San Marino e targhe straniere: a rischio il GP di Misano
Attività sulla riviera romagnola in pericolo a causa della norma contenuta nel decreto sicurezza pensata per limitare le furberie di chi circola con targhe straniere in Italia. Nello specifico, l’articolo 93 del CdS è stato modificato dal Decreto Legge 113/2018, introducendo il divieto per i residenti in Italia da più di 60 giorni di guidare veicoli con targa estera, con sanzioni molto consistenti: da 712 a 2.848 euro.
A rischio i frontalieri, salta la MotoGP?
Il problema, nello specifico del GP di San Marino e della Riviera di Rimini, sta nell’elevata quantità di frontalieri - italiani residenti in Riviera che lavorano per attività sammarinesi - che si occupano di consegne e di attività lavorative, e guidano quindi veicoli targati San Marino.
Già nei giorni scorsi, diversi episodi hanno fatto alzare le antenne ai residenti: una signora riminese è stata multata perché trovata alla guida dell’auto del marito (sammarinese) e la vettura confiscata. Stesso iter per un paio di pullman appartenenti ad attività sammarinesi bloccati, passeggeri a bordo, sul territorio della Riviera.
La normativa
L’idea che sta alla base della norma è evidentemente andare a scovare i furbi che eludono bollo, multe e assicurazioni nascondendosi dietro targhe straniere - non solo quelle dell’Est Europa, che hanno recentemente invaso le strade italiane, ma anche quelle “RSM”, dove da sempre si è chiuso un occhio nei confronti di irregolarità verso stati terzi.
Il problema è che questa normativa, che naturalmente penalizza anche tutti i cittadini onesti nelle zone di confine, rischia di paralizzare proprio nel periodo più caldo le attività della Riviera romagnola. Con potenziali - pesantissime - ripercussioni anche sul GP che si corre a settembre a Misano, da sempre uno dei meglio organizzati e gestiti grazie all’efficienza della ricettività romagnola.
Tutti gli occhi sono quindi puntati verso Roma, dove un emendamento specifico è stato promesso e a quanto pare confermato dall’esecutivo.
"Non è infatti prevista sanzione per il veicolo con targa estera concesso in locazione o comodato in virtù di un rapporto di lavoro (che deve essere attestato da documento custodito a bordo), ma solo con imprese costituite nello spazio economico europeo"