Sicurezza in moto: per la polizia canadese ne salva più la penna che l'autovelox
Ci sono nuove soluzioni a problemi antichi, in questo la tecnologia ci aiuta ogni giorno di più. Ma ci sono problemi che possono essere risolti solo "alla vecchia maniera". Che fare allora? Una strada sembra quella di cambiare il modo di comunicare il problema. Due esempi: i furti di moto e gli incidenti dovuti alla poca attenzione. In entrambi i casi ci sono valide risposte tecnologiche: antifurti avveniristici e sensori che ci avvisano di tutto quello che ci circonda, ma ancora il fattore umano rimane preponderante.
Gli organi di Polizia di tutto il mondo impegnati su questi fronti per chiedere l'aiuto dei cittadini hanno scelto nuovi modi di comunicare.
E' il caso, per esempio, della Polizia di Londra, che per chiedere ai cittadini della capitale di proteggere meglio i propri mezzi a due ruote ha commissionato un cartone animato. Utile azione per comunicare come il furto di uno scooter chiuso con un lucchetto da pochi euro genera poi una scia di crimini (scippi, rapine, furti, etc...).
Dall'altra parte dell'Atlantico, la Polizia canadese ha realizzato un video in cui dimostra come basti un punto cieco grande come una biro per non rendersi conto dell'arrivo di una moto. Ovviamente il problema non è la prospettiva, ma quanto poco spazio visivo basti per non vedere un veicolo a due ruote.
La morale? Prendetevi cura della vostra moto, usate dispositivi di sicurezza efficaci. Quando siete al volante guardate con attenzione e tenete presente che non esistono solo le auto; sono consigli così ovvi che sembra impossibile che ci siano persone che non li mettono in pratica: eppure è così. A noi è piaciuto molto che la Polizia stia cercando sempre nuovi modi di comunicare con i cittadini, modi diversi dai soliti video terrorizzanti.
-
Fabio Ricci1, Gambassi Terme (FI)Andrebbe spiegato alla Polizia britannica e canadese che da noi gli autovelox servono quasi solo per far cassa e non per la sicurezza ,ergo "fanno comodo"