsi di vedere una SBK al di sotto dei 10.000 euro compresa IVA.