Rondine Elettra: offroad full electric
Il problema, nell'avvicinarsi ad una moto elettrica, è che si pensa subito «Ecco il futuro della mobilità». Errore, grave errore: bisogna invece ragionare al presente, perché fino a quando utilizzeremo le categorie del futuro prossimo, la moto elettrica resterà confinata nel terreno del possibile e del potenziale, sempre un passo più in là, purtroppo, rispetto all’oggi. Basta, allora, rincorrere il domani che verrà: le moto elettriche (allo stesso modo delle auto, Smart e Renault docent) esistono, si possono provare e, volendo, anche usare ogni giorno. Magari esercitando un mestiere riconducibile a qualche ambito istituzionale, ecco il sogno diventare concreto.
Mentre aspettiamo ancora dalle grandi Case segnali in tal senso, sono le realtà più piccole ad offrire importanti upgrade al settore elettrico. La circostanza non deve stupire, visto che nel mondo del motociclismo ci sono realtà artigianali capaci di far invidia alle factory più blasonate: costruttori indipendenti, professionisti ed appassionati veri, che senza budget faraonici riescono a realizzare modelli innovativi, dalle eccellenti performance e dal design curato, che poco o niente hanno da invidiare ai modelli con tradizionali propulsori termici.
Rondine Motor: dalle ipersportive all'elettrica
Gli appassionati certo conoscono il marchio Rondine Motor, realtà romana da anni attiva nella progettazione e costruzione di motocicli tecnologici e raffinati. Un'attività che si è evoluta negli anni, approdando nella sua più recente espressione al mondo della mobilità alternativa. Una vera folgorazione (perdonerete la facile battuta) ha portato Filippo e Marco Nuccitelli, fratelli nella vita e soci nel lavoro, ad accantonare il pur validissimo ed intrigante progetto della sportiva RRV1 con motore Ducati per esplorare l’ambito della propulsione elettrica. Una sfida affrontata con lo stile proprio di Rondine Motor: facendo tutto in proprio, ad iniziare dal motore. Un progetto ambizioso, visto che si tratta di una piattaforma modulare sia nel telaio che nel powertrain, sul quale sviluppare una gamma di modelli full electric, diversi per campo d’impiego ma sempre legati da una comune matrice tecnologica.
In attesa di essere conosciuta ed apprezzata in patria, Elettra è diventata ambasciatrice del Made in Italy: l’hanno ammirata i cittadini di Helsinki (la città finlandese è per tutto il 2012 “capitale mondiale del design”) all’interno della mostra “EcoSoluzioni - Design del Quotidiano”, insieme ad altre prestigiose opere della Collezione Farnesina Design.
Elettra, dotata di telaio in tubi d’acciaio con trave centrale e struttura reticolare bullonata che funge da collegamento alle piastre d’alluminio supportanti il motore elettrico, è mossa da un propulsore brushless a magneti permanenti, ideato e sviluppato all’interno di Rondine Motor. Un motore potente e con dimensioni e pesi contenuti, pensato per poter crescere in scala modulare ed essere dotato sulle versioni più spinte di raffreddamento a liquido. Quasi superfluo specificare che il pacco batterie è formato da elementi agli ioni di litio, che garantiscono la massima efficienza e rapidità nella ricarica.
Offroad. Elettrico perché serve
Il progetto Elettra nasce, ancor prima che per i privati, per i tanti che della moto fanno un utilizzo professionale: enti pubblici come la Polizia Municipale, che hanno bisogno di mobilità non inquinante dov’è necessario il rispetto dell’ambiente; e per chi ha esigenze ancor più particolari (pensiamo al Corpo Forestale), ecco la versione da off road, capace di disimpegnarsi con invidiabile agilità anche sui percorsi sterrati. E’ questa la più recente novità di Rondine Motor: allestita su una base “commerciale” (la struttura di ciclistica e telaio è quella di un normale 125 da enduro, cui è stato tolto il motore per alloggiare il pacco batterie), la Elettra a ruote tassellate è dotata di selettore al manubrio che consente di scegliere, anche in movimento, la modalità di fruizione della potenza del motore. Alla più tranquilla selezione City, in cui la velocità massima è limitata a 65 km/h si può preferire la più grintosa Sport (che tocca i 100 km/h), soluzione gradita quando si necessita di uno sprint maggiore, come nel caso dei sorpassi. Ovviamente, viaggiando sempre in Sport l’autonomia scende, ma resta comunque compresa nella fascia dei 70 km che rappresentano la soglia di garanzia per non penalizzare gli spostamenti quotidiani a medio raggio.
Il contatto dinamico con la Elettra da enduro si è purtroppo limitata alla verifica delle doti di accelerazione e spunto (che da sempre vede i modelli elettrici primeggiare rispetto agli analoghi con motore termico), in un contesto poco adatto a produrre immagini dinamiche degne di tal nome, comunque sufficiente a capire che una volta comprese le poche diversità tra una moto con motore a scoppio ed una mossa da energia elettrica - l’assenza del cambio, del freno motore e del sound allo scarico, sostituito da un sibilo crescente con il salire della velocità - problemi alla guida non ce ne sono. Eguale maneggevolezza, identico peso, stesso piacere (anzi, forse in questo la moto elettrica guadagna qualche punto...)
Se guidate già una moto, usarne una elettrica sarà una piacevole scoperta. In attesa di avviare la produzione, Rondine Motor completa l’offerta con la bicicletta a pedalata assistita, offerta a meno di mille euro.
Per contatti ed info: www.rondinemotor.com - [email protected]
Ducatista...
Partendo dal presupposto che rispetto la tua opinione pur non condividendola, personalmente ho un'altra visione del possibile sviluppo all'elettrico.
Un breve cenno alle bufale......ricordate le auto ad idrogeno che spacciavano come il futuro? Grandi case e grandi investimenti e dove sono finite? Del resto io con un serbatorio di idrogeno sotto le chiappe non ci viaggerei mai.
Comunque.....senza tante chiacchere, premesso che il moto perpetuo non esiste ed è inapplicabile quindi come concetto anche all'elettrico, inteso come continua autoricarica, si può comunque affermare che con le adeguate tecnologie ci si può avvicinare molto. Ciò significherebbe lunga autonomia, ricarica 1 volta al mese ed in pratica inquinamento a livelli bassi e sicuramente nel tempo ecocompatibili.
Trovo che tutti noi commettiamo un'errore di base nelle personali considerazioni dell'elettrico, pur avendo ragione. Mi spiego...oggi facciamo queste considerazioni in base alle odierne tecnologie che evidenziano carenze nella sostenibilità dei mezzi elettrici. Ma dobbiamo essere lungimiranti e pensare che, ad esempio, vi sono alle studio, accumulatori rivoluzionari, biochimici in grado di produrre da soli energia e questo risolverebbe ogni problema di ricarica. Se pensiamo all'aggiunta di un tetto fatto di pannelli fotovoltaici assieme all'attuale tecnologica di recupero energie cinetiche ecco che in questa visione delle cose, ciò che ho affermato sopra è un possibile e percorribile futuro.
Ed è proprio nel discorso batterie, amico Ducatista che ci troviamo daccordo. :-)
- Rete elettrica. In questo momento la rete elettrica fatica a reggere i carichi attuali dovuti alle case ed alle industrie. Non parlo delle centrali, di cui parlerò in seguito, ma della rete di distrubuzione. Un veicolo come un'auto richiede una potenza enorme per muoversi anche a piccola velocità. Un mezzo a quattro ruote a 50Km/h utilizza almeno 10CV, i quali sono ben 7.35KW istantanei. Considerate di utilizzare l'auto per 30 minuti al giorno, questo significa prelevare dalla rete (per caricare le batterie) quasi 4KW/h. Sono molti. Se moltiplicate tale cifra per i proprietari di auto, vuol dire quasi raddoppiare il consumo elettrico nazionale.
- Inquinamento. Le auto elettriche non inquinano meno. La fisica vuole che l'energia che esse utilizzano sia prodotta altrove. In mancanza, attuale, di fonti di energia pulita... questa sarebbe creata con centrali termo-elettriche o nucleare. Le aggravanti sarebbero costituite dalla perdita di energia dovuto al trasporto (linee elettriche) ed al fatto che l'auto sarebbe pienissima (per avere capacità) di batterie altamente inquinanti. L'unico vantaggio sarebbe quello di non inquinare le città, in quanto le sostanze inquinanti sarebbero prodotte tutte in un unico luogo (la centrale). Pensate se ogni auto cambiasse ogni anno 1-2 batterie. Sarebbe incredibile pensare a quanti minerali bisognerebbe estrarre e quanti in seguito andrebbe riciclati (con utilizzo di energia, poiché il riciclo non è gratuito).
- Capacità di generazione. Attualmente il paese fatica a creare abbastanza energia elettrica. E' chiaro che crearne il doppio per far andare anche le auto elettriche, raddoppierebbe il problema. In mancanza di fonti alternative rimangono solo le centrali termo-elettriche (siamo da capo con il petrolio) oppure quelle nucleari... ma tante !
- Autonomia del mezzo. Questo è importante. Un veicolo che procede a 50Km/h, come detto prima, utilizza almeno 7.35KW di potenza. Questo vuol dire che per stare in giro 1 ora a tale ridotta velocità utilizza 7.35KW/h. Una batteria da 12V (sono consapevole che le auto elettriche usino tensioni maggiori, ma in termini di spazio occupato il discorso torna) con 10Ah pesa tanto ed eroga appena 0.12KWh. Servono almeno 61 batterie come quella per fare quel tratto di strada. Questo senza aver acceso il riscaldamento d'inverno. Il motore elettrico scalda poco, quindi servirà una resistenza da almeno 1KW per scaldare gli occupanti. In seguito c'è l'autoradio (0.2KW) e pensa quando si accenderà il climatizzatore (circa 2-3KW). L'auto oggi non è solo un mezzo che procede in avanti e tutte queste cose vanno azionate con lo stesso pacco di batterie che muove tutto il resto. Rimango comunque perplesso davanti al quantitativo di batterie che andrebbe smaltito ogni anno. Certo... ci risparmieremmo l'olio motore... ma rimango comunque perplesso.
- Costo. Attualmente girare con l'energia elettrica costa meno perchè NON è tassata come i carburanti. L'energia elettrica costa come andare a benzina nella realtà dei fatti. Il petrolio (anche se meno raffinato) viene bruciato in un'enorme struttura con un'efficienza INFERIORE al motore a scoppio e poi la corrente viene trasportata attraverso una rete con una grossa perdita ed un grosso costo di manutenzione. Il risultato è che NON costerebbe meno andare in giro a corrente.
- Le leggende. Una leggenda vuole l'auto elettrica con generatore a bordo a base di idrogeno. Prima che qualcuno la tiri fuori, questo elemento non esiste in natura. Può essere facilmente ricavato dal petrolio (da capo) oppure dall'acqua per elettrolisi utilizzando un'energia superiore a quella chimica che si otterrà (fisica di base).
Il giorno in cui scopriremo come generare corrente elettrica senza inquinare e come immagazzinarla in modo più razionale/abbondante rispetto alle batterie oggi esistenti... tutti i miei discorsi andranno in buona parte a farsi benedire. Fino a quel giorno, che potrebbe anche non arrivare mai, temo che siano validi e che l'elettrico rappresenti solo una soluzione eccentrica ad un problema colossale.
Le alternative chiaramente non sono il vento (che funziona, ma è poco costante e diffuso), i biocarburanti (tutto ciò che briciamo non ce lo mangiamo e questo in passato ha creato grossi problemi... per chi segue il mercato) e nemmeno il sole (questo sarebbe un capitolo lungo per essere trattato in questa sede).
Speriamo di trovarne altre... lo spero tanto e ci voglio credere !
Attualmente la miglior fonte alternativa è... CONSUMARE MENO !