Oggi scugnizzi, domani meccanici esperti
Napoli ha fatto 3: non nel senso dello scudetto calcistico, che pure i tifosi partenopei si augurano di vedere presto cucito sulle maglie dei loro beniamini, bensì perché nel capoluogo campano è stato inaugurato, dopo le sedi già attive di Sesto San Giovanni e Roma, appunto il terzo laboratorio Automotive, che consentirà ai ragazzi del Centro di Formazione Professionale Scuola del Fare "Giulia Civita Franceschi” di apprendere i segreti del mestiere di meccanico.
Con il supporto fondamentale di Yamaha Italia e come partner tecnico Beta Utensili che ha donato le attrezzature di alta qualità, il progetto, nato a livello nazionale nel 2019, risponde alla crescente esigenza del settore automotive di avere figure professionali altamente specializzate, formate sulle tecnologie che equipaggiano le moto e gli scooter di oggi.
In tre anni di percorso (che possono diventare quattro nel caso si voglia ottenere anche l'attestato professionale), accanto allo studio teorico nel laboratorio sarà possibile operare direttamente sui veicoli, grazie alle quattro postazioni a ponte, apprendendo le tecniche di riparazione e manutenzione meccanica.
"La struttura e lo spirito del progetto Yamaha Technical School - ha detto nel suo intervento di presentazione Andrea Colombi, Country Manager Yamaha Italia - si possono sintetizzare in quattro parole chiave: competenze, valori, impronta e gratitudine. Uno degli scopi del progetto è ovviamente quello di aiutare i ragazzi ad acquisire le competenze necessarie per affrontare nel migliore dei modi il mondo del lavoro; allo stesso tempo esse sono il collegamento tra chi esce dalla scuola e le aziende, come le concessionarie, che cercano continuamente ragazzi preparati ad affrontare le sfide di un prodotto sempre più tecnoclogicamente avanzato e di un servizio al cliente sempre più sofisticato. Per questo abbiamo trovato nei Salesiani il partner giusto, perché condividono i nostri valori e che, oltre alla formazione, sanno trasferire ai ragazzi il valore del lavoro, del rispetto di sé e della collettività .Infine la parola più importante è gratitudine, troppo spesso dimenticata, ma è l’essenza dei progetti ben riusciti, per questo è quella che va a tutte le persone che rendono possibile questo ambizioso progetto".
Tre anni intensi e coinvolgenti
L’attività in laboratorio coinvolge fortemente i ragazzi ed è il miglior modo per contrastare la dispersione scolastica: grazie ad un approccio individualizzato che tiene conto delle caratteristiche dei singoli, le attività di studio e formazione sono utilizzate per colmare i gap del singolo allievo e per rafforzare alcune specifiche competenze, che diventeranno elementi distintivi nella fase di approccio al mondo del lavoro.
"La partnership con Yamaha è un fiore all’occhiello della nostra offerta dei percorsi di formazione - sottolinea Pasquale Calemme, direttore della Scuola del Fare di Napoli -: i nostri ragazzi hanno a disposizione un laboratorio automotive all’avanguardia, che consente di lavorare su modelli di ultima generazione marchiati Yamaha e con attrezzature di alta qualità come quelle regalate da Beta. I migliori avranno la possibilità di costruirsi un futuro in officine di prim’ordine, ad iniziare dai dealer Yamaha direttamente coinvolti nel progetto".
"Con particolare piacere abbiamo contribuito alla creazione del nuovo laboratorio della Scuola del Fare - rivela Roberto Ciceri, Presidente e CEO Gruppo Beta -: le nostre forniture professionali permetteranno agli studenti di affinare le loro competenze e coltivare il loro talento in un contesto d’eccellenza come quello dei Salesiani e con i medesimi strumenti utilizzati dai meccanici specializzati nei box delle squadre Yamaha Factory Racing. Collaboriamo con il Centro Nazionale Opere Salesiane CNOS-FAP, da dieci anni e per noi è motivo di grande orgoglio partecipare attivamente alla crescita educativa e alla formazione di questi ragazzi".
Infine Don Fabio Bellino, direttore della casa salesiana di Napoli, a nome di tutta la rete di enti fondatori della Scuola del Fare ha ricordato come il solco tracciato da don Bosco sia sempre attuale nonostante il passare degli anni, grazie all'intuizione di un metodo educativo basato sull’innovazione e sul costruttivo rapporto con le aziende del territorio.