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Special Confederate B120 Wraith

- Arriva dagli States una scultura d'acciaio a 2 ruote. La moto più esclusiva ha numeri da capogiro (2.000 cc, 18 Kgm per 176 Kg) e un prezzo da star di Hollywood


Confederate B120 Wraith
Il nome è semi sconosciuto in Italia, ma l'americana Confederate è una vera malattia per le star hollywoodiane appassionate di motociclette.
E, dopo averla studiata attentamente, è difficile dare loro torto. Anzi, il primo pensiero che viene è un altro: B120 Wraith è bella come la più futuristica delle concept, possibile che il suo scultoreo motore sia davvero funzionante, e che fine ha fatto la forcella?
Per non parlare dello splendido telaio in fibra di carbonio e alluminio, o del sellino appeso nel vuoto. Ma andiamo con ordine e vediamo di capire cosa nasconde la Confederate.

Confederate. Della moto resta lo scheletro

Confederate nasce nel 1991 in Louisiana grazie al genio di Matt Chambers. L'obiettivo è quello di riportare la moto alle sue origini, quando era uno scheletro nudo ed essenziale privo di inutili ammennicoli, con un sellino piccolo e ben imbottito. Un inno all'individualismo, potremmo definirlo oggi.
Dopo il disastro provocato dall'uragano Katrina nel 2005, la Confederate si trasferisce in Alabama dove prosegue la produzione di motociclette pazzesche, costruite con materiali innovativi e forti di prestazioni più vicine al genere supersport che non a quello custom.

Dal 2007 Ouroboros distribuisce il marchio americano in Italia. Ci siamo fiondati quindi da Doctor Bike, a Milano, per vedere da vicino la prima B120 Wraith arrivata nel Bel Paese. La curiosità era a mille e il titolare dello storico negozio milanese, Gianluca Milani, ci ha accompagnati alla scoperta di una motocicletta incredibile.
In cui design e funzione si fondono in un elemento unico fino a privare di significato la distinzione etimologica.

2000 centimetri cubici per 176 chili a secco
Pazza è la ciclistica e pazzo è il motore. La belva americana è spinta da un poderoso bicilindrico di 1.966,44 cc, a V con 2 valvole per cilindro e raffreddamento ad aria (è presente anche un piccolo radiatore per l'olio).
Il cambio è a 5 marce e la trasmissione finale è a catena.
Sviluppa solo 125 cavalli, ma non fermatevi a questo dato. La cosa spaventosa sono i 18 Kgm di coppia che scaraventano in avanti i 176 Kg della B120 ad ogni manata sul gas. Roba da maneggiare con cautela, che richiede un solido telaio per essere tenuta sotto controllo.

Profusione di carbonio e alluminio
La forcella anteriore è a parallelogramma con ammortizzatore centrale. I due grandi bracci laterali in carbonio sono uno degli elementi caratterizzanti l'estetica della Confederate. La sezione laterale è invece determinata in larghezza quasi esclusivamente dalle teste dei grandi cilindri.
Il telaio è infatti così stretto - si tratta in pratica di un trave tubolare in fibra di carbonio con funzione di serbatoio dell'olio motore -  da non poter essere cinto tra le ginocchia. Un vero scheletro a cui si ancora il motore, nel pieno rispetto della filosofia dell'azienda USA.

I cerchi in magnesio calzano pneumatici sportivi, rispettivamente 120/70-17 e 180/55-17 davanti e dietro, e ospitano un impianto frenante da sportiva di razza con 2 dischi da 320 mm di diametro all'avantreno e un singolo disco da 220 mm al retrotreno.
Il forcellone posteriore è un monobraccio in alluminio, mentre sotto il motore trova posto il serbatoio della benzina in alluminio (da 13,2 litri) e lo scarico realizzato dall'italiana Q-D che ha permesso di ottenere l'omologazione nel nostro Paese.

E la carrozzeria? Semplice, non esiste. La meccanica è l'unico elemento chiamato a definire la personalità della B120 Wraith. Al pilota sono riservati il piccolo sellino monoposto - la sua fattura in alluminio e vera pelle è a dir poco certosina - e le luci Xenon HID frontali.

Abbiamo lasciato in fondo il commento al prezzo della Confederate (90.000 Euro). Ma il mondo delle fuoriserie a quattro ruote ci insegna che questo è l'ultimo dato che legge chi cerca beni così esclusivi.

Andrea Perfetti

 

  • gilerino
    gilerino, empoli (FI)

  • username__187288
    username__187288, misterbianco (CT)

    UNA DRAGSTER

    secondo il mio modesto parere nn e' una moto per pieghe da paura....
    ma e una moto drag costruita si per stupire ma anche per accelerazioni da staccare le sopracciglia..
    l'ultima foto rappresentata in salotto ci sta sicuramente a pennello
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