Rally
Pharaons 2005, 6.a tappa, Baharia - Cairo
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Pharaons 2005, 6.a tappa, Baharia - Cairo
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SESTA TAPPA: BAHARIA-CAIRO
PROVA SPECIALE: 309,75 Km
TRASFERIMENTO: 93,63 Km
TOTALE: 403,38 Km
LA TAPPA
Paesaggi spettacolari e relitti aerei cedono il passo a piste scorrevoli dall’orizzonte lontano. Si parte costeggiando verso Sud l’oasi di Baharia su una pista nerastra costeggiata da barcane di sabbia dorata molto pittoresca; si attraversa l’asfalto Baharia-Farafra e si percorrono plateau sabbiosi seguiti da discese tra rocce taglienti che ci conducono al CP1.
Si costeggia una grande falesia che gradatamente ci porta in alto in un labirinto di pinnacoli rocciosi intervallati da sabbia compatta; si sfiora il relitto abbandonato di un aereo per poi affiancarsi, nella risalita, alla grande duna Abu Mukharri in un paesaggio di guglie rocciose conficcate tra le dune; il percorso è intervallato da tratti di pista in parte vergini nei quali non mancano alcune grandi barcane sabbiose da attraversare.
Passato il CP2 il percorso segue una pista molto veloce per un lungo tratto durante il quale si scorge “l’albero solitario”, un’acacia isolata in una distesa decisamente inospitale, per poi articolarsi su tracce minori che si inerpicano tra le asperità rocciose del percorso di gara. Il finale si fa nuovamente scorrevole e rettilineo lungo le tracce di alcune vecchie miniere.
Il Cairo, 1 ottobre 2005
Trionfo della sportività
Casteu si ferma ad aiutare Coma e De Gavardo con la moto in panne e rinuncia ad una possibile vittoria. Marc Coma vince così il Pharaons 2005 davanti al cileno e al francese. Tra le auto la tappa va ad Ivanov ma la vittoria finale non sfugge quest’anno a Stephane Henrard.
IL CAIRO – E’ stato un finale d’altri tempi quello dell’ottavo Pharaons Rally, un epilogo di estrema sportività che ha fatto onore ad una gara che ha girato come un orologio. I fatti: al chilometro 112 Marc Coma si è fermato con la batteria in panne e David Casteu, che stava viaggiando con lui e De Gavardo, non ha esitato a fermarsi per attaccare un cavo alla sua batteria e farlo ripartire. Anche il cileno, al momento della ripartenza, si è trovato con la moto ammutolita e ancora una volta Casteu si è prodigato per aiutare l’avversario. Se avesse agito egoisticamente, il francesino della Provenza avrebbe molto probabilmente vinto il rally, ma David è evidentemente un pilota con dei valori forti.
Coma dal canto suo ha rischiato grosso poco dopo, quando ancora una volta la sua KTM ha sofferto lo stesso inconveniente: ha aspettato Sala che gli ha dato la sua batteria (Giò a sua volta ha aspettato Duran) e si è lanciato all’inseguimento dei due battistrada. Degli otto minuti di svantaggio che aveva all’assistenza Marc ne ha recuperati sette, correndo praticamente una manche di motocross di 150 chilometri. La tappa è stata così vinta da De Gavardo, arrivato sul traguardo tenendo la mano a Casteu, con due minuti esatti di vantaggio sullo stesso e 4’28’’ su Victor Rivera, un giovane privato che viaggia fianco a fianco con i piloti ufficiali. Quarto Coma a 4’49’’ e quinto Polli a 20’59’’. Marc Coma iscrive così per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro del Pharaons, andando a vincere su Carlo De Gavardo per 5’39’’. Terzo posto per Casteu a 6’54’’, mentre il quarto, Giò Sala, ha un ritardo superiore all’ora. Quinto posto finale per Victor Rivera, che ha preceduto Jordi Duran e il nostro Matteo Graziani, primo della classe 450. I migliori della pattuglia italiana, dopo Sala e Graziani, sono stati Oscar Polli, nono, Massimo Chinaglia, incredibilmente 15° in sella alla sua Gilera 600 del 1991, Massimo Mancusi, diciassettesimo ed Enzo Campione, diciottesimo.
Nessuno scossone nell’ultima tappa per le auto. Il belga Stephane Henard (Buggy Volkswagen), saldamente al comando della classifica, ha corso una tappa accorta terminando in seconda posizione alle spalle del russo Ivanov (Nissan Pathfinder) per 4’32’’. Terzo posto di tappa per l’ungherese Laszlo Palik (Nissan Pickup) a 5’18’’ seguito dal connazionale Sandor Kis (Nissan Pickup) a 9’31’’. Il quinta posizione di tappa il francese Serge Jordan che ha chiuso davanti alla Fornasari di Prisca Taruffi e Franco Picco, una soddisfazione per il team tutto italiano dopo un rally costellato di inconvenienti. Isabelle Patissier, ottava, ha preceduto Edi Orioli, mentre Ronan Chabot, tredicesimo assoluto, è il primo classificato della categoria T2 e con la vittoria si aggiudica anche la Coppa del Mondo di categoria.
La classifica finale del Pharaons ha dunque visto salire per primo sul podio alla Sfinge il belga Henrard, vero dominatore del rally con il vantaggio di 1h13’51’’ su Palik. Terzo gradino del podio per Ivanov a 1h30’47’’. Serge Jordan ha concluso quarto davanti a Edi Orioli.
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