Ad aprile, vendite azzerate. Magri, ANCMA: “Subito incentivi”
Con la totale chiusura delle attività commerciali del settore motociclistico delle ultime settimane imposta dal provvedimento di lockdown, le vendite del mese di aprile di ciclomotori, moto e scooter si sono di fatto azzerate scendendo a circa 800 unità (-97%).
Significa che il primo quadrimestre di quest'anno si è chiuso con circa 41.000 unità vendute e un caduta di oltre il 47% rispetto al un ano fa.
Mentre si sta organizzandola riapertura delle concessionarie, e l'attività commerciale gradualmente riprenderà assieme al mercato, il presidente di Confindustria-ANCMA Paolo Magri sollecita interventi governativi di sostegno.
“Di fronte a questo prevedibile e preoccupante azzeramento del mercato nel periodo di massima vendita – ha detto commentando i dati mensili -, il nostro settore industriale e la sua filiera dovranno essere aiutati o altrimenti saranno a fortissimo rischio. Per questo torniamo a chiedere all’esecutivo e al ministro Patuanelli che vengano previsti subito incentivi all’acquisto al fine di sostenere la domanda di tutte le due ruote in un mercato che vive di forte stagionalità e che proprio per questo, a differenza di altri, non riuscirà a recuperare i volumi persi nel lockdown”.
“Abbiamo apprezzato l’idea del ministro De Micheli di prevedere il buono mobilità alternativa – ha proseguito Magri -, tuttavia è evidente che, alla luce del ridimensionamento del trasporto pubblico, anche motocicli, scooter e ciclomotori saranno protagonisti della mobilità della Fase 2 per le loro prerogative esclusive, tra cui il minore impatto ambientale e quello sul traffico urbano, la garanzia di distanziamento sociale e la velocità negli spostamenti di lunga percorrenza”.
Concessionarie in affanno
“Questa opportunità reale e concreta si confronta con un rallentamento nella fiducia e del potere d’acquisto delle famiglie e con una rete di concessionari in pesante affanno: anche per questo riteniamo indispensabile e urgente un sostegno sussidiario al comparto da parte del Governo”.
Ma tra perdite finaziarie/economiche per il fermo lavorativo, dubbi su un eventuale blocco se il virus dovesse ripredere forza,ho deciso di valutare l'acquisto a fine anno o nel 2021 se la situazione complessiva lo permetterà
Quindi secondo il mio punto di vista è necessario e giusto sostenerle in un momento dove la difficoltà è arrivata dall'esterno, non da scelte aziendali sbagliate.