Statale del Sempione: il semaforo, e le multe, della discordia
Capita che un bel giorno a quasi cinquant'anni scopri di essere un motociclista imprudente e pericoloso.
Questo è quello che è successo a Marco L. che una mattina d’estate si è visto consegnare dal postino la classica busta verde foriera di cattive notizie. Il Corpo della Polizia Municipale di Parabiago, lo multava per aver violato l’art. 146/3 del Codice della Strada riferimento art. 41 comma 11 ovvero testualmente “Superava la linea d’arresto all’intersezione semaforizzata e proseguiva la marcia nonostante la lanterna proiettasse luce rossa nel senso di marcia”.
La sanzione per chi passa con il rosso è giustamente pesante sia in termini economici che in termini di punti patente, ben sei punti in meno e se sei recidivo, alla seconda multa in due anni, scatta la sospensione della patente fino a tre mesi.
Marco L. esperto motociclista rimane stupito, verifica la data e capisce che non si tratta di uno scambio di targa , quella domenica stava proprio tornando da una gita in moto sul Lago Maggiore con la moglie e aveva percorso la S.S.33 del Sempione. Prova a cercare un riferimento online per visionare le immagini ma Il Comune di Parabiago non ha approntato questa possibilità. Pieno di dubbi e preoccupato per quello che implica la sua violazione , anche in termini di fiducia sulla propria condotta di motociclista, decide comunque di pagare i 130,52 euro usufruendo della misura ridotta e del bollettino allegato al verbale.
Quando si reca al comando della Polizia Locale di Parabiago per comunicare la propria patente - per l’applicazione della decurtazione dei punti - trova la coda di sanzionati per lo stesso semaforo. Solo allora chiede di poter visionare la documentazione fotografica e scopre anche lui di essere passato col verde, ma sotto la lampada rossa...
Vi spieghiamo cosa è successo. All’altezza di via Mameli sulla Statale del Sempione, c’è un semaforo intelligente a doppia lampada e doppia corsia che dovrebbe disciplinare la marcia in direzione Rho/Milano e la svolta a sinistra. La svolta a sinistra non è in prossimità del semaforo ma circa 30 metri oltre. La lampada dedicata a ciò è sempre costantemente rossa.
Solo se un veicolo si ferma sulla corsia “di attesa” di sinistra facendo scattare il sensore, al ciclo semaforico successivo, con il verde di entrambe le lampade, il semaforo di senso opposto bloccherà il flusso e permetterà di percorrere i successivi 30 metri senza veicoli provenienti in senso contrario. Una sorta di senso unico alternato per chi gira in via Manara .
Da circa tre mesi qualsiasi veicolo dovesse procedere la marcia con luce verde, ma impegnando la corsia dedicata all’attesa per la svolta (ovvero quella con la lampada rossa) viene “fotorilevato” e sanzionato.
Non è difficile immaginare come i motociclisti, abituati a sfilare le auto in ripresa dal semaforo rosso diventino le principali vittime di questo impianto intelligente. Il comportamento molto comune dell’occupazione di corsia o del sorpasso a una intersezione non è corretto, ma sono eventuali violazioni che dovrebbero essere accertate e sanzionate in modo distinto dal “passaggio col rosso” e la valanga di multe (e relativa ecatombe di patenti) a questo semaforo pur in presenza dei cartelli che segnalano la rilevazione delle infrazioni semaforiche, dovrebbero destare l’attenzione dell’amministrazione comunale come segnale di un’anomalia evidente.
I primi verbali stanno arrivando e nonostante il periodo ancora estivo sono numerose le richieste di “accesso agli atti” fatte dai cittadini in Comune per ottenere le immagini di quella specifica infrazione. Molto disagevole in ogni caso per chi ha transitato anche solo casualmente per il quel chilometro di statale in Parabiago recarsi nell’Ufficio Relazioni con il Pubblico per ottenere la documentazione necessaria ad un ricorso, ma questa pare essere l’unica possibilità concessa finora.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione (27 Aprile 2016 n.8412) ha stabilito il principio che la svolta da corsia con semaforo rosso in direzione diritto e verde per la corsia di svolta è sanzionabile non rilevando la valorizzazione della reale intenzione del conducente.
Questo in ragione di un principio di ordinata canalizzazione dei flussi di traffico, per evitare eventuali interferenze, oltre che per preservare “un’agevole rilevazione dell'illecito da parte dell'accertatore o dall'apparecchiatura deputata alla segnalazione di possibili infrazioni”.
In questo caso opposto, però, dalle foto si rileva che entrambe le corsie di canalizzazione dopo la linea di arresto semaforica si ricongiungono immediatamente in un’unica corsia a dispetto di quella dedicata alla svolta che si arresta al semaforo e che dunque sparisce nei 30 metri successivi.
Osservando poi i cicli semaforici si nota che l’eventuale infrazione della svolta a sinistra con semaforo rosso e flusso di traffico avverso attivo, non è efficacemente rilevata. Anche se si pone l’obiettivo di un ordinato flusso veicolare nell'area non è comunque garantito anzi è consentito che veicoli destinati alla svolta a sinistra interferiscano con quelli provenienti nella direttrice opposta.
Infatti per chi in presenza del rosso sulla corsia di sinistra, volesse ugualmente svoltare subito in via Manara, potrebbe passare il semaforo nella corsia di destra con luce verde e 30 metri dopo e svoltare direttamente senza incorrere automaticamente in alcuna sanzione. In altre parole sia chi svolta che chi procede dritto dovranno percorrere dopo il semaforo la stessa indistinta corsia e questo avviene sempre contemporaneamente.
Chi procede dritto in ogni caso non interferisce con chi svolta a sinistra o procede in direzione opposta, ma sarà multato se passa sotto il semaforo di “corsia” anche se non crea alcun pericolo. Di fatto quel semaforo di preselezione non inalvea il traffico in modo distinto sulla corsia ma serve solo da interruttore per bloccare il traffico proveniente in senso opposto. Inoltre non esistono ne spartitraffico ne segnalazioni orizzontali specifiche e questo unito al fatto che a sinistra in prossimità del semaforo ci siano solo dei palazzi e non una svolta a quanto pare ingenera nei conducenti la convinzione di procedere in un’unica corsia nel proprio senso di marcia, di non intralciare nessuno e ,quindi, di avere comunque luce verde.
Che questa convinzione sia corretta, lo decideranno i molti ricorsi che certamente arriveranno sul caso.
Davide G. Porro
Da 7 anni percorro questa strada due volte al giorno e a quanto pare da qualche mese quel semaforo è diventato l'incubo delle moto.
Oggi al comando dei vigili c'erano più di 20 persone a contestare lo stesso tipo si infrazione.
Credo ci siano i presupposti per fare ricorso.
Sapete se è già stata organizzata una class action o potete indicarmi un'associazione consumatori che mi possa supportare nel ricorso?
Grazie