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Red Bull Romaniacs. Manuel Lettenbichler, KTM, terna secca

- L’ufficiale KTM batte Wade Young e Mario Roman. Sonny Goggia 11°, Michele “Abestone” Bosi 16°. A Fahringer, Kuncevich, Fifer e Akhmanaev i trofei Silver, Bronze, Iron e Atom. Le sfide di Tarres, Hirscher, Sandra Gomez
Red Bull Romaniacs. Manuel Lettenbichler, KTM, terna secca

Sibiu, Romania, 31 Luglio 2021. Manuel Lettenbichler, Germania, KTM, Wade Young, Sud Africa, Sherco, Mario Roman, Spagna, Sherco. È il podio della diciottesima edizione, la prima nel contesto dal nuovo Campionato del Mondo! È Red Bull Romaniacs 2021, ed è la quarta prova del Mondiale Hard Enduro.

Secondo loro non c’è Gara di Enduro più difficile, dura, spietata di questa. La chiamano la “Follia Verticale” e attira ogni anno centinaia di appassionati. Per la maggior parte di loro l’obiettivo-sogno è quello di avere nome e foto scolpiti in quel libro d’oro che è il “Red Bull Romaniacs Finishers”. Non è detto che sia la prova più difficile, ogni anno le condizioni e la “concorrenza” cambiano, ma è senza dubbio una delle più spettacolari ed estrose.

Si sviluppa su cinque giorni di gara e per questo è definita “Hard Enduro Rally”. È una delle “classiche” della Storia. Come l’Erzberg Rodeo o, dall’anno prossimo, come l’italiana Abestone, che è già una "classica originale". Nel Mondiale Hard Enduro c’è assoluta libertà di interpretazione della Formula, ma tre cose sono importanti: la durezza senza compromessi, la possibilità che professionisti e amatori si confrontino insieme sul terreno di eventi fuori dal comune, e che il pubblico goda di un evento da conservare nella memoria.

Già partecipare, quindi, è un buon motivo per esserci, che si corra o che si vada da spettatori. Adesso è “classica” e Mondiale, quindi va da sé che, salvo eccezioni obbligate, tutti i migliori, gli specialisti, siano presenti a tutti gli eventi del calendario.

Un giorno di Time Trials Qualifications, giusto per prendere le misure con la portata dell’impegno, e quattro Enduro Offroad Days, questo è lo schema dichiarato. In realtà è un inferno profondo 5 giorni, 150 chilometri di torture indicibili per ogni giorno che il diavolo manda in terra. Non si parla di velocità o di medie, si dice di sopravvivenza, di essere riusciti a mandare il cuore oltre l’ostacolo, di aver avuto la forza di concludere una, due, tre giornate, di esultare se si arriva a concedersi l’ultimo striscione d’arrivo.

Una settimana d’inferno. Il primo giorno è di Wade Young, Sherco, che mette in fila Graham Jarvis e Alfredo Gomez, entrambi in sella ad una Husqvarna. Il ritmo è ancora “circospetto”, sono solo 18 chilometri, già “in tema” comunque, e servono solo per stabilire l’ordine di partenza del primo dei 4 giorni d’inferno fuoristrada. Il vincitore delle ultime due edizioni, Manuel Lettembichler, cade e lascia passare. Il vincitore di Liqui Moly Abestone, Billy Bolt, è solo decimo, troppi errori, e così Mario Roman, Sherco, e Jonny Walker, Beta, alle sue spalle. Meglio l’eterno Tadeuzs Blazusiak, GASGAS, quinto. Emergono il bulgaro Teodor Kabakchief e il canadese Trystan Hart.

Il secondo giorno è un piccolo capolavoro di Graham Jarvis, Rockstar Energy Husqvarna Factory Racing. Nebbia al mattino e terreno pesantissimo per le grandi piogge notturne sono il terreno ideale per l’inglese, che vince la tappa e passa al comando della generale. Jarvis ha vinto 6 Romaniacs, e la settima sembra perfettamente alla sua portata. Kabakchief e Gomez riescono inizialmente a stare in scia all’inglese, poi risalgono Lettenbichler e Young che concludono la tappa alle spalle del nuovo leader. I distacchi tra i primi e “papabili” sono ancora irrilevanti.

Naturalmente non è finita. Off Road Day 2 e prima frazione della Marathon. È una delle novità dell’edizione 2021. Due tappe unite da una notte in tenda, senza possibilità di assistenza esterna. Non bastava la tradizionale durezza… e invece i concorrenti finiranno per gradire. Di giorno fa caldissimo, il cielo è ormai stellato, l’area magnifica e la sera fa fresco. La chiave di volta della Red Bull Romaniacs numero 18 è il clamoroso ritiro di Graham Jarvis.

L’inglese ufficiale Husqvarna, sei volte Campione della “Classica” rumena e leader alla partenza è imprime un ritmo elevatissimo a questa edizione. In testa all’inizio della giornata, Jarvis è raggiunto da Lettenbichler. I due procedono insieme, alzano l’andatura e distanziano gli inseguitori, senza tuttavia riuscire staccarsi uno dall’altro. Nel finale il colpo di scena, Jarvis deve ritirarsi per una dolorosa distorsione del ginocchio. Lettenbichler rileva la vittoria di tappa e la leadership.

Il lungo duello ha “sgranato” il “gruppo”, “Mani” vince davanti a Roman e Bolt, bella rimonta, e si installa confortevolmente al comando della Corsa. Young e Roman sono a oltre 20 minuti nella generale. Durante la notte al “bivacco” arriva la notizia della conferma della Red Bull Tennessee KO, Prova statunitense del Mondiale successiva alla Red Bull Romaniacs.

Offroad Day 3. I giochi si delineano chiaramente in favore di Lettenbichler, che si concede una tappa di controllo. Young e Bolt battono il tempo, Roman prova a seguirli ma con difficoltà e cede terreno fino a sparire dal vertice della tappa. Vince Young davanti a Bolt, terzo è il sorprendente Teodor Kabakchiev, e il bulgaro entra nel grande giro con il miglior risultato della carriera. Classifica immutata, anche nei distacchi che restano sostanziali e incolmabili.

Gusterita Finish Line. L’ultimo giorno resta difficile, ma ormai non c’è da aspettarsi particolari sconvolgimenti. Lettenbichler è in una botte di ferro con oltre 20 minuti di vantaggio, e a Young basta mantenere il ritmo.

Alle spalle del duo di testa si sviluppa una interessante battaglia per il terzo gradino del podio. Il protagonista di questo scorcio finale di gara è Mario Roman, che produce una grande prestazione. Non gli basta per avvicinare Lettenbichler, che vince anche l’ultima tappa, per la terza volta consecutiva è Campione Red Bull Romaniacs e passa al comando anche del Mondiale.

Roman finisce al terzo posto, alle spalle dell’ottimo Young e davanti a Bolt, cui finiscono per essere determinanti i troppi errori della prima giornata di gara, a Walker, grande regolarità di rendimento, e all’eterno Blazusiak. Settimo assoluto e miglior rookie è il canadese Hurt, primo degli italiani Sonny Goggia, GASGAS, undicesimo ma per tre quarti di gara nella top ten.

Tre sfide extra hanno animato la “RBR” 2021. Onore al merito, Sandra Gomez Cantero, la sorella di Alfredo, è riuscita di essere uno dei Gold Finisher, 29ma con una GASGAS 300 due tempi. E così Pol Tarres, il funambolico motociclista-cineasta che è riuscito a concludere un impegno fuori dal comune portando al traguardo, in 18ma posizione nella classifica Bronze, la bicilindrica Yamaha Ténéré 700, 200 chili di gran moto per noi comuni mortali ma non certo la scelta vincente per questo genere di gare.

Meno fortunato, invece, il debutto fuoristradistico di Marcel Hirscher, il fuoriclasse austriaco dello sci otto volte vincitore di una Coppa del Mondo che, pur allenato dal connazionale “Dakariano” Matthias Walkner, ha dovuto dare forfait per un incidente con conseguente frattura di un perone.

Grande gara, infine, anche per Michele Bosi, 16° assoluto, che torna alle competizioni internazionali dopo il successo della sua Gara, Liqui Moly Abestone. Il toscano arriva alla Red Bull Romaniacs un po’ corto di preparazione, ma allunga decisamente sul piano della popolarità. Piovono complimenti e tutti vogliono sapere come sarà la gara dell’Abetone e della Val di Luce nel 2022. Per quello bisogna aver pazienza.

Michele Bosi. “Si datemi un poco di tempo. Volevo tornare a correre le gare che mi piacciono, e questa è stata particolarmente dura. Avevo ancora la testa impegnata dai “postumi” di Liqui Moly Abestone. Penso continuamente a come è andata e come potrà essere migliorata l’anno prossimo. Il Romaniacs di quest’anno è stata per me una gara diversa dalla altre. Forse mi mancava un po’ di allenamento e anche la testa non viaggia ancora perfettamente, è un po’ “distratta” dal pensiero all’evoluzione di Abestone. Comunque credo di essermela cavata abbastanza bene, e forse riesco anche a prendere un punto di Mondiale. Il 15° infatti, l’austriaco Dieter Rudolf, correva senza licenza internazionale. Ma non è questo che conta, io sono comunque contento. Anzi, direi che sono più soddisfatto del 16° nell’anno di Abestone che del nono posto dello scorso anno. Il livello quest’anno era un po’ più alto, e probabilmente avrei potuto finire attorno alla decima-dodicesima posizione, ma quest’anno il successo e la soddisfazione sono doppi. Sono riuscito a organizzare una bella manifestazione e a portare a termine onorevolmente una grande Gara.”

 

© Immagini Red Bull Content Pool – Future7Media - HEWC – KTM – Husqvarna – GASGAS – Abestone IHE - Adrian-Crapciu – Red Bull Romaniacs

Red Bull Romaniacs 2021 – Classifica Finale Assoluta

1. Manuel Lettenbichler (KTM) 19:40:46
2. Wade Young (Sherco) 20:08:14
3. Mario Roman (Sherco) 20:13:46
4. Billy Bolt (Husqvarna) 20:19:00
5. Jonny Walker (Beta) 20:30:55
6. Taddy Blazusiak (GASGAS) 20:46:04
7. Trystan Hart (KTM) 20:58:03
8. Teodor Kabakchiev (Husqvarna) 21:12:08

9. Michael Walkner (GASGAS) 21:14:46
10. Dominik Olszowy (KTM) 22:14:24
 

FIM Hard Enduro World Championship Classifica Provvisoria

Manuel Lettenbichler (KTM) 37pts
2. Billy Bolt (Husqvarna) 33pts
3. Wade Young (Sherco) 25pts
4. Mario Roman (Sherco) 24pts
5. Jonny Walker (Beta) 24pts
6. Taddy Blazusiak (GASGAS) 20pts
7. Graham Jarvis (Husqvarna) 15pts
8. Michael Walkner (GASGAS) 14pts
9. Alfredo Gomez (Husqvarna) 13pts
10. Teodor Kabakchiev (Husqvarna) 11pts

Il Calendario del Campionato del Mondo Hard Enduro

Round 1: Extreme XL Lagares – Portugal, May 7/8/9
Round 2: Red Bull Erzbergrodeo – Austria, June 3/4/5/6
Round 3: Abestone Hard Enduro – Italy, July 9/10/11

Round 4: Red Bull Romaniacs – Romania, July 27/28/29/30/31
Round 5: Red Bull TKO – USA, August 13/14/15
Round 6: HERO Challenge – Poland, September 11/12
Round 7: Hixpania Hard Enduro – Spain, October 1/2/3
Round 8: GetzenRodeo – Germany, October 29/30

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